sabato 27 maggio 2017

Storia[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della 'Ndrangheta.

Dalle origini al XX secolo[modifica | modifica wikitesto]




Antonio Macrì (detto "U Zzì 'Ntoni"), capobastone della Locride ed in contatto con le famiglie canadesi e australiane

« È invisibile, come l'altra faccia della Luna. »

(Julie Tingwall[27])

La 'Ndrangheta è già ben nota sotto la dominazione borbonica. Nella primavera del 1792, viene affidata una missione, in qualita’ di "Visitatore Reale" ad uno degli ingegni più acuti del Regno, Giuseppe Maria Galanti: questi percorse in lungo ed in largo gran parte della regione Calabria, spesso avvalendosi anche delle relazioni (risposte scritte sulla base di una sorta di questionario a domande fisse, da lui stesso predisposto) di notabili scelti fra i più rispettati, attendibili e degni di fede. Ne scaturì un quadro desolante, oltre che sul versante della situazione economica della regione, soprattutto su quello, che a noi, qui, maggiormente interessa, dell'ordine pubblico. Lo definisce bene Luca Addante, nell'introduzione alla riedizione del resoconto di Giuseppe Maria Galanti ("Giornale di viaggio in Calabria", Rubbettino, 2008): "infiniti erano gli omicidi, i furti, i rapimenti; scandalosa l'ignoranza del clero; spocchiosi i notabili di paese, ossessionati dall'idea di arricchirsi e poi di nobilitarsi, rapaci monopolizzatori delle amministrazioni locali, cresciuti all'ombra di una decadente nobiltà di cui si preparavano a raccogliere le spoglie". Parole forti, certo, ma che corrispondono pienamente a quanto annotato da Giuseppe Maria Galanti: in particolare, nel Giornale colpiscono le descrizioni di inquietanti fenomeni di criminalità urbana in cui non è difficile scorgere il germe di quella che un secolo dopo, mutatis mutandis, si cominciò a configurare come associazione delinquenziale vera e propria, la 'Ndrangheta. A fianco delle "solite" scorrerie nelle campagne, dove la povertà diffusa faceva concentrare i disperati che nel brigantaggio vedevano la sola possibilità di sopravvivenza, Giuseppe Maria Galanti annotò acutamente come un'amministrazione della giustizia pesantemente inficiata dall'inefficienza, dalla corruzione e dal monopolio assoluto ed in gran parte incontrollato dei baroni, stesse iniziando a produrre casi, come a Maida, di "una picciola combriccola di giovinastri scapestrati che commettono violenze col fare uso di armi da fuoco. La giustizia è inoperosa perché senza forza e senza sistema. Le persone maligne si fanno miliziotti [una sorta di guardie urbane, ndr]". Nel Distretto di Gerace, "le scorrerie de' malviventi nelle campagne sono generali. Quasi tutti i miliziotti sono i più facinorosi della provincia perché i delinquenti ed i debitori adottano questa professione e vengono garantiti da' comandanti in disprezzo delle leggi. Con ciò restano impuniti i delitti, i quali crescono ogni giorno". A Monteleone l'odierna Vibo Valentia, "vi è un gran numero di gente oziosa, detti nel paese "spanzati", i quali sono ordinariamente inquisiti. Questi a franca mano commettono assassini, furti, violenze alle donne, con un manifesto disprezzo della giustizia, la quale è inefficace a punirli. Questa turba di briganti [ohibò, anche Galanti, a quanto pare, usava quel termine, e prima della venuta dei Francesi…] pretendono essere incaricati dell'annotazione delle sete, a spese dell'arrendamento [che era una sorta di monopolio autorizzato, ndr]. Quando si nega condiscendere alle loro voglie, si minaccia l'amministrazione di ricorsi, oltre alle minacce alla sicurezza, contro la quale sono sempre disposti ad essere armati ed usi adoprare le armi da fuoco. Gli individui oziosi e truffatori, per non pagare i debiti e per esentarsi dalle pene de' loro delitti, si arrollano nella milizia.
Questi anche ricattano la gente ricca, esercitano il contrabbando con baldanza, esercitano l'incarico di perseguitare i malviventi per dare sfogo alle loro private vendette, il che porta a una catena di delitti". La Calabria, dunque, ”era in preda a una generale disgregazione dei poteri pubblici e di quelli privati” (A.M. Rao, 1992), ma, in un contesto così grave, Ferdinando IV decise piuttosto che era più importante ed urgente rivolgere la propria attenzione alla costituzione di una coalizione anti-francese. "Non sono tempi per queste cose", replicò bruscamente al ministro Simonetti, che proponeva di mettere in atto il piano di risanamento complessivo per la Calabria predisposto da Galanti), ricordandosi di essa solo per inquadrarne, al servizio del Regno, della patria e della religione, banditi, fuoriusciti, inquisiti, carcerati. Nasceva così la 'Ndrangheta.
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 del XIX secolo, il fenomeno si rafforza a causa di alcune cellule degenerate del brigantaggio aspromontano che prendono corpo in vari paesi della provincia di Reggio Calabria. Con l'inizio del XX secolo e le prime emigrazioni di italiani, si insedia anche all'estero, soprattutto in Canada e Australia, ma non ha alcuna influenza, difatti molti calabresi preferiscono affiliarsi alla ben più potente mafia siciliana, in primis negli USA. È un'organizzazione criminale di tipo rurale con riti di iniziazione e codici che ne definiscono le regole.
Dagli anni cinquanta, in contemporanea all'emigrazione meridionale ha cominciato a operare anche nel nord Italia, ed è con i sequestri di persona che negli anni settanta i media le danno attenzione sotto il nome di "anonima sequestri", tanto che sovente la sua importanza e consistenza viene paragonata a quella dell'Anonima Sarda.
A partire dal 1950 infatti si afferma su tutta la regione a causa della scarsa presenza dello Stato, o addirittura del favoreggiamento di personaggi politici che tramite essa ne potevano dirottare i voti. Negli anni sessanta si converte a mafia basata su legami di sangue e crescono in importanza 3 'ndrine o famiglie: i Piromalli nella piana di Gioia Tauro, i Tripodo a Reggio Calabria e i Macrì nella Locride. In questo periodo la 'ndrangheta, allora ribattezzata l'anonima sequestri, comincia a usufruire del sequestro di persona per avere immediate liquidità da reinvestire nel narcotraffico.
Il ruolo nell'eversione[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Fatti di Reggio e Strage di Gioia Tauro.





