LETTERA ad un anziano elettore del mio paese
(ma lucido ed
arzillo, ancor più di me)
Carissimo Pippo,
scriveva un tale che racalmutese fiero originale non è: facta, non verba.
Figurati se non son d’accordo; da vetero comunista tutt’altro che pentito non
posso che cercare di rispondere al Che fare? di un certo LENIN. Che
fare?
Frattanto costituiamo
un comitato civico vigilante e propositivo. Vi dovrebbero far parte over 70
(con qualche eccezione come quella del mio amico Fiero). Tu che il greco lo
apprezzi come me, devi esserne il Presidente, il Priamo insomma di quel
consiglio di anziani dell’Iliade: …. L’uno e l’altro prudenti,/sedevano –
gli Anziani – presso le porte Scee:/ per la vecchiaia avevano smesso la guerra,
ma parlatori/ nobili erano, simili alle cicale, che in mezzo al bosco/ stando
sopra una pianta mandano voce fiorita. (Iliade, libro terzo, vv. 148-152).
E quel consiglio,
forte di pensionati bankitalia, secit, magistratura, ministeri, multinazionali
– molti fuoriusciti, ma qualcuno stanziale – saprebbero richiamare alla
saggezza “missi dominici” ed eroi in seconda iliaci; gonnelle d’alto bordo e
politici insensi; e corpi militari supponenti. Soprattutto, ora (a Consiglio
comunale bello e liquidato), a chi avrà il bastone del comando, tra gli spettri
monacali della Badia, saprà suggerire, sollecitare, correggere, far scegliere,
far provvedere, far progettare, fare adempiere etc.
E visto che non si
vota più, inventiamoci un simbolo a futura memoria elettorale con cartigli del
tipo
|
Il simbolo? Una
stilizzazione del campanile, del castello , del castelluccio e del teatro
imbracato, come da una foto di Giuggiu di Falco. Anche fra 18 mesi più sei, noi
non vinceremo ma gli inciuci a sinistra verranno sbaragliati. Purtroppo ad
avere la meglio sarà qualche mio diletto amico, per convenienza passato al
partito dei preti: gli cadrà sul collo un paese stremato dalle amputazioni
delle metastasi dei burocrati. Avrà dalla sua parte le preghiere delle anime
pie e tutti quanti ci salverà. Auguriamocelo per universale interesse
personale, senza distinzione di fede e di credo politico. Non ci resta nessuna
altra speranza.
Calogero Taverna
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