Bolero Patrizia Masi Ieri alle 1:38 · Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente offuscare il genio». poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'attrice era accompagnata da un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell’attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto? Poi, dal fondo del palcoscenico, all’estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili. Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto. Charlie Chaplin L'immagine può contenere: 1 persona , primo piano Mi piaceVedi altre reazioniCommentaCondividi 16 Tu, Maria Pia Calapà, Pino Venturino e altri 13 Commenti Gianfranca Santunione Gianfranca Santunione e se l'ha detto Lui................. Mi piace · Rispondi · 20 h Lillo Taverna Lillo Taverna Una bellezza giovanile che erompe una senile bellezza che si annera di cenere appena fumante; l'eterna beffa di un dio de cieli senza umana misericordia! Mi piace · Rispondi · 1 · 18 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo ... sei una freccia un pugnale una camelia. Tu sei! e quanto Non mi piace più · Rispondi · 1 · 9 h Lillo Taverna Scrivi una risposta... Scegli file Maria Aveta Maria Aveta vedere il suo .tramonto ancora più sbiadito Mi piace · Rispondi · 1 · 16 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Pino Venturino Pino Venturino Bellissima testimonianza.Grazie. Mi piace · Rispondi · 1 · 14 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Giovanni Francomacaro Giovanni Francomacaro Io non so niente di arte della recitazione; non ho potuto vedere, seguire, studiare che qualche sporadico spettacolo. Però so che molti attori fondano la loro recitazione sulla presenza, sulla declamazione, e magari dimenticano la straordinarietà del ...Altro... Mi piace · Rispondi · 1 · 10 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Lillo Taverna Lillo Taverna ì Mi piace · Rispondi · 8 h Lillo Taverna Lillo Taverna Carissima Patrizia, tu ci hai propinato questa furba pagina di Chaplin non so perché. Non so manco se tu davvero la condivida; Io vi sono entrato come uno di quei gatti che attirati dalla succulenta esca che metto nella trappola per attirar conigli o b...Altro... Mi piace · Rispondi · 8 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 7 risposte · 1 h Lillo Taverna S Bolero Patrizia Masi Ieri · Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente offuscare il genio». poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'attrice era accompagnata da un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell’attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto? Poi, dal fondo del palcoscenico, all’estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili. Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto. Charlie Chaplin Mi piaceVedi altre reazioniCommentaCondividi 16 Tu, Maria Pia Calapà, Pino Venturino e altri 13 Commenti Visualizza un altro commento Lillo Taverna Lillo Taverna Una bellezza giovanile che erompe una senile bellezza che si annera di cenere appena fumante; l'eterna beffa di un dio de cieli senza umana misericordia! Mi piace · Rispondi · 1 · 18 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo ... sei una freccia un pugnale una camelia. Tu sei! e quanto Non mi piace più · Rispondi · 1 · 9 h Lillo Taverna Scrivi una risposta... Scegli file Maria Aveta Maria Aveta vedere il suo .tramonto ancora più sbiadito Mi piace · Rispondi · 1 · 16 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Pino Venturino Pino Venturino Bellissima testimonianza.Grazie. Mi piace · Rispondi · 1 · 14 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Giovanni Francomacaro Giovanni Francomacaro Io non so niente di arte della recitazione; non ho potuto vedere, seguire, studiare che qualche sporadico spettacolo. Però so che molti attori fondano la loro recitazione sulla presenza, sulla declamazione, e magari dimenticano la straordinarietà del ...Altro... Mi piace · Rispondi · 1 · 10 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Lillo Taverna Lillo Taverna ì Mi piace · Rispondi · 8 h Lillo Taverna Lillo Taverna Carissima Patrizia, tu ci hai propinato questa furba pagina di Chaplin non so perché. Non so manco se tu davvero la condivida; Io vi sono entrato come uno di quei gatti che attirati dalla succulenta esca che metto nella trappola per attirar conigli o bei rapaci vi si infilano e poi come impazziscono di furia libertaria. Quando li libero feroci zompano via