I fatti di Reggio
Si viene a conoscenza dei rapporti fra 'ndrangheta e destra eversiva in un'inchiesta della procura di Reggio Calabria conclusasi nel 1994[28]. L'inchiesta rivela relazioni tra Junio Valerio Borghese, Stefano Delle Chiaie, i servizi segreti, le logge massoniche, Cosa Nostra e la mafia calabrese. Membri delle 'ndrine sarebbero stati coinvolti nel cosiddetto Golpe Borghese. Un uomo di contatto sarebbe stato Antonio Nirta. Il pentito Giacomo Lauro parla anche di un incontro nell'estate del 1970 tra i capibastone dei De Stefano Paolo e Giorgio e Junio Valerio Borghese[28]. Secondo la testimonianza di Vincenzo Vinciguerra, la 'Ndrangheta per il golpe avrebbe messo in azione 4000 uomini.[28] Riconducibile alla 'Ndrangheta e all'estrema destra anche l'attentato al treno Freccia del Sud che deragliò a Gioia Tauro il 22 luglio 1970, uccidendo sei persone e ferendone una sessantina.[28] Tali relazioni però riveleranno il potere marginale della 'ndrangheta, infatti quando il golpe Borghese fu fatto rientrare a seguito del cambiamento di strategia che optava per il mantenimento del regime democristiano, operato da quei poteri che dapprima lo avevano avallato, essa venne scaricata assieme agli aspiranti golpisti di "estrema destra", rimanendo così fuori dal vero potere, a differenza di Cosa Nostra che alla fine mantenne il suo legame con il regime democristiano.
Alcune fonti imputano alla criminalità organizzata calabrese l'attività di controllo della zona di via Gradoli in Roma[29]. La stessa Lucia Mokbel – che, al momento della perquisizione mancata all'interno 11, era inquilina dell'appartamento frontale all'interno 9 del civico 96 di quella strada –[30] era sia indicata in diverse inchieste giornalistiche come pregressa informatrice del SISDE[31] o della polizia,[32] sia la sorella di quel Gennaro Mokbel arrestato trentadue anni dopo nell'operazione Phuncards-Broker per essere l'elemento di congiunzione tra le società di telecomunicazione Fastweb e Telecom Sparkle, che fatturavano in modo falso, e gli interessi di esponenti della 'ndrangheta.[33]
Le guerre di 'ndrangheta[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Prima guerra di 'ndrangheta e Seconda guerra di 'Ndrangheta.

