Fatti e non parole ....
il buon esempio è contagioso.!
Mi domando: ma 5+2 non fa sette? e se
l'estroso ma per fortuna non asservito Guagliano vi si aggrega non fanno 8. E
mi pare che 15 meno 8 fa 7 ed 8 è maggiore di sette, come dire la minoranza
allargata diventa maggioranza e manda al diavolo soprattutto quella logorroica
e televisiva presidentessa.
Mi voleva convincere
che già ci aveva rimesso ventimila euro.
Ma per avere fatto che
cosa? Quante sono state le sue presidenze?
E poi mi pare che - non
so se su suggerimento del suocero, ottima persona e grande professionista ma
nominato qua e là in Giochi di Potere che determinarono lo scioglimento della
precedente legislatura suppongo per infiltrazioni mafiose - abbia in tempi
tardi invocato la non pertinente legge
che cumula patrimoni pure enfiati di coniugi e parenti per impedire benefici
UNIVERSITARI che indignavano.
Oddio, tutto è lecito
se legittimo. Ma qui in una illegittima delibera i fuggitivi commissari avevano
cassato tutta una disciplina equitativa della ripartizione dell'onere
monnezzaro paesano.
La delibera non risulta
avere completato il suo perfezionamento con la verifica sindacale delle osservazioni eventualmente avanzate o
non avanzate dai cittadini monnezzari. La presidentessa manco se ne accorse.
Poi in una successiva burletta deliberante si ammise
che nel regolamento monnezzaro si dovevano colmare le sviste persecutorie di
chi in campagna non ha lice gas elettricità, non ci sta mai, non produce
monnezza o ne produce solo poco molto poco perché dimora altrove.
Interviene Il cerbero
delle tasse quello che tuona: noi ve le accertiamo a torto o a ragione. Se
avete ragione ( e non siamo indisposti come col dottore Taverna che rompe la minchia
e se viene la bolletta contestata noi
gliela raddoppiamo).proprio quello suggerì scorciatoie contra legem ed ebbe gli
applausi della presidentessa che lo aveva pregato di venire ad addottrinarli.
Ebbene, In quel regolamento
monnezzaro nullo tanquam non esset per omessa ratifica comunale sfuggita alla
presidentessa c'era almeno il vantaggio per certi vecchietti ultra sessantacinquenni
di vedersi ridotta la tassa monnezzara, specie per le case di campagna ove
ormai non anno più per cervicale inguaribile.
Finalmente se ne
interessa la presidentessa. Pontifica: il beneficio solo l'anno successivo la
richiesta formale, richiesta che si poteva fare solo l'anno successivo dell’entrate
in vigore del provvedimento che per acquisizione del consiglio comunale - maggioranza e minoranza all'unisono – aveva effetto
retroattivo a scorno del brocardo nulla
pena sine lege. Un delibera commissariale del maggio non perfezionata diveniva con l'avallo
della presidentessa retroattiva sin dall’ ultra trascorso primo gennaio.
Nel successivo anno si
formula un modello di domanda del beneficio
a contenuto tassativo. Il beneficio quei vecchietti lo potevano sì
avere, ma dovevano avere redatto correttamente il modello di rigore.
Quindi solo a partire
dal terzo anno e per due anni dovevano
pagare l'intero balzello monnezzaro peraltro ora rigonfiabile a piacimento del
sindaco che tramite moglie seguiva le direttive
di un organo consultivo privato ma voluto dal partito.
Si accontenta di questo
la presidentessa? No!
Chi aveva fatto domanda doveva esibire un
diabolico attestato (non riesco a ricordare mai il nome, ma mio fratello lo sa)
redigibile solo da abili commercialisti
quali sicuramente il suocero sa fare. E là dovevano affluire enfiati valori
immobiliari relativi anche a terre esenti da ogni tributo perché incolti o
perché in alta montagna.
E se non si presenta
quell'attestato che non era previsto nel questionario-domanda dall’ufficio
tributi redatto e imposto?
Non so come sta rispondendo
la presidentessa.
E se quell'attestato
attesta ben poco? E se attesta una buona consistenza? e se invece la consistenza
è elevata? Post hoc propter hoc? Boh!
Vorremmo sentire dalla
presidentessa a Studio 98 la illustrazione e giustificazione, i richiami legislativi
e l'orientamento giurisprudenziale. Ma ancora non l'abbiamo sentita. Credo,
troppo arduo per il suo livello professionale. Certo lo si potrebbe commissionare.
Ma chi paga?
Oltre a ciò non conosciamo altri apposti
presidenziali nella gestione di questo ilare (se non fosse tragico) Comune. E
per tanta parsimonia di apporti e di presenze la presidentessa forse rinuncia a
20 mila euro per l'anno e mezzo passato ma gli oltre sessantamila mila euro futuri (e
forse il nostro calcolo è errato per difetto) li vuole tutti: tanto il bilancio
(consuntivo, di previsione, dei residui?) è stato approvato anche dalla minoranza.
Eppure questo bilancio - comunque si titoli o sia - cosa
contiene? I nostri 15 milioni di crediti liquidi certi ed esigibili sicuramente
non li contiene (potrebbero venire coinvolti suoceri, genitori, loro stessi
etc.).
Mi
punge vaghezza di pensare che invece i forsennati crediti che il dottore
Vittorio Lauricella mi avrebbe accertato, pur avendo mia moglie regolarmente
pagato o pur riguardando particelle immobiliari non possedute nell’anno di
riferimento ci starebbero tutti, perché resi con gravi responsabilità penali
certi liquidi ed esigibili. Il falso al posto del vero e i 60 mila euro alla presidentessa i possono erogarsi.
Tanti euro per nulla. Che comune,
ragazzi!
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