e devo stare attento perché se mi acchiappano mi graffiano fino a deformarmi. La Duse che mi porta al depravato D'Annunzio mi raffrena. D'Annunzio scrisse però una esemplare pagina per deprecare l'eccidio per fuoco amico della Brigata Catanzaro. Nella Brigata Catanzaro era finito mio nonno, ma il 25 maggio del 1917 fu impallinato come un coniglio da un cecchino austroungarico. Era in Slovenia per liberare Trento e Trieste, città di cui nulla sapeva e francamente nulla gli importava. Gli importava di più la mula che si era comprata e aveva dovuto lasciare a 37 anni nelle rapaci mani dei fratelli e una bellissima moglie che già in meno di un decennio gli aveva dato cinque bei figli tra cui mio padre. Non doveva andare militare ma a Cadorna serviva carne umana non sapendo come fare la guerra del '15/'18 e così il trentasettenne mio nonno immolò la vita sui monti slavi. I suoi commilitoni fecero una codarda ritirata. Lui contadino e impacciato non seppe e finì impallinato. E per di più lasciato morire insepolto fra quelle nevi in preda a cani e lupi randagi. Disinvoltamente lo dichiararono disperso in guerra e neppure una lapide un posto ove possa andare a deporre un fiore. Dopo vi fu l'ammutinamento della Brigata Catanzaro e gli storici san bene di che si tratta. Una ignominia comunque che turbò grandemente il Vate che scrisse una toccantissima pagina persino pacifista. Oh! a me quanto piacerebbe che tu venissi al Teatro Margherita di Racalmuto a recitare quella pagina dannunziana in memoria ed a rispettosa commemorazione di mio nonno ma anche degli altri 31 racalmutesi che ancora figurano insepolti e dichiarati "dispersi in guerra" se non disertori e traditori della patria dopo un secolo, mentre il dolce luogo natio non ha tempo per eriger loro un cippo a ricordo. Ci vorrei te a recitare quella pagina 'sinistra' di D'Annunzio. Tu che sei molto più brava della Duse. Io la Duse non l'ho mai sentita recitare, ma a te, sì. Ero nel cupo teatrino dell'Orologio In Roma e tu magistralmente recitavi il tuo letterario e profondo testo dei bagliori dell'Avanspettacolo. Tu nobilissima donna sapevi metterti nei panni delle maddalene che io conobbi negli anni 'quaranta al Bomboniera di Agrigento. Tu che altro che mettere a posto giacinti sul palco, inondavi di creativa forza rappresentativa tante variegate donne e pochi ma significativi maschietti. E tu ballavi recitavi bloccavi la tua parola e i tuoi spettacolari occhi dardeggiavano si commuovevano commuovevano diventavano ilari e si corrucciavano e poi anche seguivano forieri di rabbia il tuo passo tragico da Medea greca. E allora mi dissi, ma perché questa grandissima attrice che assomma la Duse e Marta Abba, la Lina Volonghi e la Sarah Ferrati non deve essere requisita dall'Ovadia che ora ha in pugno il Teatro Greco di Siracusa? Chi meglio di te, potrebbe dovrebbe là in quell'immenso atipico palcoscenico a fronte di una larga cavea rivolta all'occaso reimmergermi nella mia matriarcale civiltà Megale Hellas... E qui mi taccio. Molto altro ho da dirti ma non tutto stasera. Calogero Taverna Mi piace · Rispondi · 8 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo Lillo mio Lillo che sparge latte, unguenti e ambrosia sull'anima mia ..... leggo e piango. a recalmuto ci vengo anche in ginocchio, strisciando, vengo a rendere onore a tuo Nonno, vengo a dargli giusta sepoltura, vengo a sputazzare chi non ha pianto sul sacrificio estremo di quei Grandi Soldati che la Patria hanno difeso per tutti noi, Italiani e Italioti. vengo, Lillo, è un giuramento! mi vergogno profondamente per quanti dimenticano troppo in fretta e si macchiano di un'onta senza uguali. ah Lillo ... Lillo caro , leggerò per Lui le pagine del Vate e scaglierò i suoi dardi sull'ottusità, la miopia e la meschinità umana. Mi inchino, bacio la Terra che gli ha dato i natali, il mulo, sua Moglie, tuo Padre e Te, che sei .... Tu sì che sei! ... Mi piace · Rispondi · 2 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi ecco, ti lascio D'Annunzio Mi piace · Rispondi · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Rivolta della brigata Catanzaro - la testimonianza di D´Annunzio La testimonianza del vate, contenuta in forma di appunti nei suoi Taccuini e sviluppata in una sorte di canto il 27 settembre 1922, costituisce ancora oggi una pagina toccante, e fotografa lo straniamento che s´impossessava dei soldati quando l´insostenibile durezza del conflitto li portava a rompere i tradizionali legami della subordinazione gerarchica e di classe, e lo strazio dà l´immagine dei corpi che lasciava dietro di sé il plotone di esecuzione: La fucilazione. Il cimitero coi sette cipressi. Il muro grigio con i ciottoli visibili nella calcina Il campo di granturco. Fra le piante i berretti, i caschi, le cervella su cui ronzano le mosche. L´afa. Il canto delle allodole. I cadaveri allineati, bocconi insanguinati Le orecchie pallide Le mani concave Grigi I chiodi delle scarpe le fasce Le frasche che coprono i cranii sfracellati. Il vento che passa. Il suono delle zappe e delle vanghe che scavano la fossa profonda Le voci dei becchini La mota nelle scarpe Ricordarsi della cantilena mortuaria prima della scarica Tra il muro del cimitero e la cappella grigia Le ortiche contro il muro tragico Nello scritto successivo il poeta considerò i ribelli come una sorta di eroi traviati, cui volle comunque rendere onore, ricordandoli accanto ai molti compagni caduti durante il conflitto: Dissanguata dai troppi combattimenti, consunta in troppe trincee, stremata di forze, non restaurata dal troppo breve riposo, costretta a ritornare nella linea del fuoco, già sovversa dai sobillatori […] l´eroica Brigata ´Catanzaro´una notte, a Santa Maria la Longa, presso il mio campo d´aviazione, si ammutinò […]. La sedizione fu doma con le bocche delle armi corazzate […]. Una parola spaventevole correva coi mulinelli di polvere, arrossava la carrareccia, per la via battuta: ´La decimazione! La decimazione!´L´imminenza del castigo incrudeliva l´arsura […]. Di schiena al muro grigio furono messi i fanti condannati alla fucilazione, tratti a sorte nel mucchio dei sediziosi. Ce n´erano della Campania e della Puglia, di Calabria e di Sicilia […]. I fucilieri del drappello allineati attendevano il comando, tenendo gli occhi bassi, fissando i piedi degli infelici, fissando le grosse scarpe deformi che s´appigliavano al terreno come radici maestre […]. I morituri mi guardavano. I loro sguardi smarriti non più erravano ma si fermavano su me che dovevo esser pallido come se la vita mi avesse abbandonato prima di abbandonarli […]. Siete innocenti? Siete traditi dalla sorte della decimazione? Sì, vedo. La figura eroica del vostro reggimento è riscolpita nella vostra angoscia muta, nell´osso delle vostre facce che hanno il colore del vostro grano […]. Siete contadini. Vi conosco dalle mani. Vi conosco al modo di tenere i piedi in terra. Non voglio sapere se siete innocenti, se siete colpevoli. So che foste prodi, che foste costanti […]. I fanti avevano discostato dal muro le schiene. Tenevano tuttora i piedi piantati nella zolla ma le ginocchia flesse come sul punto di entrare nelle impronte delle calcagna. E, con una passione che curvava anche me verso terra, vidi le loro labbra muoversi, vidi nelle loro labbra smorte formarsi la preghiera Il poeta tornò un´ora dopo mezzogiorno al luogo del supplizio e depose un fascio di foglie d´acanto sui cadaveri in attesa della sepoltura. Mi piace · Rispondi · 1 h Lillo Taverna Lillo Taverna Grandiosa Patrizia- Io conoscevo solo la prosa a suo tempo pubblicata credo sui giornali. Ne venni a conoscenza cercando davvero come si era 'disperso' mio nonno Calogero Taverna come me, analfabeta e contadino diversamente da me. Mi piace · Rispondi · 1 · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi tutto il mio Rispetto la mia Riconoscenza la mia Rabbia per onorare il Tuo Grande Nonno Calogero Taverna !!! mi inginocchio e canto un peana per Lui Non mi piace più · Rispondi · 1 · 1 h Lillo Taverna Lillo Taverna Commosso, verso le poche lacrime che mi restano dacché piansi l'ultima volta penso mezzo secolo fa! I maschi non piangono! Mi piace · Rispondi · 1 · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi I veri Maschi piangono con tenerezza, questo li rende Grandi, questo fa loro Onore! (Achille pianse fiumi di lacrime, Lillo!!!!)
venerdì 30 settembre 2016
Mio nonno disperso in guerra