Tra gli anni settanta e ottanta avvengono ben due guerre di mafia: la prima dovuta al desiderio delle nuove generazioni di entrare nel traffico di stupefacenti osteggiata dalle famiglie fedeli al vecchio modello di "onorata società", la seconda dovuta all'indipendenza delle 'ndrine fra di loro e sulla modalità di gestire i capitali accumulati dalle nuove attività.
Negli anni settanta furono create nuove doti di livello superiore: la Santa e il Vangelo e successivamente altre ancora le quali formano la società maggiore e di cui oggi tutti i capo-locali possiedono[34]. In questo periodo nasce, quindi, la sovrastruttura della Santa per tenere contatti con alcune frange del potere costituito.
Analogamente alle altre mafie italiane, all'interno sono presenti rigidi riti di affiliazione, riti di dote, codici comportamentali tra gli affiliati e durante le riunioni che tutti sono tenuti a rispettare; caso unico nel panorama italiano, tali riti sono in uso ancora oggi. Regole e formule non sono cambiate dalla fine dell'Ottocento; al più ne sono state aggiunte di nuove in funzione delle nuove doti create.
Già negli anni ottanta furono in grado di mettere in piedi un traffico di droga in tre continenti, il cosiddetto Siderno Group: dal Canada all'Australia, dal Sud America all'Italia[35]. Dagli anni novanta, nascono delle sovrastrutture per dirimere questioni tra le 'ndrine per evitare le faide, e per dare cariche di alto livello, prima inesistenti agli affiliati. In Calabria ci sono 3 mandamenti che dividono la provincia di Reggio Calabria in mandamento Ionico, Piana e Città i quali fanno riferimento al Crimine di Polsi.[36][37] A quest'ultimo fanno riferimento anche le camere di controllo della Lombardia[38] e della Liguria, il Crimine australiano e di Toronto, organismi analoghi ai mandamenti calabresi.[39][40] Negli anni novanta per sedare il fenomeno criminoso nell'Operazione Riace si utilizza l'intervento dell'esercito, successivamente si esegue una serie di maxiprocessi: "Wall Street", "Count Down", "Hoca Tuca", "Nord - Sud", "Belgio" e "Fine" che coinvolgono molte 'ndrine e la fine del Siderno Group, un consorzio malavitoso tra il Canada e la Calabria.
Gli anni '90[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1991 terminano la faida di Taurianova e Cittanova, e comincia quella di San Luca. Lo stesso anno viene assassinato il magistrato Antonino Scopelliti che stava lavorando al maxiprocesso di Palermo[41][42][43][44]. Nonostante ciò è proprio in questo periodo che stringe sempre in modo più stretto i contatti con i cartelli colombiani e le organizzazioni paramilitari sudamericane per un "controllo" del traffico di cocaina tra il Sud America e l'Italia, essendo favorita in ciò dal parallelo ridimensionamento di Cosa Nostra, fino a quel momento padrona indiscussa del traffico mondiale della droga ecc., a seguito dello scontro tra questa e lo Stato italiano ecc., dopo la fine della Guerra Fredda e le stragi di Capaci contro Giovanni Falcone e via d'Amelio contro Paolo Borsellino del 1992[45].
Gli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]
Negli anni 2000 l'organizzazione ha continuato a rafforzarsi e ad espendersi in Italia con presenze anche all'estero, replicando la sua struttura; stabilendo contatti permanenti con i narcotrafficanti sud americani[13], instaurando nuovi contatti con i cartelli messicani e contribuendo a creare nuove rotte della droga passando per l'Africa occidentale[46].
Di notevole rilievo l'arresto nel 2004 di Giuseppe Morabito, il latitante e ricercato numero uno della 'ndrangheta e l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno. Da questo omicidio i ragazzi della città di Locri formarono una nuova organizzazione antimafia: Ammazzateci tutti. Nell'agosto 2007 è ritornata sotto i riflettori la faida di San Luca tra le cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari dopo la strage di Ferragosto nel ristorante italiano Da Bruno a Duisburg in Germania (6 persone uccise).

« La strage di Duisburg è stata come un geyser. Uno zampillo ribollente e micidiale che da una fessura del suolo ha scagliato verso l'alto, finalmente visibile a tutti, il liquido miasmatico e pericolosissimo di una criminalità che partendo dalle profondità più remote della Calabria, si era da tempo diffusa ovunque nel sottosuolo oscuro della globalizzazione. »

(Relazione annuale sulla 'ndrangheta, Francesco Forgione, Presidente della commissione parlamentare antimafia, Il 20 febbraio 2008[47][48][49])

Nel 2008 viene Pubblicata la Relazione annuale dell'Antimafia per la prima volta principalmente incentrata sul fenomeno della mafia calabrese. Viene presentata da Francesco Forgione presidente della Commissione parlamentare Antimafia[50]. Il 31 maggio 2008 la 'ndrangheta viene inserita dal governo degli Stati Uniti nella lista Foreign Narcotics Kingpins, cioè delle organizzazioni e persone dedite al narcotraffico. La conseguenza sarà la possibilità di congelare i patrimoni in territorio statunitense degli 'ndranghetisti.[51].




Logo del movimento Ammazzateci tutti
Con l'arrivo del XXI secolo la 'ndrangheta entra di diritto fra le più potenti organizzazioni criminali al mondo[52][53], prima in Italia, con il monopolio del traffico di cocaina nel continente[54].
Nel settembre 2009 scoppia il caso Relitto di Cetraro, l'affondamento di navi contenenti rifiuti tossici in Calabria e per tutto il Mediterraneo fino in Somalia, scaturite dalle confessioni del pentito Francesco Fonti[55][56][57].
Nel 2010 vengono fatti attentati che apparentemente sembrano attachi alle istituzioni, bisogna pero sottolineare che il principale bersaglio è Salvatore Di Landro, Procuratore Generale di Reggio Calabria, parente stretto di esponenti di spicco della ´ńdrangheta nonché loro frequentatore[58][59]. Il pentito Antonino Lo Giudice ha rivelato che ha fatto regali e favori vari a diversi magistrati, tra cui Salvatore Di Landro[60].
Tra il 2010 e il 2011 si concludono le operazioni Crimine-Infinito e Minotauro che oltre a portare numerosi arresti mettono definitivamente in luce le strutture apicali dell'organizzazione e le loro relazioni: in Calabria con i mandamenti provinciali e il Crimine di Polsi, al di fuori con la Lombardia, le locali liguri, piemontesi, tedesche e le camere di controllo del Canada e dell'Australia[61][62][63][64].
Il 28 gennaio 2015 avviene l'arresto di 117 persone in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia delle procure di Bologna, Catanzaro e Brescia tra cui affiliati dei Grande Aracri.
Le persone sono accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di nove società e di attività commerciali, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti, e un sequestro di beni per un valore di 330 milioni di euro.
L'operazione si chiama Aemilia.[65][66][67]
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Il legame familiare[modifica | modifica wikitesto]
A differenza delle altre mafie in Italia (fatta eccezione per l'antica Cosa Nostra dove contava anche il legame di sangue e familiare), la struttura interna a ogni cosca della 'ndrangheta poggia sui membri di un nucleo familiare legati tra loro da vincoli di sangue, le 'ndrine.[41][68] Non sono rari matrimoni tra le varie cosche per saldare i rapporti tra famiglie mafiose. I matrimoni hanno un alto valore simbolico, e possono anche servire a sancire la fine di una faida: un esempio da tale punto di vista fu il matrimonio di Venanzio Tripodo, figlio di Domenico, con Teresa Romeo, di San Luca, figlia di Sebastiano. Esso sancì la ritrovata pace tra i De Stefano e i Tripodo. Inoltre spesso i banchetti nuziali sono stati occasione per veri e propri summit 'ndranghetisti: tale fu ad esempio, il banchetto seguito al matrimonio di Girolamo Mazzaferro.[69]
In un paese o quartiere di città più 'ndrine aprono la locale, struttura che organizza la gestione malavitosa del territorio[41]. I locali creati al di fuori della Calabria spesso dipendono dal Locale del paese d'origine dei membri[41].
Lo scarso pentitismo[modifica | modifica wikitesto]
Proprio a causa del forte legame familiare i casi di pentitismo sono stati fino a qualche anno fa pochi, poiché questi andavano contro i loro stessi parenti e familiari, e al giuramento che hanno fatto all'ingresso nel mondo della malavita. Tuttavia oggi con l'aumento della pressione dello Stato, a differenza di prima dove tale pressione era minima, e del puntamento dei riflettori mediatici, la 'ndrangheta comincia ad avere pentiti in misura sempre più crescente.
A tutt'oggi i pentiti di 'ndrangheta dunque non sono moltissimi, ma come detto sono in aumento; tra di essi si ricordano Francesco Albanese (nel 1900)[70], Rocco Varacalli[71] Pino Scriva di Rosarno nel 1983[72] Antonio Zagari nel 1990,[73] Giacomo Lauro nel 1992[74], Francesco Fonti nel 1994[75] e dal 2010 il capo del locale di Giussano, Antonio Belnome[76]; Luigi Bonaventura, reggente della 'ndrina originaria di Crotone ma operante anche in Lombardia[77], Giuseppina Pesce (figlia del boss di Rosarno).[78][79]
Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: 'Ndrina, Locale ('ndrangheta) e Riti della 'Ndrangheta.





Il Locale e la Società con le doti degli affiliati




Le cariche nella gestione di un Locale che ha una Società Maggiore e Minore detta anche Società
La 'Ndrangheta è strutturata sul territorio su più livelli, in Calabria principalmente si suddivide in mandamento tirrenico, mandamento ionico, e mandamento Città mentre all'estero e in altre parte d'Italia esiste il concetto di Camera di controllo con mansioni equivalenti a quelle del mandamento. Fino agli anni ottanta l'organizzazione era strutturata in modo orizzontale, in cui ogni locale aveva la sua zona di competenza, evitando faide tra le 'ndrine per il predominio sulla loro locale, e non hanno impedito ben due guerre di 'ndrangheta tra gli anni settanta e ottanta nate da alleanze a catena tra le 'ndrine che coinvolgevano anche più di una sola locale.
'ndranghetista è il nome generico che viene dato a un affiliato alla 'ndrangheta. È quindi tale una qualsiasi persona che appartiene alle famiglie malavitose, le 'ndrine; picciotto, camorrista, sgarrista, santista, vangelista, quartino, trequartino, padrino e capobastone sono i gradi con cui si identifica uno 'ndranghetista[80]. Una persona diventa 'ndranghetista in due modi: per nascita, quindi essendo già appartenente a una famiglia mafiosa o per "battesimo", cioè tramite il rito di affiliazione che lo lega all'organizzazione fino alla morte[41][81].
In un'informativa del ROS dell'Arma dei Carabinieri risalente al 1995, denominata Galassia[82] firmata dal capitano Angelo Jannone, che permise l'arresto di 187 tra boss e gregari delle 'ndrine e di alcuni esponenti di Cosa nostra, viene chiarito che la 'ndrina è la struttura di base, composta da 7 uomini (d'onore), mentre 7 'ndrine, compongono il locale, detto anche "settandrina". Si spiega anche il concetto di "Copiata", ossia il nominativo di altri uomini d'onore di rango superiore, presenti nei cerimoniali di conferimento di un grado superiore a un uomo d'onore, meccanismo che ha garantito l'espansione e la solidità della 'ndrangheta.
Le famiglie[modifica | modifica wikitesto]
All'interno delle famiglie vi è una struttura gerarchica basata in gradi dette doti, al primo grado stanno i picciotti, poi i camorristi e infine gli sgarristi e rappresentano la cosiddetta società minore. Il capo-locale ha la dote di sgarro. Si entra nella 'ndrangheta, o, per dirla nel gergo mafioso, si viene battezzati con un rito preciso, che può avvenire automaticamente, poco dopo la nascita se si tratta del figlio di un importante esponente dell'organizzazione (in questo caso, finché il bambino non raggiungerà i quattordici anni, età minima per entrare nella 'ndrangheta, si dirà che il piccolo è "mezzo dentro e mezzo fuori"), oppure con un giuramento, per il quale garantisce con la vita il mafioso che presenta il novizio, simile a una cerimonia esoterica, durante la quale il nuovo affiliato è chiamato a giurare nel nome di nostro Signore Gesù Cristo.[83] Il battesimo dura tutta la vita e a uno sgarro paga spesso la famiglia del nuovo affiliato.
I poteri delle 'ndrine[modifica | modifica wikitesto]
Ogni famiglia ha pieni poteri oltre che controllo sulla zona e sul territorio che le appartiene, in cui opera con la massima tranquillità e gestisce il monopolio di ogni sua attività lecita o illecita che sia. La posizione di ogni singolo membro all'interno di una famiglia è severamente disciplinata e regolata da un ferreo codice al quale non si può sfuggire. Nel caso ci siano problemi con un adepto, questo viene portato davanti al tribunale della sua cosca.
Più 'ndrine nella stessa zona formano un'entità detta "locale".[84] Ogni locale ha un proprio capo, che ha potere di vita e di morte su tutti, un contabile, che gestisce la situazione economica e finanziaria, e un crimine, che governa le modalità di regolamento dei conti con le cosche rivali, organizzando omicidi, estorsioni e agguati.[85]
L'articolazione territoriale[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Santa ('ndrangheta), Vangelo ('ndrangheta) e Crimine ('ndrangheta) .





