martedì 20 ottobre 2015

Sono un grande ammiratore di D'Alema e i suoi detrattori mi indignano.

E' il massimo genio politico che mi sia capitato di incontrare nella mia semisecolare militanza politica. E non mi ha dato mai l'impressione di avere la flaccida pinguedine che induce all'accidia di certe senatrici del tuo schieramento. Massimo d'Alema è un mito fuori d'Italia ed anche in Cina e potrebbe risolvere le esiziali crisi di liquidità del sistema bancario nazionale. Ma in Italia Renzi ha deciso di "rottamarlo". In effetti è antipatico. Ma per i mediocri chi eccelle dà fastidio. Un inetto che senza aver nulla mai fatto, salvo a deambulare dall'Agorà a BS di Racalmuto prende una pensione di 500 euro mensili, è un ladro, per me. Chi avendo portato l'Italia dalle miserie del dopoguerra alle vette di settima potenza del mondo è un padre della Patria e non vi è vitalizio che tenga che non gli si debba. Oggi D'Alema in un megagalattico palazzo rinascimentale di Campo dei Fiori, unitamente allo schivo ex primo Ministro Amato, ispira la politica estera nell'ambito dei discreti poteri "colti" che fanno grande l'Italia- Gli gnometti che cianciano nulla sapendo e tutto volendo insegnare, e spargono menzognere accuse moralistiche, sono costoro che mi riempiono di disgusto.

Nessun commento: