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Il Vizzini introdusse il fascismo a Racalmuto sotto Galatioto e assieme ad Agostino Puma e Don Cicco Burruano e figli. Ma col fascismo non si scherzava. Il malcapitato don Calogero finì al confino danneggiato anche nella sua conduzione della miniera di Gibillini. Lo sostituì Ballassaru Tinebra ma dicono le malelingue in modo non proprio cristallino.
Nel dopo guerra don Calogero ritorna a Racalmuto e chiede conto e ragione della gestione Gibilini al primo sindaco racalmutese, appunto Ballassaru Tinebra. Questi - dicono - fu iattante, commise quindi grave sgarbo al riconosciuto capomafia di Sicilia. Mal gliene incorse. Centoeddieci dicono anche i diari dei carabinieri che si custodivano per un certo periodo al Cannone sotto la larvata vigilanza del prof. Macaluso. I bene informati confermano. Ma Tano Savatteri, nell'ordire una congiura dei loquaci , neca. Ed anche Sciascia pare innocentista. Credo che altrettanto sia mio cugino, l'ex sindaco di Racalmuto. Io non sono innoetista. Neppure sono innocentisti SOLDI TRUCCATI a firma di Lombard, che mi paiono sospettosamente bene informati.
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