Struttura della 'ndrangheta alla luce dell'operazione Crimine del 2010
Fino alla grande guerra interna scoppiata nel 1985 non esisteva nulla di simile alla cupola di Cosa nostra, mentre successivamente le cosche della provincia di Reggio Calabria iniziano a strutturarsi in modo verticistico attraverso la "Santa" o Società Maggiore che presenta però differenze significative. Chi fa parte della Santa sono esponenti con il grado o dote di santista vangelista, quartino, quintino e associazione[41][86]. Inoltre dal 1991 è stata introdotta in Calabria la suddivisione territoriale in 3 mandamenti: la Piana o mandamento tirrenico (Piana di Gioia Tauro), la Montagna o mandamento ionico (la Locride) e la Città (Reggio Calabria). Queste, come tutti i locali al di fuori della Calabria e dell'Italia stanno al di sotto di una commissione definita "Provincia" o Crimine[36][37], la cui esistenza dal 18 giugno 2016 è considerata vera anche dalla sentenza del processo Crimine della Corte di Cassazione[3][4]. È probabile che questa sorta di Cupola, detta anche Crimine, si riunisce nel santuario di Polsi, luogo sacro della 'ndrangheta per assumere decisioni o per eleggere il capo-crimine[87]. Il Crimine sarebbe composto dal capo-crimine (a oggi l'unico capo-crimine conosciuto è il rosarnese Domenico Oppedisano arrestato nell'operazione Crimine del 13 luglio 2010), il capo-società e il mastro-generale[88].
Il 13 luglio 2010 viene scoperta una nuova struttura nel Nord Italia chiamata Lombardia sempre alle dipendenze delle commissioni calabresi[61][62][63].
Il 13 novembre 2012 l'operazione Saggezza porta alla conoscenza di una nuova struttura al di sopra dei 5 locali aspromontani di Antonimina, Ardore, Canolo, Ciminà e Cirella di Platì: la Corona, di cui il cui capo è detto Capo-Corona. Questa struttura sembra sia nata per dirimere questioni in seno a questi piccoli locali, a concedere doti e a poter competere economicamente alla pari di altre locali di 'ndrangheta più blasonate. Non se ne conosce ancora la relazione col Crimine e il mandamento ionico, in cui rientra[89][90].
Attività[modifica | modifica wikitesto]
Dal XIX secolo, e fino alla prima metà del XX secolo si caratterizzò essenzialmente come mafia agropastorale.[91] A partire dagli anni cinquanta le attività cominciano a diversificarsi, spaziando dal trafficare in droga a livello internazionale (Siderno Group) all'infiltrazione negli appalti per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e l'area industriale di Gioia Tauro negli anni settanta. I proventi del denaro vengono reinvestiti e riciclati all'estero.
Nel 2004 la Guardia di Finanza stima che la 'Ndrangheta abbia guadagnato solo dal traffico di droga 22 miliardi e 340 milioni di euro (circa 44 000 miliardi di lire) che risulta essere quindi l'affare più redditizio[92] Ottiene il primato anche per il traffico delle armi con 2 miliardi e 353 milioni di euro (il guadagno delle altre organizzazioni mafiose si aggira attorno agli 800 milioni di euro)[92]. 4 100 milioni di euro il giro d'affari nell'usura, 4 600 milioni di euro per il traffico di armi e la prostituzione[92]. Questa è solo una parte dei guadagni.
Secondo dati Eurispes la 'ndrangheta nel 2004 ha avuto un giro d'affari stimato di 36 miliardi di euro[92]. Secondo Donato Masciandaro, docente di economia alla Bocconi la cifra sarebbe invece di ben 55 miliardi di euro (pari al 5% del PIL italiano) poiché andrebbero aggiunti anche i guadagni dal riciclaggio di denaro.[93]
Nel 2007, il rapporto Svimez, basato su stime Confesercenti, dice che in Calabria circa 150.000 società pagano il pizzo, la metà della totalità delle imprese presenti.[94] Nel rapporto dell'Eurispes per l'anno 2008 si rivela un giro d'affari di 44 miliardi di euro approssimato per difetto. Pari al 2.9% del PIL italiano. Il 62% degli introiti viene dal traffico di droga.[95][96] Le attività risulterebbero divise per:

