Lillo Taverna
Caro Piero noi sprechiamo tempo ed inchiostro. Strano che quell'anonimo (o
anonima?) apoditticamente nello scomunicarci in quanto vacui punzecchiatori del
grande operato altrui poi non obietta alcunché sulla opzione cavalleresca
dell'ing. Cutaia, oddio persona degnissima ma di questi tempi autoappartatasi.
Lillo Taverna
Ma l'Anonimo (o anonima)) nell'accoppiarci poi ci dissocia in mente sua. Ho la
vaga impressione che di te teme la tua alacre inarrestabilità culturale già dispiegata
quando per quasi un anno hai cercato in Viale della Vittoria di resuscitare i
morti. Chi per due o tre sedute consiliari non è qui presente (a Racalmuto non a Palermo o in coincidenza con gli
adempimenti di altre fondazioni del tipo Mozia), giustamente decade - volevi.
Ti hanno subito sbattuto fuori e addirittura da chi oggi vorrebbe vestire i
panni del Savonarola versione monnezzara. Patetico questo anonimo (o anonima?) prono
dinanzi alla "generosità" del nostro affossatore politico al seguito
della ingloriosa MINISTRA piangente.
CARBONENon la penso così: è una guerra immane, lo, ma c'è
chi con le parole vorrebbe cassare o offuscare qualcun altro con tutti i suoi
fatti, specialmente se positivi, anzi, proprio per questo.
i
Lillo Taverna
L'anonimo (o anonima?) finge poi di non sapere che tra te e me c'è l'abisso umorale,
caratteriale, professionale e persino
umanitario: s'intende doti in cui tu eccelli mentre io amo prendere il largo nel gran mare dell'aridità progettuale,
economicistica, tributaria, manageriale.: cose, credo. tu disdegni.
Lillo Taverna
A me la FONDAZIONE interessa in quanto sana gestione: e in questi vent'anni è
stata un disastro. Già il querulo giornalista allora in bicicletta ciò lo cantò
e in un giornale persino parruccone.
Rimuovi
Lillo Taverna
A me la Fondazione interessa in quanto centro propulsore della cultura attiva racalmutese,
quella cultura che satura di iniziative sul piano della ricerca storica,
archivistica, archeologica, politica e socio-politica sollevi l'economia locale
con esaltazioni delle vocazioni turistiche, tutto l'opposto insomma di quanto
predicava un tal Di Grado che disse che mai avrebbe consentito a quel sacrario
della memoria di abbassarsi al livello delle vili iniziative
turistico-culturali. E il sacrario della memoria divenne un avello mefitico
anche per certi trafugamenti di carte, per l'affossamento di ogni spinta
vitale, di ogni iniziativa effervescente. De mortuis nisi bonum e con quella
terna oscena il de profundis lo si è cantato alla grande. Patetica la Minoranza
che si mette a tripudiare per il valore umano, scientifico, mirabolante di una
terna di cui due illustri signori sono assolutamente arabe fenicie, nomi messi
lì a detta del tronfio Tano per far numero, secondo lui come d'uso nelle migliori
famiglie.
Lillo Taverna
A me la Fondazione interessa perché al centro di una potenziale progettualità
di crescita dell'economia e quindi del lavoro dignitoso e adeguatamente
retribuito dei giovani. Interessa in termini di razionalità aziendale come appreso
in decenni di specialistica professionalità bancaria e tributaria. A me quindi
la Fondazione interessa secondo quanto cercammo di concertare in una Pizza da
Jeck a Castrofilippo "racalmutesi doc" e per giunta stanziali (Cazzo
se esistono caro Tano!) come dire installarvi un antiquarium in cui collocare
anche il celeberrimo tesoretto bizantino ed in relazione attivare tutta una
scuola a rilevanza internazionale che partendo dalla presenza di Bisanzio nelle
lande della nostra Montagna approfondisca il grande tema della civiltà
bizantina pre-araba da noi. A noi quindi interessa la Fondazione per farne una
dipendenza universitaria per l’approfondimento della storia siciliana nel
periodo dell'immediato dopoguerra del 1940 sfruttando la tanta documentazione
inedita sul caso Ettore Messana ma soprattutto alla luce dell'archivio Casarrubea
e soprattuto dell'approccio a tutta la documentazione della NARA direttamente
negli USA come sta facendo meritevolmente il candidato sindaco mancato del M5S
Luigi Falletti. A noi la fondazione interessa in quanto ente culturale pubblico
che possa far luce sulla civiltà pre-sicana di 7 mila anni fa che sappiamo albergare
anche sotto la Grotta di Fra Diego in atto sito di eccellenza archeologica ma
negletto, abbandonato alla famelicità di tombaroli stante l'accidia dei nostri
comunali vigilanti mal pagati ma per nulla produttivi. E di questo e di altro è
partita prima ancor che nascesse l'oscenità di una terna dichiaratamente
fasulla per riempire un vuoto dovuto solo a decrepitezza senile, mentre altre
decrepitezze senili permangono imperiture a vicepresenziare il nulla ma
sovrabbondantemente finanziato dal Comune, non foss’altro che per il regalo di
una bella sede per accogliervi solo le pubblicità librarie ed ora persino
cinematografari del buon Enzo Sardo, noi facemmo dunque protocollare una istanza equilibrata, propositiva al Sindaco
che ovviamente manco se ne cura. Anzi se da un lato caccia via dalla porta
Baiamonte dall'altra .. storia quale il Cannone, poi lo recupera come
consulente accanto a Gaspare (?) Agnello. E così il mio amico Accursio tornerà
a restare solo perché tanto Baiamonte tornerà alle sue eterne telefonate là a
quel castello che da svevo ora non possono fare a meno di dire Chiramontano.
Mi fermo qua ma non la finirei mai. Comunque chi è che non
vede che io non faccio microcritiche dispersive ma sardoniche stroncature. Solo
che al contempo tendo ad una progettualità
che voli alto, altissimo. Non mi meraviglia che la notoria accidia racalmutese
e la imbecillità dell'anonimo possano pensare ad una senile follia. mentre io
penso che Giove rende folli quelli che vuol perdere e follia è stata quella
della Minoranza che vota Cavallaro dopo averlo sconfessato come Amministratore
tesoriere, follia quella della maggioranza che pur avendo un vice presidente
del consiglio che stavolta ha dimostrato di avere le idee chiare poi si
accovaccia umile e remissiva sotto la infame terna sfornata da Emilio e Totò.
Dichiaro che non sono un delatore (ho letto Tacito), non sono né scrittore né
poeta né storico ma sono vissuto facendo di mestiere l'ISPETTORE e tale mi
sento e continuo. Signor Anomimo (o anonima?) vergognati.
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