MA CHE GLI FACCIO, AGLI UOMINI?
Dopo avere attizzato gli appetiti malsani e paranoici del già citato su queste pagine Melchiorre Gerbino, da un paio di mesi sono oggetto di invio di messaggi che oscillano tra l'intimidatorio e l'offensivo di persona che si firma "Lillo Taverna" (come un uomo adulto possa chiamarsi Lillo mi è peraltro oscuro) e che con questo nome ha una pagina FB. Tale Taverna sem...bra essersi eretto a difensore sperticato della figura del defunto questore Ettore Messana, sul cui operato all'epoca del fascismo ebbi modo di scrivere un paio di articoli (che ho recentemente inserito anche su questa pagina), citando documenti ufficiali conservati negli archivi di stato di Trieste e Lubiana e facendo riferimento alle ben più approfondite ricerche condotte da Giuseppe Casarrubea. Insomma il sedicente Taverna, che mi apostrofa con l'anacronistico termine di "signorina", non so se per suggerire un mio stato civile peraltro non corrispondente (duole deluderlo, ma sono sposata da 32 anni) o se per sminuirmi, in quanto l'idea che generalmente si ha di una "signorina" non è quello di una ricercatrice storica seria, mi ha inviato una serie di messaggi privati sulla mia pagina FB (condividendoli, se ho capito bene, anche con altre persone, a me sconosciute) millantando con queste persone di "disporre" di un "canale riservato" (veramente la messaggistica è disponibile a tutti sulla mia pagina personale...) nei quali vorrebbe dimostrare che Casarrubea ed io avremmo diffamato la figura di Messana. Per sminuire la credibilità delle mie ricerche scrive (ad un cugino, presumo, del quale non riporto il nome, ma al quale mi ha descritta come "tal Carnigoi (sic) triestina, filoslava e con scarso amore patriottico per questa nostra Italia) che
"la Cernigoi si basa su un fascicolo postumo di gente titina che ha cercato invano di ricattare l'Italia".
Curioso termine "fascicolo postumo" eccetera per definire il carteggio che contiene i documenti originali della questura fascista che operò nella Lubiana occupata diretta dal questore Messana tra il 1941 ed il 1942, ma tant'è. Per dare più forza alla propria teoria che Messana non fu un criminale di guerra (come denunciato dalla Jugoslavia ed il cui modus operandi fu stigmatizzato anche da una relazione della Polizia civile del Governo militare alleato di Trieste, amministrazione angloamericana) ma un eroe, il Taverna afferma:
"Non può credere (Cernigoi, n.d.r.) che l'Italia degasperiana abbia conferito l'alta onorificenza al Messana ignara o peggio correa di quella caterva di accuse infamanti titina contro chi avesse avuto dallo Stato Italiano incarichi in quella tragica storia della costituzione della provincia di Lubiana che lei non può antipatriotticamente ridurre ad un crimine di guerra".
Ciò che io credo è del tutto ininfluente, sta di fatto che l'Italia post-degasperiana (nel 1954, quando era in carica il governo Scelba) conferì una medaglia di bronzo al torturatore e capo di una banda di torturatori ed assassini, il commissario Gaetano Collotti dell'Ispettorato speciale di PS.
Alla fine, dopo avere accusato la sottoscritta e Casarrubea di essere "antitaliani", Taverna conclude nel seguente squisito modo:
"Porto il tasco torto, infilzo la Cernigoi e il suo pigmalione siciliano Casarrubea. Per me sono artefici di una indegna campagna di stampa infondatamente calunniosa contro il Gr. Uff. dottore Ettore Messana".
Cosa sia il "tasco torto" è cosa per me incomprensibile, però mi duole constatare che i toni del "signorino" Lillo Taverna ricordano in modo inquietante quelli del noto Melchiorre Gerbino. Taverna ci "infilza", Gerbino ci molla "calci in culo" (cito).
Bene, i documenti sono pubblici e disponibili, non sono "propaganda titina", checché ne dica Taverna, i verbali della questura italiana di Lubiana sono documenti italiani, se Taverna ritiene che l'occupazione fascista della provincia di Lubiana non sia stato un crimine di guerra è padrone di pensarlo, ma ciò fa supporre che le sue polemiche non siano innescate tanto per amore della verità, quanto per volontà di riabilitare un sistema fascista che è stato condannato dalla storia. E rimando al mittente le accuse di "antitalianità", "antipatriottismo" eccetera che mi lancia Taverna, dato che nessuno più dei fascisti ha offeso ed insultato l'Italia riducendola ad una dittatura imperialista e sanguinaria che ha seminato morte e distruzione in Europa. Altro...