Attività illecite

Valore

Traffico di droga

27,240 miliardi €

Imprese e appalti pubblici

5,733 miliardi €

estorsione e usura

5,017 miliardi €

Traffico di armi

2,938 miliardi €

Prostituzione

2,867 miliardi €

Totale

43,795 miliardi €

Secondo lo studio del 2013 condotto da Transcrime, centro di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, i ricavi delle mafie italiane vengono ridimensionate e ammonterebbero a circa 25,7 miliardi di euro l'anno. Di questi, il 35% è appannaggio della Camorra, il 33% della 'Ndrangheta, il 18% di Cosa Nostra e l'11% della Sacra Corona Unita.[97]
Un'indagine di Demoskopika pubblicata il 26 marzo 2013 afferma che la 'ndrangheta abbia nel mondo un giro d'affari di 53 miliardi di euro (73 miliardi di dollari) equivalente al 3,5% del PIL dell'Italia. Di seguito l'elenco delle attività e quanto rendono nel loro complesso[98][99].

Attività illecite

Valore

Traffico di droga

24,2 miliardi €

traffico illegale di rifiuti

19,6 miliardi €

estorsione e usura

2,9 miliardi €

appropriazioni indebite

2,4 miliardi €

Gioco d'azzardo illegale

1,3 miliardi €

traffico di armi, prostituzione, contraffazione di beni e traffico di esseri umani

< 1 miliardo €

Totale

53 miliardi €

Secondo l'Agenzia del Demanio dal 1986 al 2006 in Calabria vi sono 1093 immobili (di cui 800 nella provincia di Reggio Calabria) confiscati alla 'ndrangheta, di cui 562 abitazioni, 363 terreni, 122 locali, 18 capannoni e altri 28 beni immobili[100].
Questi guadagni rendono la 'ndrangheta una delle mafie più ricche del mondo; il successo di questa organizzazione può essere spiegato solo con un'abile politica di riciclaggio del denaro (inizialmente fornito dai sequestri di persona) e con un reinvestimento nel campo della droga che ha portato questa mafia a superare economicamente le altre: Cosa nostra, Sacra Corona Unita e Stidda. L'attività principale è il traffico di droga, dal quale raccoglie i maggiori proventi, di cui, la cocaina è il settore più importante.
In Calabria l'estorsione nei confronti delle società è asfissiante[101], ma anche nel nord Italia si è notato un aumento dell'attività estorsiva. Le infiltrazioni in appalti e sub-appalti cominciano negli anni settanta in Calabria[102] e continuano al giorno d'oggi anche nel Nord Italia (Autostrada A4, autostrada Milano-Torino[103], Treni ad Alta Velocità[103] ma anche la progressiva monopolizzazione del settore edile e movimentazione terra[104]); il territorio calabrese subisce poi l'appropriazione indebita di finanziamenti statali e dell'Unione europea[105][106]. Il riciclaggio di denaro attraverso banche, l'acquisizione di immobili e società è stata una delle principali attività degli ultimi 15 anni in Italia e all'estero. Alcune operazioni delle forze dell'ordine testimoniano la loro presenza nel settore dei locali notturni in Italia settentrionale[103].
In misura minore sono coinvolti nel traffico di armi e il controllo della prostituzione. Alcune ndrine sono dedite alla contraffazione di denaro (in Germania il locale di Corigliano). In Sud Africa è stato rilevato un traffico di Diamanti e sempre nel continente africano anche scambio di armi per coltan. Dagli anni settanta agli anni novanta furono particolarmente attivi nei sequestri di persone in territorio italiano. Negli anni ottanta e novanta sarebbero stati coinvolti[107] nello smaltimento di rifiuti tossici (nell'operazione Export del luglio 2007 vengono sequestrati 135 container di rifiuti diretti in Cina, India, Russia e Nord Africa[108]) e radioattivi per mezzo di affondamento di navi nel mediterraneo e in Africa Orientale.
Il controllo degli appalti[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: 'Ndrangheta e appalti.


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I rapporti con la politica[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Rapporti tra 'ndrangheta e politica.

La collusione tra 'ndrangheta e politica è molto forte e inizia negli anni ottanta con la votazione di politici collusi con le 'ndrine. Sono ormai fatti noti i collegamenti in passato con la destra eversiva, anche se questo non significa uno schieramento politico dell'organizzazione criminale. Ha appoggiato anche la DC, il PSI, il PRI, il PSDI e il PLI ed ebbe rapporti contemporaneamente con diversi partiti. La 'ndrangheta non è né di destra né di sinistra proprio per la sua organizzazione non gerarchica dove alcune 'ndrine possono decidere di appoggiare in un certo momento uno schieramento politico e altre nello stesso tempo l'opposto schieramento, a seconda del ritorno economico[5].

« La 'Ndrangheta ha avuto una crescita progressiva e ininterrotta a partire dalla fine degli anni Settanta, a seguito dell'intervento pubblico dello Stato per la realizzazione delle grandi opere nel Mezzogiorno. In quegli anni gli imprenditori del nord vennero in Calabria per avviare grandi progetti infrastrutturali, come il raddoppio ferroviario e l'autostrada, e alcuni di loro usarono i boss della zona come interlocutori privilegiati e con loro si spartirono ciò che avevano guadagnato dai loro investimenti. Gli affiliati delle 'ndrine da guardiani dei campi divennero guardiani dei cantieri: è così che la mafia si è arricchita diventando il mostro che è oggi. Questa politica scellerata dello Stato italiano non ha creato nessun posto di lavoro ma solo scheletri di enormi opere pubbliche e un potere mafioso incontrastato”. »

(Giuseppe Lavorato, ex Deputato PCI già sindaco antimafia di Rosarno)

[109]




l'ex parlamentare della Democrazia Cristiana Ludovico Ligato
Negli anni ottanta avvengono una serie di omicidi verso esponenti del PCI e della DC. L'11 giugno 1980, fu assassinato Giuseppe Valarioti, segretario della Sezione del PCI di Rosarno. Aveva solo 30 anni. Si trattò del primo omicidio politico della 'ndrangheta.[110] Dieci giorni dopo, il 21 giugno 1980 fu assassinato Giovanni Losardo, militante comunista, già Sindaco di Cetraro e - al momento dell'assassinio - Assessore alla pubblica istruzione, Segretario capo presso la Procura della repubblica del Tribunale di Paola.
Nel 1983 poi, a Limbadi avvenne un caso eclatante. La presenza mafiosa in politica era così vasta, che le elezioni vennero vinte dal latitante Francesco Mancuso.[111]
Infine nel 1989, fu assassinato Lodovico Ligato, ex parlamentare DC ed ex presidente delle Ferrovie dello Stato. Con la legge del 1º maggio 1991 n. 164 (Legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali) che permette lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose in Calabria vengono sciolti lo stesso anno il comune di Lamezia Terme e di Melito di Porto Salvo. Entrambi verranno sciolti nuovamente, il primo nel 2002, il secondo nel 1996. Nel ‘92 viene sciolto il comune di Rosarno[112]. Nel 1995 venne sciolto anche un comune del nord Italia: Bardonecchia. Nonostante la proposta del prefetto Frattasi, il Governo invece nel 2009 sceglie di non sciogliere il consiglio del comune di Fondi.
Dal 2000 al 2004 sono avvenuti 325 atti intimidatori verso amministratori locali della Calabria. Nel 2001 a Rosarno la 'ndrangheta minaccia lo storico sindaco antimafia Giuseppe Lavorato con una sventagliata di colpi di kalashnikov[113] contro la sede del Comune e contro la finestra del suo ufficio. Più volte minacciato di morte dalle cosche della 'ndrangheta, il Sindaco Lavorato portò Rosarno a essere il primo Comune d'Italia a costituirsi parte civile in un processo antimafia (ottenendo risarcimento dei danni patrimoniali, morali e di immagine causati dai mafiosi)[114].
Il 26 marzo del 2003 a Maurizio Carbonera, sindaco di Buccinasco, comune del milanese ad alta densità mafiosa, viene incendiata l'auto e il 27 marzo 2005 gli viene spedita una busta con un proiettile da mitragliatore. Il 16 ottobre 2005, alle primarie dell'Unione viene assassinato a Locri, Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria. Il 15 agosto 2007 avviene il caso più eclatante degli ultimi anni in fatto di 'ndrangheta che ha avuto grande risonanza nazionale e mediatica come la strage di Duisburg.
Tra il 2007 e il 2008 vengono arrestati i sindaci e i vicesindaci di Seminara, Rosarno e Gioia Tauro[115][116]. Sempre in quest'ultimo anno è stato sciolto anche il comune di Amantea[117].
Il 23 febbraio 2010 in un'inchiesta su una rete di riciclaggio di denaro attuata dai vertici di Telecom Sparkle e Fastweb, sarebbe coinvolto anche il senatore del Popolo delle libertà Nicola Di Girolamo, eletto a Stoccarda, in Germania con schede elettorali false degli Arena[118][119].
Nel 2010 in Calabria sono stati rilevati ben 87 casi di intimidazioni verso amministratori locali, di cui 25 nella provincia di Cosenza, 22 nella provincia di Reggio Calabria e 21 nella provincia di Catanzaro, le restanti a Vibo Valentia e Crotone[120].
Il 30 novembre 2011 si conclude un filone dell'operazione Crimine-Infinito,in cui viene arrestato il consigliere regionale della Calabria Francesco Morelli insieme a un avvocato, un medico, appartenenti alle forze dell'ordine e presunti membri dei Valle-Lampada[121][122].
Il 10 ottobre 2012 viene arrestato, a Milano, insieme ad altre 19 persone, l'assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti[123] del Pdl per voto di scambio politico-mafioso (ha comprato, a 50 € a voto, 4000 voti dalla 'ndrangheta per un totale di 200.000 €), concorso esterno in associazione di tipo mafioso e corruzione. L'assessore era in rapporti con Giuseppe D'Agostino (già arrestato anni prima per le operazioni sull'ortomercato)[124] delle famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara e con il gestore di negozi Costantino Eugenio dei Mancuso[125],[123]. Tra la merce di scambio del patto politico-mafioso, i due criminali Eugenio Costantino e Alessandro Gugliotta chiedevano a Domenico Zambetti appalti per l'Expo 2015 a Milano e zona Rho pero esistente ('ndrina) Oliverio di belvedere spinello kr. Eugenio Costantino, spiega anche come organizzava cene per campagne elettorali per l'assessore regionale Zambetti, che sono costate ai contribuenti più di quattro milioni di euro[126].
Il 15 luglio 2016 si concludere a Reggio Calabria l'operazione Mammasantissima del Ros dei Carabinieri che porta all'arresto di 3 persone: Alberto Sarra ex consigliere regionale della Calabria, Giorgio De Stefano avvocato e Francesco Chirio, anch'esso avvocato; inoltre è indagato anche il già arrestato Paolo Romeo ex deputato del Psdi e viene presentata la richista d'arresto del senatore di Grandi autonomie e libertà Antonio Caridi. L'operazione fa emergere contatti con esponenti della massoneria[127][128].
Il voto di scambio[modifica | modifica wikitesto]
Oltre al caso dell'assessore della Lombardia Domenico Zambetti, ci sono stati altri casi di presunto voto di scambio. Il pentito Roberto Moio ha affermato di aver incontrato molti politici e di aver ricevuto 30 000 euro per appoggiare dei candidati.[129]. In Calabria alcuni politici sono stati sospettati di voto di scambio.[130]
Diffusione in Italia[modifica | modifica wikitesto]

