lunedì 13 aprile 2015

Quando al circolo di cultura si leggeva


Antonio Di Grado

 

 

Mentre papa Francesco ricorda l'orrore del genocidio armeno perpetrato (e ancora negato!) dai Turchi, converrà rileggere uno dei capolavori del Novecento, uno straordinario romanzo che Werfel dedicò a quello sterminio. E chi non l'ha letto, lo faccia: è un libro "necessario", che resta e sedimenta nella mente e nell'anima.

 

Piace a te e Maria Strano.

 

 

Lillo Taverna lessi questo libro, unico, magistrale, 55 anni fa. Oh, Dio, quanto sono vecchio!

 

Maria Strano Lei non è vecchio! La cultura ti mantiene giovane!

 

Lillo Taverna In parte è vero. Grazie!

 

 

Lillo Taverna Racalmuto, fine degli anni '50. Sciascia si affermava ma in paese era considerato un estraneo. Al Circolo Unione si era ancora molto sofisticati. I vecchi borbonici dominavano ancora. Venivano, si sedevano in quelle ampie poltrone di pelle scura. Prendevano il giornale di Sicilia. Iniziavano a sbirciarlo. Subito addormentati. Russavano pure, gli occhiali sul giornale caduto sulle loro ginocchia. Farmacisti, medici, avvocati, stavano benino. I tanti galantuomini soltanto proprietari terrieri, in miseria. Eppure arroganti, intolleranti, incolti. I loro figli ancora eterni universitari, fuori corso, avevano identiche albagie. Schizzinosi e supponenti. Alle votazioni per ammettere i nuovi soci, più razzisti dei loro padri. Un professore impallinato perché sospetto di essere dell'altra sponda. Il suo amico pur esso impallinato. Indignazione in tutta quella schiera di giovani e valenti studenti del "popolino". Si costituisce il contro circolo: il CIRCOLO DI CULTURA. Una Biblioteca: Vallecchi dominava con tutta quella schiera di scrittori toscani: da Papini alle Ragazze di San Frediano etc. Ma anche questa collana della Mondadori, che mi ha dato un tuffo al cuore a rivederla qui, ospitata con tutti gli onori. Gestiva la cultura Jachinu Farrauto che cugino di Nanà Sciascia era esperto, competente. Il cugino lo addestrava ben bene. E tutti noi figli del popolo senza parentela colta venimmo addestrati. Jachino è ancora vivo e intellettualmente sveglio. molto sveglio, pur solcato da una angosciante tragedia familiare. ma non sta più al circolo di Cultura dove in una soffitta del centro si gioca e non credo che si legga. Ora Jachino sale al Circolo Unione quando viene in paese da Naro. Anch’io sto solo al Circolo Unione, ma non so quanto duro . Poetesse in erba figlie di ex soci e matusa dalla svagata cervice figli di ex soci, che pur framassoni mandavano ad educarsi i figli dai Gesuiti di Messina ora vengono ospitati al Circolo per serate di bassa cultura paesana.

 

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