Dopo avere attizzato gli appetiti malsani e paranoici del già citato su queste pagine Melchiorre Gerbino, da un paio di mesi sono oggetto di invio di messaggi che oscillano tra l'intimidatorio e l'offensivo di persona che si firma "Lillo Taverna" (come un uomo adulto possa chiamarsi Lillo mi è peraltro oscuro) e che con questo nome ha una pagina FB. Tale Taverna sem...bra essersi eretto a difensore sperticato della figura del defunto questore Ettore Messana, sul cui operato all'epoca del fascismo ebbi modo di scrivere un paio di articoli (che ho recentemente inserito anche su questa pagina), citando documenti ufficiali conservati negli archivi di stato di Trieste e Lubiana e facendo riferimento alle ben più approfondite ricerche condotte da Giuseppe Casarrubea. Insomma il sedicente Taverna, che mi apostrofa con l'anacronistico termine di "signorina", non so se per suggerire un mio stato civile peraltro non corrispondente (duole deluderlo, ma sono sposata da 32 anni) o se per sminuirmi, in quanto l'idea che generalmente si ha di una "signorina" non è quello di una ricercatrice storica seria, mi ha inviato una serie di messaggi privati sulla mia pagina FB (condividendoli, se ho capito bene, anche con altre persone, a me sconosciute) millantando con queste persone di "disporre" di un "canale riservato" (veramente la messaggistica è disponibile a tutti sulla mia pagina personale...) nei quali vorrebbe dimostrare che Casarrubea ed io avremmo diffamato la figura di Messana. Per sminuire la credibilità delle mie ricerche scrive (ad un cugino, presumo, del quale non riporto il nome, ma al quale mi ha descritta come "tal Carnigoi (sic) triestina, filoslava e con scarso amore patriottico per questa nostra Italia) che
"la Cernigoi si basa su un fascicolo postumo di gente titina che ha cercato invano di ricattare l'Italia".
Curioso termine "fascicolo postumo" eccetera per definire il carteggio che contiene i documenti originali della questura fascista che operò nella Lubiana occupata diretta dal questore Messana tra il 1941 ed il 1942, ma tant'è. Per dare più forza alla propria teoria che Messana non fu un criminale di guerra (come denunciato dalla Jugoslavia ed il cui modus operandi fu stigmatizzato anche da una relazione della Polizia civile del Governo militare alleato di Trieste, amministrazione angloamericana) ma un eroe, il Taverna afferma:
"Non può credere (Cernigoi, n.d.r.) che l'Italia degasperiana abbia conferito l'alta onorificenza al Messana ignara o peggio correa di quella caterva di accuse infamanti titina contro chi avesse avuto dallo Stato Italiano incarichi in quella tragica storia della costituzione della provincia di Lubiana che lei non può antipatriotticamente ridurre ad un crimine di guerra".
Ciò che io credo è del tutto ininfluente, sta di fatto che l'Italia post-degasperiana (nel 1954, quando era in carica il governo Scelba) conferì una medaglia di bronzo al torturatore e capo di una banda di torturatori ed assassini, il commissario Gaetano Collotti dell'Ispettorato speciale di PS.
Alla fine, dopo avere accusato la sottoscritta e Casarrubea di essere "antitaliani", Taverna conclude nel seguente squisito modo:
"Porto il tasco torto, infilzo la Cernigoi e il suo pigmalione siciliano Casarrubea. Per me sono artefici di una indegna campagna di stampa infondatamente calunniosa contro il Gr. Uff. dottore Ettore Messana".
Cosa sia il "tasco torto" è cosa per me incomprensibile, però mi duole constatare che i toni del "signorino" Lillo Taverna ricordano in modo inquietante quelli del noto Melchiorre Gerbino. Taverna ci "infilza", Gerbino ci molla "calci in culo" (cito).
