Sorge stamani un sole come velato dal Castelluccio per una nuova domenica, una domenica settembrina, una domenica pronta tra breve a lasciare l'estate per un autunno, l'autunno che chiude l'anno. Se qualche filamento di malinconia mi cinge l'occhio dopo un risveglio da una notte di torturata vecchiaia, diradi per dare un saluto augurale, una buona domenica a tutta l'accolta dei miei amici informatici che mi degnano di uno sguardo e mi rivolgono un moto attento, un sia pur fugace ascolto. Buona domenica urbi et orbi se è consentito ad un piccolo insignificante uomo pronto a fare l'ultimo passo in questo suo terminale occaso della sua variegata ma spesso insensa vita.
Ma una fervida, solidale, umile buona domenica la voglio con tutte le mie residue forze augurare alla DONNA, a questa magnifica creatura che nessuno si deve permettere di lordare, schizzarle la mota della propria trivialità, del proprio essersi corrotto, consunto nella mente e nel cuore. Guai a chi si spinge ancora a voler mercificare questo sublime essere umano che è la DONNA. Fuoco della Geenna ai fomiti,a i rigurgiti, i miasmi di chi ha smarrito la sua angelica concezione, di chi credendo a chi lo vuol far già nascere imbrattato di incomprensibile peccato originale, abbia poi insozzato il suo sguardo, la sua forza genetica, la sua sessualità di contenuti misogeni, inverecondi, offensivi, lesivi della angelicità della DONNA di ogni donna. E se talora anch'io ho peccato contro la DONNA, mi sento volgarmente perverso laido e vorrei oggi qui battezzarmi redimermi chiedere alla DONNA pubblico perdono.
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