sabato 20 febbraio 2016

Ovvio in questo mondo di slatinizzati viepiù di slatinizzate prendere a prestito da Jeroimus idiozie quali quelle testè salmodiate acquieta le anime belle i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli. Perché mai Pietro Giacomo e Giovanni e solo loro il biondo nazareno predilige per appartarsi non so dove, e perché mai il cornuto Mosè ha voglia di svegliare l'attempato Elia per risalir come qualche millennio primo nel solito monte sionista degli squinternati diec...i comandamenti per farsi una ciarlata con Gesù? Forse bisogna essere omofili per capire ed io sono dannatamente omofobo tanto da attirarmi le ire vindici dell bellissima opalescente Ornella prossima a vederla dell'intelletuossimo avanspetacolo della Bolero Teatro di quirinetta avvenenza. Non son "saggio" per rinunciare agli idola fori idola theatri. E se qulcuna ha voglia di idoltrarmi le dico: no grazie, mi basta esser Mephisto!
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Lillo Taverna
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Notizie

Lillo Taverna ha condiviso il post di Giovanni Grasso.
15 min
Giovanni Grasso con Maria Pia Calapà e altre 67 persone.
3 h
------ Amici, eccomi, col Vangelo di Luca -----
-------------- Domenica 21 Febbraio --------------
------------ II° Domenica di Quaresima ----------
-----------...- GIORNO DEL SIGNORE -----------
Viderunt gloriam eius
9,
28 Factum est autem post hæc verba fere dies
octo, et assumpsit Petrum et Ioannem
et Iacobum et ascendit in montem, ut oraret.
29 Et facta est, dum oraret, species vultus eius
altera, et vestitus eius albus,
refulgens.
30 Et ecce duo viri loquebantur cum illo,
et erant Moyses et Elias,
31 qui visi in gloria dicebant
exodum eius, quam completurus erat
in Ierusalem.
32 Petrus vero et qui cum illo gravati erant
somno; et evigilantes viderunt
gloriam eius et duos viros, qui stabant cum illo.
33 Et factum est, cum discederent ab illo,
ait Petrus ad Iesum:
«Præceptor, bonum est nos hic esse;
et faciamus tria tabernacula:
unum tibi et unum Moysi et unum Eliæ»,
nesciens quid diceret.
34 Hæc autem illo loquente, facta est nubes
et obumbravit eos;
et timuerunt intrantibus illis in nubem.
35 Et vox facta est de nube dicens:
«Hic est Filius meus electus; ipsum audite.»
36 Et dum fieret vox, inventus est Iesus solus.
Et ipsi tacuerunt et nemini dixerunt
in illis diebus quidquam ex his, quæ viderant.
Traduzione
Videro la sua gloria
28- Circa otto giorni dopo questi discorsi,
prese con se Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare.
29- E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto
e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
30- Ed ecco due uomini parlavano con lui:
erano Mosè ed Elia,
31- apparsi nella loro gloria, e parlavano della
sua dipartita che avrebbe portato a compimento
a Gerusalemme.
32- Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal
sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua
gloria e i due uomini che stavano con lui.
33- Mentre questi si separavano da lui,
Pietro disse Gesù:
«Maestro, è bello per noi stare qui.
Facciamo tre tende,
una per te, una per Mosè ed una per Elia»,
egli non sapeva quel che diceva.
34- Mentre parlava così, venne una nube
e li avvolse;
all’entrare in quella nube, ebbero paura.
35- E dalla nube uscì una voce, che diceva:
«Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo.»
36- Appena la voce cessò, Gesù restò solo.
Essi tacquero e in quei giorni non riferirono
a nessuno ciò che avevano visto.
Pensiero:
Luca precisa che Gesù «ascendit in montem, ut oraret.»; dato che Il monte nella memoria della biblica resta sempre il luogo preferito nell’incontro dell’uomo con Dio.
