Un certo alto funzionario del Comune di Racalmuto-Ufficio
Tributi, rincorreva l’Ufficio Messi e lo spettabile Ufficio pubblicazione
On-line perché pubblicassero gli atti relativi all’attribuzione di rendita
presunta AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO.
La pubblicazione de quo doveva protrarsi dal 3 aprile al 2
luglio del 2012. Partiti dunque dalla responsabilità del vigilans, il
commissario venuto da Palermo, si andava a sconfinare nella responsabilità
della nuova triade commissariale che la Ministra dopo una notte insonne ebbe a
regalarci, con i rallegramenti di Malgrado Tutto e dell’imparentato Circolo
Unione.
Essendo cose on-line ed essendo io pensionato perdigiorno
quell’ELENCO non solo me lo sono portato tra le mie IMMAGINI ma l’ho stampato
tutto, dalla corrispondenza tra catasto e comune, alle lungaggini delle
scritture burocratiche, all’elenco nominativo ed a quello particellare. Ovvio
che il quarto elenco, quello dell’attribuzione di rendita, onere tributario,
sanzioni ed altro era segreto e tale rimase. L’unica cosa che non ho capito è
perché il dottore Vittorio Lauricella vuole una pubblicazione che parta del 3
aprile, e qualcuno poi a firma
illeggibile annoti a penna: 3/5/2012 al dr. Lauricella per tutti gli
adempimenti necessari. Ma sono sicuro che il prefetto di ferro in gonnella ebbe
tempo, prima di andarsene, di appurare la regolarità dell’adempimento amministrativo
e non ha riscontrato nulla da eccepire.
Io quell’elenco me lo sono sbirciato per benino, forte di
una esperienza ispettiva semisecolare e
mi sono incagliato in questi punti.
Premesso che l’obbligo dell’accatastamento di edifici rurali
o collabenti che fossero scattava con una certa legge Berlusconi del 2008,
quisquilie derogative ed interpretative a parte, ho pensato che colpevoli
potevano essere solo quelli che a quella data erano VIVI.
Ma di sicuro vivi non erano:
-ALBA LUIGI – F. 1;
- CARDILLO GIUSEPPE – F. 5;
- CARDILLO SERAFINO, F. 5;
- CASUCCIO GIOVANNI- F.6 (PERSONALITA’ DI CUI MOLTO STO
DICENDO IN QUESTI GIORNI);
- CHIARELLI CALOGERO – F. 6.
E questi sono solo quelli che ho potuto scovare non avendo
assidua frequentazione in quel di Racalmuto. Ovvia però la domanda: ma non
bastava scendere all’Anagrafe per appurare la veridicità almeno dell’esistenza
in vita di chi si andava a mettere alla gogna dell’albo-pretorio?
Più complessa la vicenda di chi risultava ignoto al Catasto. Al
catasto magari non si sapeva chi era il proprietario nel 2008 del foglio X e
della particella numero Y. Orsù via non c’era più Giacomino, ma i tanti vigili
di ruolo o Co.Co.Co o LSU non avrebbero perso molto tempo per saperlo.
Finiscono nell’elenco, ma l’ente impositore dichiara di non conoscere
le loro generalità:
-
ALAIMO
SALVATORE E C. SAS – F. N. 1;
-
AMATO
EDOARDO – F. 2;
-
ARNONE
DOMENICO FU EMANUELE – F. 2
-
BARTOLOTTA
LUIGI – F. 3;
-
CARDILLO
SALVATRICE – F. 5;
-
CASSARO
DOMENICO 9-8-192 ELIA – F. 5;
-
CHIESA
MADRE DI RACALMUTO – F. 6:
-
CINO
NICOLO – F. 7;
-
CUTAIA
SALVATORE – F. 9;
-
CIMINO
ANTONIA – F. 10;
-
EMANUELE
CALOGERO – F. 10;
-
EMANUELE
FRANCESCA RACAL S-. F. 10
-
GIANCANI
GIUSEPPA – F. 13;
-
L’ABBATE
GIUSEPPE N A PO S – F. 14
-
MANTIONE
NICOLO’ 22 SETT. MICHELANGELO – F. 17;
-
MARCHESE
DI – F. 17
-
OPERA
DIOCESANNA DELLA PRESERVAZIONE DELLA FEDE –F. 21
-
PRINCIPE
DI S, ELIA AMMINISTRATA DA TRIGONA BARONE DI VINCENZO DI RAGUGNO – F. 23;
-
ETC.
ETC.
Segnalazione paradigmatica: nessuno può dire chi sono
veramente costoro e se qualcuno si riconosce sappia che sbaglia; si tratta di
omonimia senza alcun significato mancando ogni dato identificativo. E nessun
dato significativo aggiungo, ragion per cui ogni privacy è oltremodo
salvaguardata.
Ma chi doveva controllare? Perché non l’ha fatto? Perché ha
lasciato che reticenti indicazioni venissero pubblicate? A quanti abusi si va
in incontro con siffatte disinvolte pubblicazioni? Chi paga?
Ma se per una volta è perdonabile; fatte le esperienze
dolorose e pericolose del maggio racalmutese, bisognava evitare l’errore. Mi
pare che con la TARSU retroattiva siamo come prima peggio di prima. Si sono
presi i dati inattendibili del Catasto per taglieggiare innocenti contribuenti.
E’ imperdonabile. NE BIS IN IDEM. Per di più si sono presi – stando a quello
che intuisco – i dati catastali a data corrente per retrocederli al 2006. Chi
allora non era padrone, ora viene dichiarato evasore con sanzioni come se fosse
in malafede. Chi allora non aveva finito di costruire, ora diviene colpevole
evasore totale. E via discorrendo. Cosa fanno le autorità di controllo?
Imperterrite le Ministre vengono a teatro a Racalmuto. E se succede un
parapiglia, il colpevole chi è? Temo purtroppo che sarò io perché questa
primavera invitavo la Ministra a non andare a pisciare al Circolo Unione,
perché là la fogna è solo una dispersione nella sottostante garbera le cui acque
reflue finiscono con l’inquinare la fontana non so di quanti cannola dove
qualche amico di un prete già canicattinese mi invita a buttarmici. Nella mia
infanzia i miei coetanei vi si buttavano veramente (per farsi il bagno)
incuranti del truce Totu Amatu. Giuro, io non l’ho fatto mai perché ero
timoroso parrinaru.
Calogero Taverna
Nessun commento:
Posta un commento