mercoledì 15 aprile 2015

EGO SUM


Così mi contesta una gentile “amica virtuale”

I genocidi: tragedie inaudite. Papa Francesco ha usato parole forti per ricordare il genocidio armeno, e la Turchia ha protestato. Il ministero degli Esteri ha convocato il nunzio apostolico Antonio Lucibello, è stato richiamato l’ambasciatore turco presso la Santa Sede. Ma la posizione espressa dal Papa è la stessa che già aveva preso Giovanni Paolo II quattordici anni fa. Se mai, stupisce la posizione della Turchia. Qui facciamo il punto sugli stermini di massa del XX secolo.

 

 

Così ribatto

 

Ci metteremo pure quello che Graziani ha compiuto in Africa e magari quelli che il fascismo ha compiuto a Lubiana  in Serbia come quelli che i cattolici compirono nella notte di  San Bartolomeo; tralascio ovviamente i crimini dell’armata s’agapo’-

Mi va però di ricordare   Pinochet forse grane amico di questo papa.

 Questo papa è un [censura].

 Con tutti i problemi che abbiamo al momento si mette a fare lo storico che non è mestiere suo e peggio si scorda che bene o male è un capo di stato e gli  necessitano certe prudenze diplomatiche.

 Siccome voi ve ne state in paesucoli  al sicuro, che ve ne frega se non dal papa ma qui a Roma dove sto io che della chiesa cattolica e del suo sommo pontefice me ne frego vengono per ritorsione, data la nostra suscettibilità islamica e mentre ci sentiamo un concerto in duemila all'Auditorium ci fanno saltare per aria? già venite poi voialtri dei paesucoli e ci piangerete insieme con quel marrano di magdi o come diavolo cattolicamente si chiama, cui a pagamento i grandi quotidiani sionisti commissioneranno  un trafiletto antislamico, contro la sua stessa ex fede.

. Ma restatevene a casa e non enite a rompermi l'anima nella mia bacheca . Per  questo davvero vi "depenno".

 Sì, sono ferocemente filo arabo, antisionista e dannatamente antifascista.

E del papa cicciu mi sono sempre fatto una risata. Torni in Argentina qui siamo in Italia, la settima potenza del mondo e dobbiamo avere saggezza circospezione e senso civilissimo: dobbiamo rispettare gli stati amici.

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