Invece ci siamo di quelli che stiamo seminando cotone, tanto cotone e ci pare di raccogliere invece ortica meglio ardicula, tanta ardicula. Perché? mi domando. Ho incontrato sepolcri imbiancati della più bella specie, gente che a sentirla ti delizia il cuore, vuole il bene del paese, il bene comune, la moralità di nuovo conio, alla grillesca insomma: niente più ruberie, niente più intrallazzi. Quella che un tempo fu - a dir di padre Puma o secondo chi ne avrebbe raccolto le sue ultime volontà spirituali - quella che un tempo fu la Racalmuto degli "intrallazzi" loro la redimeranno: ora basta eliminare quei trenta manigoldi che non hanno loro ubbidito, che hanno omesso di dimettersi a loro richiesta, che sarebbero la vera sentina della corrottissima casta politica racalmutese; vanno predicando che loro la spazzano via basta che li eleggiamo. O meglio basta che eleggiamo il sindaco che loro portano. Io che per mestiere facevo il sospettoso e dopo magari anche il dispettoso mi metto a grattare, a consultare l'albo pretorio di Racalmuto on line, un vecchio numero di Malgrado Tutto (che c'è poco da dire sempre sentinella vigile è stato) o certe mie confidenze magari dal Riddilio di la Chiazza e mi accorgo che tanto marcio c'è in Danimarca, meglio in codeste congreghe dalla morale scintillante e dal candidato sindaco opaco. Chi vuole andare a tamponare l'arretrato Bucalossi, chi spera nel condono sabbatico di tutta una sua furba evasione tributaria locale, chi spera che non emerga il concorso truccato ad impiegato di ruolo comunale, chi ha magagne nei trucchi d'appalto, chi spera così di avere finalmente un introito sicuro magari per cinque anni essendo un disoccupato cinquantenne cronico, insomma chi ha orecchie da intendere intende. Come dire: una certa signora mi ha ritirato la sua disponibilità a concorrere a sindaco in quella che sarà la mia lista senza confini sol perché la sorella l'ebbe - terrorizzata - a supplicarla di lasciarmi in alto mare essendo sicura che il suo posticino di precaria comunale io, chissà perché e chissà come, farei saltare per aria (il che se non è proprio vero chissà come sarà). Vedo ora che seri e affermati professionisti di Palermo vogliono venire a fare il sindaco a Racalmuto. Bene, benissimo. Ma con quale squadra, con quale programma, con quale professionalità. Non vengo preso sul serio, ma ribadisco: il Comune di Racalmuto il cui bilancio è un colabrodo per quarant'anni di mala gestio (non per questo o per quello, o per questa cosa o per quella) purtuttavia ha oltre 15 milioni di crediti di imposta et similia: vanno recuperati? Se il nuovo sindaco non vi provvede, entro un breve spazio di tempo finisce pure lui commissariato (e questo è solo un esempio). Occorre genialità giuridica, abilità amministrativa, arditezza progettuale e soprattutto collegamento e coordinamento con forze politiche egemoni per trarre dal guato questo derelitto Comune. Nessuno dei nomi che corrono, che concorrono, che strillano che loro non devono essere citati, vedo all'altezza. Sbaglio? Magari!!!
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