Bene, i documenti sono pubblici e disponibili, non sono "propaganda titina", checché ne dica Taverna, i verbali della questura italiana di Lubiana sono documenti italiani, se Taverna ritiene che l'occupazione fascista della provincia di Lubiana non sia stato un crimine di guerra è padrone di pensarlo, ma ciò fa supporre che le sue polemiche non siano innescate tanto per amore della verità, quanto per volontà di riabilitare un sistema fascista che è stato condannato dalla storia. E rimando al mittente le accuse di "antitalianità", "antipatriottismo" eccetera che mi lancia Taverna, dato che nessuno più dei fascisti ha offeso ed insultato l'Italia riducendola ad una dittatura imperialista e sanguinaria che ha seminato morte e distruzione in Europa. Altro...
Ancor oggi posso
leggere su FB tutta questa sfilza di insolenze che mi propina la
"signorina" Cernigoi, che obiettivamente fa propaganda antitaliana
supportando come verità assulute le nefandezze postbelliche del regime titino.
Oltre a questa bacheca,
LA NUOVA ALABARDA, la dessa immette
informaticamente il BLOG LANUOVAALABARDA il cui contatto suona la nuovaalabarda@gmail.com.
In FB, come può
constatarsi, non è possibile contrapporre commenti a difesa o a rettifica.
Quanto al blog, mi vedo minacciato insolentito diffidato a contattarmi perché sarebbe contatto personale e riservato
della signorina Cernigoi.
Devo precisare che con
il professore Casarrubea siamo venuti a chiarimenti esaustivi e civili come si
addice a galantuomini della generosa terra di Sicilia. Laddove all'inizio ebbi a
sbagliare con termini alquanto pesantucci, ho dovuto ammettere le mie colpe e
chiedere scusa.
Con la signorina
Cernigoi non solo non mi è possibile ogni civile chiarimento ma mi vedo insolentito,
come ben si può constatare qui sopra, e minacciato di stalking (non so cosa
sia), e di ricorso ai poteri inquisitori della polizia postale. Io, invero, non
vedo l'ora che ciò faccia avendo strali al mio arco per ribaltare la frittata.
Ma devo stare attento
qui ad usare il termine "strale" perché la goriziana signorina Cernigoi
ha una sua molto personale convivenza con la lingua italiana. Per lei l'elegante
ad allusivo termine "infilzare" come dire venire elegantemente e sapidamente
"infilzati" o "contestati" è equivalente di "calci in
culo" sornionissima espressione di Melchiorre Gerbino, personaggio da cui
sono stellarmente lontano per cultura, per cifra etica e militanza politica.
Ora La Cernigoi mi dà del "fascista" sol perché metto i
titini alla berlina: nebbie mentali femminili. Certo non sono né storico, né
letterato, né pubblicista: so solo che la "storia" è "scienza
sociale " e quindi deve tendere alla "avalutatività". In ogni
caso la storia non "condanna" fa o tenta di fare "verità"
in ordine ad un passato, senza ottundere l'obbiettività.
La costituzione della
"provincia di Lubiana" va letta e capita sulla base di testi obbiettivi
tipo quello del grande storico T. Sala.
In qualche altra parte ,
ma sempre qui sopra, la signorina Cernigoi, scandalizzata dal fatto che in
Sicilia tanti miei amici anche a 80 anni mi chiamano Lillo anziché Calogero come registrato
nell'ex convento delle clarisse a Racalmuto, mi vuol negare persino il piacere
di tenere un blog: paturnie postmestruali. Sì, sono logorroico: lo ammetto.. E
questo perché mi sono serviti fiumi di parole per rettificare la triplice
calunnia di Li Causi avverso Ettore Messana.
Ho potuto appurare che
Messana non poteva essere uno stragista nel 1919 a Riesi perché o non c'era o
fu talmente defilato da finire del tutto ignoto.
A Lubiana non ebbe colpa alcuna come scandagliato
dal SIS del M.I. in base ad una doviziosa documentazione che io posseggo e la
Cernigoi, no!.
La sortita leguleia di
Li Causi tendente a fare apparire il Messana come CAPO DEL BANDITISMO POLITICO
(attenzione: politico) ha lasciato il tempo che trova ed oggi anzi in base alla
documentazione NARA che ben sta studiando il professore Casarrubea ed a quella
dell'ARCHIVIO CENTRALE DI STAO (faldoni SIS) sta finalmente affiorando una
verità sconcertante: la responsabilità dell'Oss americana (l'antenata della
CIA) contro cui lottò Messana in
Sicilia, rimettendoci le penne.
