Lo ammetto, sono umorale. Forse è lu ddesidderiu ca mi lo fa ddiri! Vedo un Emilio Messana in fase di conversione. Dopo un mese di fiele, una luna di fiele anziché di miele, ed io non credo di essere stato alieno dal versare falso zucchero nelle pietanze diaristiche che il novello sindaco andava ammannendo, ecco che mi pare che stia facendo capolino una sorta di resipiscenza, un ripensamento una voglia di cambiar marcia. Circondato da gente che te la raccomando, sommerso da un quarantennio di mala gestio, necessitato a trarre un certo sangue lavorativo in gente neghittosa per DNA e per vocazione sommergente alla fannullaggine ironica e tetragona, alle prese con una provincia fatiscente ma mal gestita, con una regione alquanto froscia, con uno Stato lontano ma avverso, con una spocchiosa Comunità europea che gli enti comunali specie del SUD li tollera solo per costringerli a suicidi risparmi e non potendone fare a meno comincia a indirizzarsi verso le coraggiose soluzioni, ad aprirsi (ma solo un poco) ai suoi avversari, critici ma non malefici, a non dire solo la sua ma a fare la sua. Io spero bene. Avrò ragione? Ai posteri l'ardua sentenza
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