Bolero Patrizia Masi Ieri alle 1:38 · Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente offuscare il genio». poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'attrice era accompagnata da un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell’attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto? Poi, dal fondo del palcoscenico, all’estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili. Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto. Charlie Chaplin L'immagine può contenere: 1 persona , primo piano Mi piaceVedi altre reazioniCommentaCondividi 16 Tu, Maria Pia Calapà, Pino Venturino e altri 13 Commenti Gianfranca Santunione Gianfranca Santunione e se l'ha detto Lui................. Mi piace · Rispondi · 20 h Lillo Taverna Lillo Taverna Una bellezza giovanile che erompe una senile bellezza che si annera di cenere appena fumante; l'eterna beffa di un dio de cieli senza umana misericordia! Mi piace · Rispondi · 1 · 18 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo ... sei una freccia un pugnale una camelia. Tu sei! e quanto Non mi piace più · Rispondi · 1 · 9 h Lillo Taverna Scrivi una risposta... Scegli file Maria Aveta Maria Aveta vedere il suo .tramonto ancora più sbiadito Mi piace · Rispondi · 1 · 16 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Pino Venturino Pino Venturino Bellissima testimonianza.Grazie. Mi piace · Rispondi · 1 · 14 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Giovanni Francomacaro Giovanni Francomacaro Io non so niente di arte della recitazione; non ho potuto vedere, seguire, studiare che qualche sporadico spettacolo. Però so che molti attori fondano la loro recitazione sulla presenza, sulla declamazione, e magari dimenticano la straordinarietà del ...Altro... Mi piace · Rispondi · 1 · 10 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Lillo Taverna Lillo Taverna ì Mi piace · Rispondi · 8 h Lillo Taverna Lillo Taverna Carissima Patrizia, tu ci hai propinato questa furba pagina di Chaplin non so perché. Non so manco se tu davvero la condivida; Io vi sono entrato come uno di quei gatti che attirati dalla succulenta esca che metto nella trappola per attirar conigli o b...Altro... Mi piace · Rispondi · 8 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 7 risposte · 1 h Lillo Taverna S Bolero Patrizia Masi Ieri · Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente offuscare il genio». poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'attrice era accompagnata da un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell’attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto? Poi, dal fondo del palcoscenico, all’estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili. Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto. Charlie Chaplin Mi piaceVedi altre reazioniCommentaCondividi 16 Tu, Maria Pia Calapà, Pino Venturino e altri 13 Commenti Visualizza un altro commento Lillo Taverna Lillo Taverna Una bellezza giovanile che erompe una senile bellezza che si annera di cenere appena fumante; l'eterna beffa di un dio de cieli senza umana misericordia! Mi piace · Rispondi · 1 · 18 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo ... sei una freccia un pugnale una camelia. Tu sei! e quanto Non mi piace più · Rispondi · 1 · 9 h Lillo Taverna Scrivi una risposta... Scegli file Maria Aveta Maria Aveta vedere il suo .tramonto ancora più sbiadito Mi piace · Rispondi · 1 · 16 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Pino Venturino Pino Venturino Bellissima testimonianza.Grazie. Mi piace · Rispondi · 1 · 14 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Giovanni Francomacaro Giovanni Francomacaro Io non so niente di arte della recitazione; non ho potuto vedere, seguire, studiare che qualche sporadico spettacolo. Però so che molti attori fondano la loro recitazione sulla presenza, sulla declamazione, e magari dimenticano la straordinarietà del ...Altro... Mi piace · Rispondi · 1 · 10 h Bolero Patrizia Masi ha risposto · 1 risposta Lillo Taverna Lillo Taverna ì Mi piace · Rispondi · 8 h Lillo Taverna Lillo Taverna Carissima Patrizia, tu ci hai propinato questa furba pagina di Chaplin non so perché. Non so manco se tu davvero la condivida; Io vi sono entrato come uno di quei gatti che attirati dalla succulenta esca che metto nella trappola per attirar conigli o bei rapaci vi si infilano e poi come impazziscono di furia libertaria. Quando li libero feroci zompano via e devo stare attento perché se mi acchiappano mi graffiano fino a deformarmi. La Duse che mi porta al depravato D'Annunzio mi raffrena. D'Annunzio scrisse però una esemplare pagina per deprecare l'eccidio per fuoco amico della Brigata Catanzaro. Nella Brigata Catanzaro era finito mio nonno, ma il 25 maggio del 1917 fu impallinato come un coniglio da un cecchino austroungarico. Era in Slovenia per liberare Trento e Trieste, città di cui nulla sapeva e francamente nulla gli importava. Gli