Mi dicono che avrei 363 amici “virtuali”; di questi solo tre mi hanno compatito: mio fratello lontano, l’impareggiabile mio compaesano sino al ‘700 il grande dottore Gaspare Agnello di Grotte ed una signora mai vista che ringrazio.
I miei nemici – è chiaro – hanno gongolato! Fa parte delle regole del gioco. Ma gli altri? Tutti miei nemici in fondo all’anima? Sarò cattivo ma addirittura tanto perfido da far gioire anche coloro che mi ostentano amicizia?
Avranno pensato che scherzavo! Ed in effetti l’ho messa sul ridere. Per non dare soddisfazione, però. Andate a domandare a mio fratello Giacomo ancor trema per quella paurosa sorpresa in aperta e desolata campagna.
Da dadaista quale mi proclamo, tutto va girato in riso. Vi sommergeremo in un mare di ridicolo!. E’ la mia filosofia, sì! Ma francamente quando uno scasso della robba campagnola capiterà a voi ci riderò sopra per darvi la pariglia.
Ai miei amici mafiosi di Racalmuto.
Ma scusatemi a me mi consentite che mi vengano a scassare la "robba" di Bovu?.
Li ringrazio perché sono stati discreti.
Qualche danno agli infissi e niente più.
Ma io non sono amico vostro? O è stata l'antimafia che mi ha voluto fare uno sgarbo per questa ostentata mia contiguità addirittura con ergastolani perennemente ostativi del tipo Alfredo. Con l'antimafia c'è da temere di tutto.
Mi chiedo: ma non avevano monitorizzato l'intero Racalmuto? Tanti saldi spesi. Tante tasse indebitamente pretese e nell'aprico monte del Serrone le villette (non nego che la mia a Bovo possa considerarsi villetta) ecco tutto allo scoperto: libertà di scasso con furto... a chi?.
I mafiosi veri?
Ma quelli non si abbassano per così poco. Del resto che vanno a trovare nella mia "robba"? Libri stampati miei che nessuno vuole, fotocopie che già i topi hanno cominciato a rosicchiare, cd ormai consunti. C'era una confezione di chinotto: l'hanno lasciata lì sul tavolo non consunta.
Signori dell'Antimafia, signor carabiniere nordico di piantone che tra tre giorni verrò a trovare per la denuncia di legge non sospettando però di nessuno. Veramente di due sospetto; di qualche mammasantissima dell'antimafia che ha inviato qualche assoldato per darmi un qualche ammonimento. Tempo perduto, manco i bifolchi di montagna cicolana ci riescono.
E a dire il vero il solito scherzo dei miei amici cacciatori. Quelli a caccia appena vedono 'na robba abbannnunata l'hannu a scassare pi pigliari magari na vecchia figureddra di lu lu munti. T'arriordi Giacumi'!
Calogero Taverna
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