
La pubblicazione de quo doveva protrarsi dal 3 aprile al 2
luglio del 2012. Partiti dunque dalla responsabilità del vigilans, il
commissario venuto da Palermo, si andava a sconfinare nella responsabilità
della nuova triade commissariale che la Ministra dopo una notte insonne ebbe a
regalarci, con i rallegramenti di Malgrado Tutto e dell’imparentato Circolo
Unione.

Io quell’elenco me lo sono sbirciato per benino, forte di
una esperienza ispettiva semisecolare e
mi sono incagliato in questi punti.
Premesso che l’obbligo dell’accatastamento di edifici rurali
o collabenti che fossero scattava con una certa legge Berlusconi del 2008,
quisquilie derogative ed interpretative a parte, ho pensato che colpevoli
potevano essere solo quelli che a quella data erano VIVI.
Ma di sicuro vivi non erano:

-ALBA LUIGI – F. 1;
- CARDILLO GIUSEPPE – F. 5;
- CARDILLO SERAFINO, F. 5;
- CASUCCIO GIOVANNI- F.6 (PERSONALITA’ DI CUI MOLTO STO
DICENDO IN QUESTI GIORNI);
- CHIARELLI CALOGERO – F. 6.
E questi sono solo quelli che ho potuto scovare non avendo
assidua frequentazione in quel di Racalmuto. Ovvia però la domanda: ma non
bastava scendere all’Anagrafe per appurare la veridicità almeno dell’esistenza
in vita di chi si andava a mettere alla gogna dell’albo-pretorio?
Più complessa la vicenda di chi risultava ignoto al Catasto. Al
catasto magari non si sapeva chi era il proprietario nel 2008 del foglio X e
della particella numero Y. Orsù via non c’era più Giacomino, ma i tanti vigili
di ruolo o Co.Co.Co o LSU non avrebbero perso molto tempo per saperlo.
Finiscono nell’elenco, ma l’ente impositore dichiara di non conoscere
le loro generalità:
-
ALAIMO
SALVATORE E C. SAS – F. N. 1;
-
AMATO
EDOARDO – F. 2;
-
ARNONE
DOMENICO FU EMANUELE – F. 2
-
BARTOLOTTA
LUIGI – F. 3;
-
CARDILLO
SALVATRICE – F. 5;
-
CASSARO
DOMENICO 9-8-192 ELIA – F. 5;
-
CHIESA
MADRE DI RACALMUTO – F. 6:
-
CINO
NICOLO – F. 7;
-
CUTAIA
SALVATORE – F. 9;
-
CIMINO
ANTONIA – F. 10;
-
EMANUELE
CALOGERO – F. 10;
-
EMANUELE
FRANCESCA RACAL S-. F. 10
-
GIANCANI
GIUSEPPA – F. 13;
-
L’ABBATE
GIUSEPPE N A PO S – F. 14
-
MANTIONE
NICOLO’ 22 SETT. MICHELANGELO – F. 17;
-
MARCHESE
DI – F. 17
-
OPERA
DIOCESANNA DELLA PRESERVAZIONE DELLA FEDE –F. 21
-
PRINCIPE
DI S, ELIA AMMINISTRATA DA TRIGONA BARONE DI VINCENZO DI RAGUGNO – F. 23;
-
ETC.
ETC.
Segnalazione paradigmatica: nessuno può dire chi sono
veramente costoro e se qualcuno si riconosce sappia che sbaglia; si tratta di
omonimia senza alcun significato mancando ogni dato identificativo. E nessun
dato significativo aggiungo, ragion per cui ogni privacy è oltremodo
salvaguardata.
Ma chi doveva controllare? Perché non l’ha fatto? Perché ha
lasciato che reticenti indicazioni venissero pubblicate? A quanti abusi si va
in incontro con siffatte disinvolte pubblicazioni? Chi paga?

Calogero Taverna
Nessun commento:
Posta un commento