Leggiamo, se non andiamo errati in un testo del Casarrubea: "Di una tentata insurrezione neofascista a Roma, nel maggio ’46, scrive ampiamente un rapporto Sis del 17 giugno, a firma del questore Ciro Verdiani. Tra gli organizzatori troviamo Candiollo e Rodelli, capisquadra neofascisti per l’attuazione di un colpo di Stato."
Noi quella notizia l'abbiamo ieri riscontrata proprio tra le carte della seconda sezione del SIS, Nel maggio del 1946 dunque Ciro Verdiani è questore a Roma mentre il Messana gli è superiore ma in Sicilia quale Ispettore Generale di PS. Tra i due quali rapporti vi potevano essere? Diversi per grado, per mentalità, per stile di vita non sono assimilabili. Chi gioca su questa simbiosi malefica, direi che è o disinformato o in malafede. Meglio, non avendo noi alcuna fede e non volendola attribuire ad alcuno, vorrà dire che si perseguono interessate tesi per successi professionali ed economici nel mondo del giornalismo.
E siamo comunque sempre fuori dall'obiettività storica.
Il Messana lascia la Sicilia nel 1947. Il Verdiani diviene è vero Ispettore Generale di PS in Sicilia; ma non succede al Messana. Tra la dipartita dell'uno e il subingresso dell'altro passano due o ter grandi agenti di Polizia e un paio di anni. Il Messana è preciso in questo quando viene chiamato a deporre e nessuno si azzarda a smentirlo in ciò e in tanto altro.
Il Messana visse la sua vita sino a morte naturale; scrive invece il Casarrubea: "nel 1952 si "suicida" l'ispettore [generale] Ciro Verdiani. Qualche mese prima, ha testimoniato al processo di Viterbo e ha detto qualcosa che non doveva dire [pensiero del Casarrubea ovviamente]. E' lui l'intermediario nella trattativa che vede protagonisti Giuliano, i boss e lo Stato."
Noi andiamo molto cauti nell'infilarci lo Stato quale agente infido appena concerta per debellare la mafia, allora come adesso. Sia come più e meglio o peggio si vuole, un ripensamento, un minimo di rispetto verso questo servitore dello Stato di Diritto Italiano a nome di Ciro Verdiani non sarebbe doveroso?
Noi purtroppo non abbiamo elementi di sorta e quindi con rammarico dichiariamo la nostra inidoneità. Ma tanti bravi giornalisti, anziché pensare ad infangare le grandi figure dello Stato di Diritto non hanno voglia di scoprire verità meno eclatanti ma più meritevoli anche se a lode e non a dileggio di uomini e istituzioni di cui noi ci ostiniamo a sospettare tante positive peculiarità?
Noi quella notizia l'abbiamo ieri riscontrata proprio tra le carte della seconda sezione del SIS, Nel maggio del 1946 dunque Ciro Verdiani è questore a Roma mentre il Messana gli è superiore ma in Sicilia quale Ispettore Generale di PS. Tra i due quali rapporti vi potevano essere? Diversi per grado, per mentalità, per stile di vita non sono assimilabili. Chi gioca su questa simbiosi malefica, direi che è o disinformato o in malafede. Meglio, non avendo noi alcuna fede e non volendola attribuire ad alcuno, vorrà dire che si perseguono interessate tesi per successi professionali ed economici nel mondo del giornalismo.
E siamo comunque sempre fuori dall'obiettività storica.
Il Messana lascia la Sicilia nel 1947. Il Verdiani diviene è vero Ispettore Generale di PS in Sicilia; ma non succede al Messana. Tra la dipartita dell'uno e il subingresso dell'altro passano due o ter grandi agenti di Polizia e un paio di anni. Il Messana è preciso in questo quando viene chiamato a deporre e nessuno si azzarda a smentirlo in ciò e in tanto altro.
Il Messana visse la sua vita sino a morte naturale; scrive invece il Casarrubea: "nel 1952 si "suicida" l'ispettore [generale] Ciro Verdiani. Qualche mese prima, ha testimoniato al processo di Viterbo e ha detto qualcosa che non doveva dire [pensiero del Casarrubea ovviamente]. E' lui l'intermediario nella trattativa che vede protagonisti Giuliano, i boss e lo Stato."
Noi andiamo molto cauti nell'infilarci lo Stato quale agente infido appena concerta per debellare la mafia, allora come adesso. Sia come più e meglio o peggio si vuole, un ripensamento, un minimo di rispetto verso questo servitore dello Stato di Diritto Italiano a nome di Ciro Verdiani non sarebbe doveroso?
Noi purtroppo non abbiamo elementi di sorta e quindi con rammarico dichiariamo la nostra inidoneità. Ma tanti bravi giornalisti, anziché pensare ad infangare le grandi figure dello Stato di Diritto non hanno voglia di scoprire verità meno eclatanti ma più meritevoli anche se a lode e non a dileggio di uomini e istituzioni di cui noi ci ostiniamo a sospettare tante positive peculiarità?
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