...per
mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
sabato 15 febbraio 2014
Li Causi, chi era l'on. Girolamo Li Causi. Ci
imbattiamo in codesto grande comunista in queste nostre attuali ricerche sulla
massiccia figura del questore Messana. Se amiamo la verità, necessita una
indagine a trecentosessanta gradi ormai con spirito storico, distaccato, per
quanto possibile avalutativo. Come vedremo Casarrubea si appoggia a Li Causi
per infangare Messana. Ne vedremo a suo tempo le distorsioni persino
calunniatrici
Li Causi, chi era l'on. Girolamo Li Causi. Ci
imbattiamo in codesto grande comunista in queste nostre attuali ricerche
sulla massiccia figura del questore Messana. Se amiamo la verità,
necessita una indagine a trecentosessanta gradi ormai con spirito
storico, distaccato, per quanto possibile avalutativo. Come vedremo Casarrubea
si appoggia a Li Causa per infangare Messana. Ne vedremo a suo tempo le
distorsioni persino calunniatrici.
Girolamo Li Causi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
sen. Girolamo Li Causi
Bandiera italiana
Parlamento italiano
Senato della Repubblica
Parlamento italiano
Senato della Repubblica
GirolamoLiCausi.jpg
Luogo nascita
Termini Imerese
Data nascita
1º gennaio 1896
Luogo morte
Palermo
Data morte
14 aprile 1977
Titolo di studio
Laurea in scienze economiche
Professione
Pubblicista
Pubblicista
Partito
PCI
PCI
Legislatura
I, V
I, V
Gruppo
Comunista
Comunista
Incarichi parlamentari
Vicepresidente della commissione speciale pdl enti
locali regione siciliana dal 9 marzo 1950 al 24 giugno 1953
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia" dal 13 novembre 1968 al 24 maggio 1972
Pagina istituzionale
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia" dal 13 novembre 1968 al 24 maggio 1972
Pagina istituzionale
on. Girolamo Li Causi
Bandiera italiana
Parlamento italiano
Camera dei deputati
Parlamento italiano
Camera dei deputati
Legislatura
II, III, IV
II, III, IV
Gruppo
Comunista
Comunista
Collegio
Palermo
Palermo
Incarichi parlamentari
Vicepresidente della Commissione Speciale Per L'esame
Del Disegno Di Legge N.1: "Autorizzazione All'esercizio Provvisorio Del
Bilancio Per L'anno Finanziario 1953-1954" dal 25 giugno 1953 all'11
giugno 1958
Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958
Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968
Pagina istituzionale
Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958
Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968
Pagina istituzionale
on. Girolamo Li Causi
Bandiera italiana
Assemblea costituente
Assemblea costituente
Collegio
Unico Nazionale
Pagina istituzionale
Unico Nazionale
Pagina istituzionale
« Perché avete fatto uccidere Giuliano? Perché avete
turato questa bocca? La risposta è unica: l'avete turata perché Giuliano
avrebbe potuto ripetere le ragioni per le quali Scelba lo ha fatto uccidere.
Ora aspettiamo che le raccontino gli uomini politici, e verrà il tempo che le
racconteranno. »
(Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1])
(Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1])
Girolamo Li Causi (Termini Imerese, 1º gennaio 1896 –
Palermo, 14 aprile 1977) è stato un politico italiano. È stato il primo
segretario del PCI siciliano.
Indice [nascondi]
1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali
1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti
1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali
1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti
2 Note
3 Bibliografia
4 Collegamenti esterni
Biografia[modifica sorgente]
Già dirigente socialista, aderì al Partito Comunista
d'Italia nel 1924. Nel 1926 fu per alcuni mesi direttore de L'Unità. Nel 1928
venne arrestato per la sua attività antifascista e condannato a 21 anni di
carcere.
Liberato nell'estate del 1943, diventò partigiano ed
entrò nel CLNAI. Venne quindi rimandato nella natia Sicilia per organizzare la
presenza del Partito Comunista, di cui divenne il primo segretario regionale.
Il forte impegno politico contro la mafia caratterizzò subito la sua azione e
per questo 16 settembre 1944 fu vittima di un attentato da parte di un gruppo
di mafiosi guidato da Calogero Vizzini. In tale occasione, in cui vennero
ferite 14 persone, Li Causi venne attaccato durante un comizio in cui stava
intervenendo insieme a Gino Cardamone e Michele Pantaleone a Villalba[2].
