la Repubblica - Domenica, 6 ottobre
1985 - pagina 4
La notizia anticipata dall' Espresso
CUCCIA ACCUSATO DI
FAVOREGGIAMENTO TRASFERI' TITOLI DEI FONDI NERI IRI?
ROMA - Il consigliere
di "Mediobanca" Enrico Cuccia ha ricevuto un mandato di comparizione
con l' accusa di favoreggiamento reale nell' ambito dell' inchiesta giudiziaria
sui cosiddetti "fondi neri" dell' Iri, che dal gennaio scorso è
affidata al giudice istruttore di Roma Roberto Napolitano. La notizia
anticipata in un servizio pubblicato sul prossimo numero dell' Espresso, è
stata confermata negli ambienti del palazzo di Giustizia di Roma. Cuccia
sarebbe stato incriminato perchè avrebbe fatto da intermediario di alcuni
imputati nell' inchiesta, tra i quali il presidente di "Mediobanca"
Fausto Calabria e il presidente dell' "Aiscat" Sergio De Amicis, per
il trasferimento di Buoni del Tesoro per un importo di 103 miliardi di lire
dalla Bnl alla Comit. Quei titoli, secondo l' accusa, facevano parte dei
cosiddetti "fondi neri", danaro sottratto dalla contabilità ufficiale
dei bilanci di alcune società del gruppo ed utilizzato per fini diversi da
quelli istituzionali. Il giudice Napolitano ha firmato anche 25 comunicazioni
giudiziarie che sono state notificate a personaggi del mondo finanziario
milanese nelle quali si ipotizza il reato di ricettazione. Secondo quanto si
sostiene nel servizio dell' Espresso - ma in questo caso la notizia non è stata
ufficialmente confermata - il magistrato sospetta che essi abbiano acquistato
certificati di credito per diversi miliardi come copertura per esportare valuta
all' estero. Proseguono intanto le polemiche sulla testimonianza resa da Cuccia
al processo contro Sindona. Dopo che il presidente dei deputati democristiani
Rognoni aveva affermato, l' altro ieri, che "è molto difficile non provare
un sentimento di grande amarezza di fronte alle giustificazioni di Cuccia circa
il silenzio nel quale ha tenuto le minacce che Sindona espressamente gli aveva
fatto a danno dell' avvocato Ambrosoli", ieri sono intervenuti il
capogruppo dei deputati del Pri Battaglia e il radicale Spadaccia. Il
repubblicano è del parere che "Rognoni avrebbe potuto essere meno
imprudente nelle sue osservazioni, se avesse ricordato che, quando Cuccia
riceveva da Sindona minacce analoghe e quelle rivolte all' avvocato Ambrosoli,
il ministro del Tesoro La Malfa riceveva pressioni per favorire Sindona, che
era protetto e amico di uomini che appartengono al partito di Rognoni".
Spadaccia, pur affermando che Cuccia ha "gravemente sbagliato",
ricorda che, mentre arrivavano a Cuccia e Ambrosoli "inequivocabili
avvertimenti mafiosi, contemporaneamente essi venivano avvicinati, interessati,
premuti da mandatari a vario titolo non solo di Sindona, ma anche di
Andreotti". Ieri un legale milanese, Gabriele Leccisi, ha presentato una
denuncia a titolo personale contro Cuccia per non aver segnalato ai magistrati
le minacce di Sindona ad Ambrosoli.
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