Molto si ciarla sulla TARSU a Racalmuto; mi pare che solo
Regalpetra Libera abbia intrapreso una via proficua. Incontriamoci autorirità,
dirigenti comunali associazioni e DISCUTIAMO. Se chiariamo tanti punti oscuri,
non credo in commissari sordi e chiechi.
Questa primavera sono stato colpito da elenchi pbblicati on
line sull’albo pretorio di Racalmuto. Ho le traveggole: ben 580 poesserrori
terrieri locali vengono messi alla gogna come evasori catastali per una legge
del 2008. Un dottore responsabile Settore II° non ha perplessità il 28/03/2012,
ordina la pubblicazione di un ELENCO ATTRIBUZIONE DI RENDITA PRESUNTA AI
FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO.
Poi 29 fitti fogli nominativi di “soggetti intestatari .. di
fabbricati non dichiarati in catasto”, soggetti cui in elenco a parte si
imputano “ oneri e .. sanzioni”. Ho calcolato 568 partite di “evasori”. Finire
in elenchi come codesti significa appunto essere “evasori”. Ho hatto una rissa
con mio fratello che venne incluso in elenchi d’altro tipo perché l’ufficio non
aveva accertato che la controversia era già stata chiusa con soccombenza
dell’ente sanzionante. Caro fratelli, dissi, strilla quanto ti pare, ma tu
ufficialente sei nella lista degli “evasori”. I titolari di queste 568 partite
catastali defluiscono innocentemente tra
i reprobi. Risultati? Provino a chiede un fido , un rinnoco di apercredito ad
una delle tre banche racalmutesi: per la dissennata privatizzazione bancaria,
tutte e tre le banche hanno gli uffici istruttori fruori Sicilia; a Milano, a
Siena, a Lodi un tempo, ora a Verona. In quelle strche dovrebbe liberarci dalle
infiltrazioni mafiose di strutture imposte dalla Banca d’Italia, ogni richiesta
di fido deve affluire e competente a decidere è il funzionario sicuramente
prevenuto contro “gli infiltrati mafiosi racalmutesi”; compulserò internet e spunterà come evasore
il signore dell’omesso acctastamento. Se lo sogno costui il fido: non è degno
di “fiducia”, evade le tasse.
Fatto un conto alla femminina, 568 su non più di 2.500
nuclei familiari fanno una percentuale del 35% circa; il 35% delle famiglie
racalmutesi se lo sogna di avere un prestito bancario e con questi chiari di
luna,con questa economia locale allo sfascio, lascio immaginare quali
prospettive si aprono per questa salubre e letteraria cittadina e tutto sommato
non so come possano davvero pensare i nostri MISSI ROMANI a torchiarci per
mantenersi alle spese una macchina repressiva di cui è certa solo la ministra
socia onoraria delDI Circolo Unione.
Questo diluvio accusatorio a firma di dirigenti del Comune
di Racalmuto viene giustificato con il fatto che ATTI Nesponesi di dati presi
di sana pianta dal nostro Catasto provinciale. Questo Catasto già non farebbe
prova pper legge, per di più perché nella fretta di completare accertamenti e
visure entro un termine non prorogabile ne hanno fatte di cotte e di crude. Una
casa di via Filippo Villa fisce nella particella dietro la stazione, una
suloerficie coperta di 100 metri quadri risulta terreno agricolo mentre l’area
di un tumminu di terra diviene per incanto tutto fabbricato rurale: hai v oglia
di appiopparci IMU, TARSU et similia. E tutto ciò non per colpa del contribuente
né del tecnico privato di fiducia del contribuente, ma per distrazione degli
uffici. Pisso provarlo.
E possiamo continuare all’infinito; ma io qui voglio
dilettarmi con un caso come si dice emblematico. Esamino il foglio 6
dell’AVVISO DI DEPOSITO DI ATTI NELLA
CASA COMUNALE – ATTRIBUZIONE DI RENDITA CATASTALE PRESUNTA AI FABBRICATI NON
DICHIARATI IN CATASTO, LIQUIDAZIONE DI ONERI E IRROGAZIONE DI SANZIONI (ART. 5
BIS LEGGE 26 FEBBRAIO 2011, N. 10).
Al quinto posto incontro GIOVANNI CASUCCIO, stropiccio gli
occhi: fosse lui? Sì, è lui, proprio quello che nacque nell’ottocento, il
14/09/1885 (e aggiungiamo noi morì quasi centenario ma non ultracentenario); sì
è l’atciprete GIOVANNI CASUCCIO resosi reo di mancato attatastamento in forza
si una legge del 2008. Colpevole. Evasore. Da sanzionare già con 400 euro di
molta per omesso acctastamento, satte salve impiste, e sanzioni per evasione di
imposte nazionali regionanali e comunali, nonché per omesi pagamenti di ICI e
poi IMU e TRASU-
Sono curioso di sapere come il locale ufficio tributi sia
riuscito a notificargli
“l’accefrtamento”. Chissà quale arcangelo Gabriele sono riusciti ad
incaricarlo di recapitare l’avviso di raccomandata regolarmente tibrata
all’ufficio postale che sta di fronte al Palazzo Comunale.
Esempio paradgnatico
uesto, e tutt’altro che unico.
Sappiamo tutti che nessuno è infallibile: una volta si puà
sbagliare; due volte però no! All’università ho appreso: ne bis in idem. Ma al
comune di Racalmuto se ne fottono dei brocardi. Ecco ora a ridosso del 2012
avvisi tibrati 31/12/2012 per accertamenti basati so,lo sui “divertenti” dati
catastali. Viene una triade da Roma e nulla vigilano, teli e quali come il
“missus panormitanus”. E la Ministra non ha dormito una nottte sino a quando
non credette di risolvere tutto a Racalmuto con siffatti “vigilantes”?
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