Di questi tempi ho voglia di esaltare Bettino (anzi Bettinone). Invero credo che dopo i due giganti De Gasperi e Togliatti (coincidentia oppositotum) debbo saltare a Craxi per giudicare da storico un altro grande statista del Novecento (Mussolini, è un'altra storia). Non amo i moralismi, ma come faccio a dimenticare quello che mi toccò ispezionare in piazza Duomo, a quell'angolo lì ove sornione operava quel Tarquini là, in quella piccola velenosa banca farisaico giudaico e sopra Craxi gestiva quella simoniaca manovra di svuotamento ideologico e di persecuzione rossa a suon di quattrini delle celeberrime ventiquattro ore, e quegli imbuti che arrivavano nei sotterranei fatti a sagrestie bancarie. Queste cose a me non me le ha raccontate nessuno, le ho semplicemente viste e timidamente contestate.
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