Mentre la trasfigurazione, nella visione che non finisce con la scomparsa di Mosè e di Elia, è un’anticipazione -se volete- una esplicazione dell’annuncio della risurrezione di cui Luca aveva già parlato al termine della profezia della passione; [9, 22], ci pone l’interrogstivo “chi è Gesù?”
Essa ne svela il mistero di Gesù. Lui: il Figlio del Padre, l’eletto nell’imperativo del Padre rivolto a tutti: «ipsum audite»! Ascoltatelo: Si! Obbedire a “Gesù solo” che, della fine del brano, rappresente l’apice del racconto. [9, 36]
L’idea di Pietro racchiusa in una stretta e limitata cerchia di persone: «Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè ed una per Elia.» è dalo stasso Evangelista svuotata dove precisa: «nesciens quid diceret.»
Alla Fine, quindi la trasfigurazine ci dice -in modo inconfondibile- che Egli è il Figlio del Padre, quel «Iesus solus».
Ora sappiamo chi è Gesù e perché lo dobbiamo ascoltare è un suo ordine perentorio, già detto nel brano precedente, dove evidenzia -senza mezzi termini- la nessità della Croce per lui e per noi; lo si può dedurre dalla scena finale: “solo Gesù davanti ai suoi discepoli.”
Quel “solus” che l’Evangelista esalta e, nello stesso tempo esulta, come a voler dire: Non c’è nessun altro Maestro o profeta all’infuori di Lui: L’Unico, L’Assoluto, il Figlio di Dio.
Luca evidenzia, nel momento della trasfigurazione di Gesù dove afferma: «dum oraret.» Ma che cos’è la preghiera? Nel Maestro è -anzitutto- ricerca della solitudine, uno star da solo per incontrare Qualcuno; uno spazio-tempo dedido all’incontro con sé e con Dio; e per noi è quel silenzio -nel segreto della propria camera- e noto solo a Dio, che vede nel segreto.
Diceva Madre Teresa di Cacutta, oggi Santa: “Frutto del silenzio è la preghiera. Frutto della preghiera è la fede. Frutto della fede è l’amore. Frutto dell’amore è il servizio. Frutto del servizio è la pace”
Noi non dobbiamo fare altro che dare spazio al [V. 9,35] Invero pregare non è vedere e neanche toccare ma ascoltare; è detto: “con gli occhi portiamo noi dentro il mondo. Con le orecchie portiamo il mondo dentro noi.”
giovanni grasso
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Lillo Taverna assumpsit Petrum et Ioannem
et Iacobum et ascendit in montem, ut oraret.
29 Et facta est, dum oraret, species vultus eius
altera, et vestitus eius albus,
refulgens.
30 Et ecce duo viri loquebantur cum illo,
et erant Moyses et Elias,
31 qui visi in gloria dicebant
exodum eius, quam completurus erat
in Ierusalem.
32 Petrus vero et qui cum illo gravati erant
somno; et evigilantes viderunt
gloriam eius et duos viros, qui stabant cum illo.
33 Et factum est, cum discederent ab illo,
ait Petrus ad Iesum:
«Præceptor, bonum est nos hic esse;
et faciamus tria tabernacula:
unum tibi et unum Moysi et unum Eliæ»,
nesciens quid diceret.
34 Hæc autem illo loquente, facta est nubes
et obumbravit eos;
Lillo Taverna Ovvio in questo mondo di slatinizzati viepiù di slatinizzate prendere a prestito da Jeroimus idiozie quali quelle testè salmodiate acquieta le anime belle i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli. Perché mai Pietro Giacomo e Giovanni e solo loro il biondo nazareno predilige per appartarsi non so dove, e perché mai il cornuto Mosè ha voglia di svegliare l'attempato Elia per risalir come qualche millennio primo nel solito monte sionista degli squinternati dieci comandamenti per farsi una ciarlata con Gesù? Forse bisogna essere omofili per capire ed io sono dannatamente omofobo tanto da attirarmi le ire vindici dell bellissima opalescente Ornella prossima a vederla dell'intelletuossimo avanspetacolo della Bolero Teatro di quirinetta avvenenza. Non son "saggio" per rinunciare agli idola fori idola theatri. E se qulcuna ha voglia di idoltrarmi le dico: no grazie, mi basta esser Mepisto!.

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