Io sarei un
"difensore sperticato" di Messana. e ammesso che lo sia, questo mi
lusinga. A me comunque sembra che per colpa di questi pennivendoli un grand-commis
dell'ordine pubblico è finito, mezzo secolo dopo la sua morte, mostro sbattuto
in prima pagina.
Emblematica la
circostanza che persino con minacce la Cernigoi mi vuole impedire la replica
alle sue "fesserie storiche". Così, en passant, cosa avvenne a Lubiana
dopo la sconfitta dell'Italia? roba da accapponar la pelle. Ho tra le mani un
libro: SLOVENIA e vi troverò tanto di quel
materiale più che bastevole per irridere alla Cernigoi che vorrebbe dar credito
all’ira furente dei titini.
Si è mai chiesta la Cernigoi cosa avvenne ai
cattolici anticomunisti detti domobranci. "Circa 12.000 domobranci furono vittime di massacri
efferati una volta rientrati in patria. Altri 6.000 civili scamparono all'annientamento
grazie all'intervento del maggiore Barre".
Lei si è ingolfata tutta in quello che
andavano costruendo questi signori criminali. Io no!
Tutta quella sua pappardella - postuma perché confezionata dopo quattro anni
di guerra e da organi non autorevoli - è finita nell'istruttoria romana e
quindi per assoluta infondatezza archiviata dal dottore Pianese.
Vada a leggersi le
carte del SIS all'EUR qui a Roma.
Quanto poi alle
elucubrazioni psicologiche del subordinato Ricciardelli, si è mai chiesta la
Cernigoi perché manco giunsero qui a
Roma. E' proprio sicura che il pettegolo non si sia rimangiato tutto per non
perdere il posto. Sì, rimase in polizia ma mi pare molto melanconicamente.
A me la figura del Ricciardelli
non interessa, non interesserebbe neppure la figura del magistrato Macis che
condannò a morte come giudice monocratico il Tomsic (ma doveva applicare le
leggi anche quelle leggi da stato di guerra che a me lasciano interdetto. Io sono
comunista, sa? non fascista). Mi dia lei lezioni di diritto internazionale
criminale di guerra. Il Messana aveva fatto solo una o meglio aveva diretto una perquisizione in casa di Tomsic e
aveva trovato quello che aveva trovato e ne ha fatto una certosina diligente e
certo poliziesca relazione. 76 pagine di rapporto. Se me lo accorda gliene
mando una copia. Sta al SIS all’ ACS, EUR/ROMA.
Lei avrebbe l'obbligo di accertare anche se travolgerebbe tutti i due suoi articoli
che credo le abbiano fruttato qualcosa.
Che altro le debbo
dire: è disinformata. Mai il Messana fu sotto il Verdiani; non poteva essere
fascista nel 1919 a Riesi; le altissime onorificenze le ebbe a fine della sua
carriera in riconoscimento della suo integerrimo e prezioso servizio allo Stato.
Ad apprezzarlo fu De Gasperi non Scelba. Con fra' Diavolo ha avuto i classici
rapporti che hanno i dirigenti di
polizia con i confidenti e ad imporglielo come confidente fu Aldisio. Sarà non senza
ragione che i carabinieri pare che a fra’ Diavolo gliel'abbiano fatta finire
peggio di Cucchi. Sia chiaro: non Messana e, a ben sospettare, contro Messana. E
quanto al suicidato Pisciotta Messana lo "infilza" sulla faccenda delle
mitraglie Beretta. Si legga le carte del processo. E Messana mai ebbe a che fare
con processi penali a sui carico.
Ecco perché io sto
cercando la "verità" su Messana sbattuto in prima pagine, purtroppo
credo iniziando dal santone suo compaesano Danilo Dolci. Io non so chi fu
veramente Messana, ma so che quello che lei dice di lui è falso, denigratorio e
calunnioso. Vuol continuare? faccia pure! Mi vuol denunciare di stalting perché
continuerò con tutti i mezzi a smentirla? felice di divenire la sua vittima. Ma
Manzoni direbbe: e poi dicono che non c'è
giustizia a questo, mondo. Solo, io le dico: in Italia c'è giustizia; nella sua
Slovenia, no!
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