Gentilissimo professore Casarrubea,
La ringrazio per le belle parole che ha voluto elargirmi. In fin dei conti
io Le sono debitore di scuse e di scuse molto gravi. Non La conoscevo, non sono
né storico né giornalista. Da ex ispettore bankitalia mi scontro con il mio ex
sindaco che riportava giudizi feroci sul Messana desumendole dai Suoi scritti.
Quelle accuse mi apparvero pretestuose ed esagitate servendomi solo del mio
vizietto ispettivo del sospetto innanzitutto. Quindi potei leggere su un blog
locale, Malgrado Tutto, che si rifà a Leonardo Sciascia, una delle Sue pagine
più cattive contro il Messana, cui seguiva una flaccida difesa di un sedicente
nipote di colui che + ancora noto in paese come il Questore. Apriti cielo: mi
scateno sia pure con i miei miserelli strumenti informatici.
Arrivo alla signora Cernigoi: per logica quelle della triestina mi apparvero
farneticazioni calunniose. E dato il mio caratteraccio non ho mancato a
mandargliele a dire. Lei, da studioso serio e profondo mi pare che mi abbia
perdonato; la signora Cernigoi ancora, no. Ma spero prima o poi di farmi
perdonare anche da lei. Diciamo che non abbiamo motivo alcuno di accapigliarci
più di tanto.
A questo punto ho da rivorgerLe una pressante istanza. Forse sono
ripetitivo. Perché non viene a Racalmuto ad animare un dibattito storico sul
Messana, sui tempi in cui dovette cimentarsi, sulle evoluzioni delle ricerche
storiche-
Appena ne disporrò Le farò avere una relazione anonima che ho trovato tra i
faldoni del SIS di PS a Roma. Credo che lì la lezione sul ruolo americano nella
lotta al comunismo in Italia tra il 1945 e il 1947 impone risvolti del tutto
nuovi e per tanti versi persino sconcertanti e mi pare che al di là del
fuorviante caso Messana vanno nella direzione dei Suoi novelli indirizzi
interpretativi di quei ribollenti tempi storici.
La ringrazio e la saluto con deferenza profonda. Calogero Taverna
7 novembre 2014
Lillo Taverna
07/11/2014 22:31
Lillo Taverna
Sino a questo pomeriggio ho cercato di indurre la signora Claudia Cernigoi
a fare atto di resipiscenza, di colloquiare di controbattere a tutta la
documentazione che ho trovato e che polverizza il castello di accuse imbastito
dalla giornalista ex goriziana. Nulla da fare: non si cura del fatto che avendo
violato la mia privacy io ho il diritto di rettifica, che avendo pubblicato
falsità contro il questore Messana rasenta il crimine di calunnia e tutto
sommato denigra l'intero corpo della polizia di Stato. Niente. Mi minaccia di
stalking, di denunzia alla polizia postale, di rendermi non so come per non
farmi esercitare la mia facoltà di replica. S'intende, minaccia minaccia, ma si
guarda bene dall'attuare le minacce. Troverebbe pane per i suoi denti. Intanto
cambia sigle, mimetizza blog e arriva sino al punto di elidere suoi post
altamente offensivi nei miei confronti in facebook. Certo se la deve vedere per
ora con Gerbino, figura tosta frequentatore un tempo dei salotti televisivi di
Costanzo.
Lillo Taverna
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