MIO NONNO
Conversazione notturna con una amica comprensiva
...........................
devi sapere che mio nonno paterno è morto in guerra in
Slovenia il 25 maggio 1917. Esattamente cento anni fa. Ancora le autorità
militari si ostinano a dichiararlo 'disperso'- Mio nonno aveva 37 anni. Aveva
comprato una mula, voleva diventare coltivatore diretto, sganciandosi dal
padre. Aveva sposato un bella donna dal viso ampio e gradevole. Avevano già fatto cinque figli. Credo che a mio nonno
piacesse molto fare all'amore. Mia nonna, rimasta vedova molto giovane, non si
sposò mai più e non ebbe - ne son sicuro - altri uomini.
Cadorna aveva bisogno di carne umana, molta carne
umana. Si inventava persino che gli Austriaci crudeli lanciassero le bombe di
gas sui nostri mal nutriti, mal vestiti, male armati soldati lì al confine, sul
Carso, in Slovenia. Dovevano liberare a tutti costi Trento e Trieste.
Fu così che presero questo contadinotto di mio nonno
che si chiamava esattamente come me. Non potevano non dovevano. Mio nonno era
molto anziano per la guerra specie nelle lontane inaccessibili ostili montagne
alpine. Aveva già cinque figli. Tra fratelli cugini e cognati molti quella
dannata guerra ne aveva sfracellati. E mentre i figli di papà la facevano
franca perché 'riformati' per difetto di cassa toracica, mio nonno che credo
mai si era allontanato da Racalmuto o magari dai due o tre paesoni vicini, si
vide portato ad Adernò a fare una burletta di addestramento militare.
Ad Adernò, mio nonno goffo per scarpe smisurate,
pantaloni ridondanti, buffo e largo elmo, ed altro raffazzonato vestiario
militare, un pesante fucile lungo e malagevole, giberna e ciò che doveva farne
un fante da terrorizzare i bene amati austro-ungarici, fecero finta di
addestrarlo alla mira omicida. Tanto gli dissero non si preoccupasse. Finiva in
sussistenza o in fureria (ignoro il linguaggio militare). Mio nonno era
analfabeta. Gli diedero delle cartoline militari. Si prestarono alcuni con
qualche infarinatura in scrittura e mio nonno iniziò a farsi scrivere ingenue
allarmate note di corrispondenza alla 'amata' moglie e tramite lei alla sua
amata mamma. Dava del voi. Al figlio maggiore, mio padre. Continua
Domanda: Mi sbaglierò forse, ma non capisco quali
obiettivi tu voglia conseguire !
Sto scrivendo un libro di ferocì accuse al sindaco al
comando militare al ministro a Gentiloni
No, Mio nonno e altri suoi 30 commilitoni
Ti stai impegnando con tutte le tue forze e io spero
che tu possa ottenere qualche soddisfazione come meriti
Li trafiggerò tutti con raffiche di male parole che so
poi possono essere pietre. Bombardo da due anni. E loro mi ripagano con
l'indifferente silenzio.
Che non abbiano pensato almeno a una lapide per
commemorare i dispersi, è una vergogna!
Voglilo essere il più cattivo possibile. E quindi la
notte, non disturbato da nessuno o da nessuna faccio ricerche storiche, affino
le mie accuse, voglio strali acuminati e devastanti come le granate che fecero
di mio nonno in Slovenia, un DISPERSO, sospetto magari di diserzione.
Ecco perché sino alle quattro alle cinque sto qui
davanti al computer- Leggo studio appuro confronto copio per fare questo libro
sulla grande guerra che ha disintegrato mio nonno ed altri 30 poveri cristi
racalmutesi, mentre i galantuomini, gli antenati di questi che ancora qui a
Racalmuto neghittosamente ci comandano, magari pagando Cucco che accecava di un
occhio, se la scansavano bellamente. Ira la mia, ira irrefrenabile. Maledetti!
Calogero Taverna
Nessun commento:
Posta un commento