Il senso delle mie critiche porta molto lontano. Con queste precisazioni si corroborano le mie spinte alla Banca d'Italia e quindi ai sindacati di remare per una cassa sanitaria integrativa aziendale mandando a quel paese assicurazioni private ed enti come la caspie che disattenddo a termini contrattuali mutualistici (con quello che ciò comporta ai fini fiscali) mi sta spillando tra me e mia moglie altri 240 euro annui nonostante da tre anni non chiediamo io e mia moglie un euro di rimborso. Ai propri dipendenti e pensionati che a suo tempo accedemmo alla Caspie credendola una realtà assicurativa consona alla natura giuspubblicistica della Banca d'Italia allora ritenuta persino di rilevanza costituzionale, deve essere accordato un esodo indolore per un'alternativa veramente mutualistica e non espoliativa. Calogero Taverna
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