Buona domnica a tutti, giovani e vecchi, belli e brutti, saggi e folli, signore e signorine, acquietate e frementi. cattolici e pagani, a me simili e da me dissimili, a Pierino Carbone e al malevolo Malgrado Tutto, . a Regalpetra Libero e ai tutti i blog racalmutesi, a tutti i residui partiti politici regalpetresi e a tutti quelli come me che ci vorremmo appropriare del nostro paese nè di Sciascia, nè regalpetrese. nè della ragione, né soprattutto inquinato da presunte infiltrazioni mafiose. E' certo: a Racalmuto la mafia è morta con MORI, l'antimafia sempre più tosta. Che questa domenica sia la domenica della nostra riconquistata signoria, che la nostra santa padrona sia duplice: Santa Rosalia e la sverttante Maria Santissima del Monte. Che questa domenica sia il giorno della giustizia: monneza fatta pagare a tutti anche alle 568 partite evase catastalmente come da elenchi pubblicati nell'albo pretorio del 5 maggio del 2012, a tutte le furbe stabili organizzazioni occulte, a tutti i fruitori soprattutto a chi riveste cariche comunali o funge da alto funzionario nel palazzo delle clarisse, che non si perdonino tasse che si dicono di natura patrimonle all'Unicredit e Medio Credito Centrale e magari si perdonino le evasioni all'aciprete Casauccio morto da oltre trent'anni, che si triplichi la mercede ai veri lavoratori del comune mandando a case tutte quelle anziane zie dal culo grosso che alla casa Comunale ci vanno quando vogliono per non far nulla nulla sapendo fare. Che si rinneghino tutti queì debti nè certi nè liquidi nè esigibili perchè magari pretesi dalle camorre giurgintane cui i nostri vecchi amministratori hanno venduto la monnezza e si facciano emergere quei miei quindici milioni di SOPRAVVENIENZE CERTE LIQUIDE ED ESIGIBILI, magari per monetizzarle senza quindi doverle subito e dissennatamente scaricare sui già ultravessati (per confessioni dello stesso sindaco alla Corte dei conti palermitana). Che questa domenica risvegli lo spirito imprenditoriale dei nostri novelli amministratori e si dia l'avvio a municipalizzate per lo sfruttamento dell'alabastro, delle terre della forestale, del grande bacino acquifero dello Zaccanello e dintorni chiedendo il giusto risarcimento a quelli che ce lo stanno compromettendo con superstrade pudicamente intestate a riluttanti scrittori, grandi e locali, mandando magari in galara che in nome della sua nomea scrittoriane sta facendo riprovevole malversaziome.
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