Perché pubblico questo scambio di post tra due intelligenze opposte, credo anche tra due miscredenze antitetiche, tra due linguaggi astrusi ed intelletualistici un po' senza costrutto molto per celie di spiriti irrequieti, per ironie che i benpensanti non apprezzano. Sia io sia questo misterioso Vittorio Arfinengo in una cosa siamo totalmente simili: entrambi pensiamo che l'unica lingua nobile seria e quella delle astruserie sfottenti, è l'umica griglia che ci salva dall'essere capiti dagli imbecilli che è come dire essere o altrettanto cretini o dire adeguate imebecillità. Orgoglio? Tanto. Cumunque il mio dire è a futura memoria, perché la memoria è proprio futuro: il presente non si ricorda, il passato viene mistificato per effetto di ciò che si chiama incomunicabilità: filosofia moderna ma filosofia per alti ingegni da Camus a Sartre. A confronto Sciascia si riduce a gnomo. Se mi succede quello che temo che mi succederà, ho già qui scritto il mio ammonimento.
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