Incarichi istituzionali[modifica sorgente]
Nel 1946 venne eletto deputato nell'Assemblea
Costituente. Fu eletto per la Prima volta in Parlamento nel 1948 e, attraverso
varie legislature, ricoprì la carica di Deputato e quella di Senatore. Fu
vicepresidente della prima Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno
mafioso.
Portella della Ginestra[modifica sorgente]
« Gli obiettivi immediati delle forze alleate in
Sicilia furono dunque: a) mantenere l'ordine conservando nello stesso tempo
buoni rapporti con la popolazione; b) ripristinare un tessuto sociale
affidabile e conforme agli interessi anglo-americani, come si venivano
delineando nel quadro strategico internazionale; c) stroncare le forze di
sinistra prima di un loro troppo profondo radicamento sociale. »
(Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98)
(Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98)
Li Causi fu probabilmente l’uomo politico più
direttamente impegnato sulla strage di Portella della Ginestra: la denunciò
all’opinione pubblica e ne seguì gli sviluppi, individuandone la principale
causa nella vittoria, alle elezioni regionali, dell’alleanza elettorale di
sinistra in un contesto di scontro tra il separatismo isolano e il movimento
contadino che chiedeva l’applicazione della riforma agraria. Li Causi indirizzò
inoltre durissime accuse anche alle forze di polizia, denunciando i loro legami
con mafiosi e saparatisti, e al ministro Mario Scelba, più volte accusato di
essere direttamente implicato nella vicenda.
Documenti[modifica sorgente]
Il 10 maggio 1950, durante la sua deposizione
istruttoria, Girolamo Li Causi presentò alcuni significativi documenti. Venne
esibita per prima una lettera mandata da Salvatore Giuliano all'Unità con
richiesta di pubblicazione. Il timbro fa risalire la missiva al 2 ottobre 1948.
Fra gli stralci di interesse investigativo si trova questo: "[...] oggi
potrei mostrare una lettera che un amico intimo del signor Scelba, proprio alla
vigilia delle elezioni, mi mandò e conteneva la promessa [...]".
Il secondo documento presentato, era una missiva
autografa di Giuliano che rispondeva al comizio dello stesso Li Causi tenuto a
Portella della Ginestra i 1º maggio 1949, quando venne scoperta la lapide
dedicata alle vittime. In questo discorso che fece scalpore all'epoca, Li causi
chiese direttamente a Giuliano di far i nomi dei mandanti della strage e nella
lettera esibita Giuliano rispondeva: "I nomi possono farli coloro che
tengono la faccia di bronzo, ma non un uomo [...]".
Li Causi esibì infine una terza lettera autografa di
Giuliano, già pubblicata dall'Unità il 30 aprile 1950, in cui il malvivente
minacciava senza mezzi termini Mario Scelba in riferimento al suo luogotenente
Gaspare Pisciotta, in odore di tradimento.
« Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi
dove fosse mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo.
Egli allora mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E
qual è?- Ed egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i
comunisti: bisogna andare a sparare contro di loro, il 1º maggio a Portella
della Ginestra. Io ho risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi
di una festa popolare alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed
aggiunsi: 'Non devi prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela
contro Li Causi e gli altri capoccia. »
(Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano)
(Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano)
Tutte queste lettere, unitamente alla deposizione di
Pisciotta in cui lo stesso sostiene la presenza di una corrispondenza tra
Giuliano e il Ministro Mario Scelba (latore un deputato amico), non fornirono,
secondo gli investigatori, riscontri oggettivi al proseguimento delle indagini
in direzione di un intreccio destabilizzante fra Salvatore Giuliano e segmenti
dell'ambiente politico. [1]
Note[modifica sorgente]
1.^ at Leinchieste.com
2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico
1.^ at Leinchieste.com
2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico
Bibliografia[modifica sorgente]
Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009.
Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1
Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani
Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002
Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009.
Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1
Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani
Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002
Collegamenti esterni[modifica sorgente]
Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia
Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947.
Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi"
Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile
Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia
Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947.
Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi"
Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile
Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
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