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Lo stesso argomento in dettaglio: 'Ndrangheta in Italia.


« è oggi la più robusta e radicata organizzazione, diffusa nell'intera Calabria e ramificata in tutte le regioni del Centro-Nord, in Europa e in altri Paesi stranieri cruciali per le rotte del narcotraffico »

(Relazione 2008 della Commissione parlamentare antimafia del Presidente Francesco Forgione.[131][132])

In tutte le 20 regioni d'Italia si trovano delle 'ndrine. Oltre alla Calabria forti insediamenti si trovano in tutto il Nord Italia, nel Lazio e in Toscana. In Sicilia e Campania dove già si trovano organizzazioni ben radicate è presente in virtù di alleanze fra le varie famiglie per la gestione e la stipulazione di affari illeciti.
Secondo le forze di polizia italiane, al 2007 in Calabria operavano circa 155 famiglie[133][134] chiamate 'ndrine che affiliano circa 6.000 persone dedite ad attività criminali, legate quasi sempre tra loro da vincoli familiari.
Secondo un'indagine demoscopica del 2013 nella regione opererebbero 141 'ndrine di cui 122 anche[non chiaro] nel resto d'Italia, in particolare Piemonte, Liguria, Lazio e Lombardia, e 113 nel mondo.
Calabria[modifica | modifica wikitesto]




Calabria
Nella sua regione di origine il controllo della 'ndrangheta è amplissimo, estendendosi dal settore della sanità a quello dei trasporti e dei lavori pubblici, grazie a forti infiltrazioni nelle istituzioni, a partire dalla Regione, con complicità nelle forze politiche di ogni colore. In campo sanitario, si può citare il caso delle Asl di Palmi e Locri sciolte per mafia, quest'ultima per due volte, la seconda delle quali dopo l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno[135], omicidio che gli inquirenti ritengono compiuto proprio a causa delle infiltrazioni criminali nella Sanità regionale. La 'ndrangheta ha un completo controllo dei lavori sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria[136][137], che le varie 'ndrine si dividono per aggiudicarsi gli appalti. Il porto di Gioia Tauro vede la presenza di numerosi traffici illeciti, in particolare il commercio della droga, ma anche il contrabbando dei tabacchi e il traffico dei rifiuti, ma le 'ndrine gestiscono in gran parte anche le attività lecite.[138][139][140] Secondo il Magistrato calabrese Vincenzo Macrì (ex Direzione Nazionale Antimafia) la 'Ndrangheta ha da una parte una vocazione mercantile esercitando commerci illeciti a livello internazionale (traffico di droga, armi, rifiuti tossici e via dicendo) dall'altra ha invece una vocazione istituzionale di controllo del territorio d'origine (sotto l'aspetto politico-amministrativo-istituzionale-imprenditoriale)[141]
Secondo il rapporto semestrale 2008 della DIA nella regione vi erano 136 gruppi attivi così distribuiti:

Provincia

Numerosità

Reggio Calabria

73

Catanzaro

21

Crotone

21

Cosenza

14

Vibo Valentia

7

Italia settentrionale[modifica | modifica wikitesto]


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