importava di più la mula che si era comprata e aveva dovuto lasciare a 37 anni nelle rapaci mani dei fratelli e una bellissima moglie che già in meno di un decennio gli aveva dato cinque bei figli tra cui mio padre. Non doveva andare militare ma a Cadorna serviva carne umana non sapendo come fare la guerra del '15/'18 e così il trentasettenne mio nonno immolò la vita sui monti slavi. I suoi commilitoni fecero una codarda ritirata. Lui contadino e impacciato non seppe e finì impallinato. E per di più lasciato morire insepolto fra quelle nevi in preda a cani e lupi randagi. Disinvoltamente lo dichiararono disperso in guerra e neppure una lapide un posto ove possa andare a deporre un fiore. Dopo vi fu l'ammutinamento della Brigata Catanzaro e gli storici san bene di che si tratta. Una ignominia comunque che turbò grandemente il Vate che scrisse una toccantissima pagina persino pacifista. Oh! a me quanto piacerebbe che tu venissi al Teatro Margherita di Racalmuto a recitare quella pagina dannunziana in memoria ed a rispettosa commemorazione di mio nonno ma anche degli altri 31 racalmutesi che ancora figurano insepolti e dichiarati "dispersi in guerra" se non disertori e traditori della patria dopo un secolo, mentre il dolce luogo natio non ha tempo per eriger loro un cippo a ricordo. Ci vorrei te a recitare quella pagina 'sinistra' di D'Annunzio. Tu che sei molto più brava della Duse. Io la Duse non l'ho mai sentita recitare, ma a te, sì. Ero nel cupo teatrino dell'Orologio In Roma e tu magistralmente recitavi il tuo letterario e profondo testo dei bagliori dell'Avanspettacolo. Tu nobilissima donna sapevi metterti nei panni delle maddalene che io conobbi negli anni 'quaranta al Bomboniera di Agrigento. Tu che altro che mettere a posto giacinti sul palco, inondavi di creativa forza rappresentativa tante variegate donne e pochi ma significativi maschietti. E tu ballavi recitavi bloccavi la tua parola e i tuoi spettacolari occhi dardeggiavano si commuovevano commuovevano diventavano ilari e si corrucciavano e poi anche seguivano forieri di rabbia il tuo passo tragico da Medea greca. E allora mi dissi, ma perché questa grandissima attrice che assomma la Duse e Marta Abba, la Lina Volonghi e la Sarah Ferrati non deve essere requisita dall'Ovadia che ora ha in pugno il Teatro Greco di Siracusa? Chi meglio di te, potrebbe dovrebbe là in quell'immenso atipico palcoscenico a fronte di una larga cavea rivolta all'occaso reimmergermi nella mia matriarcale civiltà Megale Hellas... E qui mi taccio. Molto altro ho da dirti ma non tutto stasera. Calogero Taverna Mi piace · Rispondi · 8 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Lillo Lillo mio Lillo che sparge latte, unguenti e ambrosia sull'anima mia ..... leggo e piango. a recalmuto ci vengo anche in ginocchio, strisciando, vengo a rendere onore a tuo Nonno, vengo a dargli giusta sepoltura, vengo a sputazzare chi non ha pianto sul sacrificio estremo di quei Grandi Soldati che la Patria hanno difeso per tutti noi, Italiani e Italioti. vengo, Lillo, è un giuramento! mi vergogno profondamente per quanti dimenticano troppo in fretta e si macchiano di un'onta senza uguali. ah Lillo ... Lillo caro , leggerò per Lui le pagine del Vate e scaglierò i suoi dardi sull'ottusità, la miopia e la meschinità umana. Mi inchino, bacio la Terra che gli ha dato i natali, il mulo, sua Moglie, tuo Padre e Te, che sei .... Tu sì che sei! ... Mi piace · Rispondi · 2 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi ecco, ti lascio D'Annunzio Mi piace · Rispondi · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi Rivolta della brigata Catanzaro - la testimonianza di D´Annunzio La testimonianza del vate, contenuta in forma di appunti nei suoi Taccuini e sviluppata in una sorte di canto il 27 settembre 1922, costituisce ancora oggi una pagina toccante, e fotografa lo straniamento che s´impossessava dei soldati quando l´insostenibile durezza del conflitto li portava a rompere i tradizionali legami della subordinazione gerarchica e di classe, e lo strazio dà l´immagine dei corpi che lasciava dietro di sé il plotone di esecuzione: La fucilazione. Il cimitero coi sette cipressi. Il muro grigio con i ciottoli visibili nella calcina Il campo di granturco. Fra le piante i berretti, i caschi, le cervella su cui ronzano le mosche. L´afa. Il canto delle allodole. I cadaveri allineati, bocconi insanguinati Le orecchie pallide Le mani concave Grigi I chiodi delle scarpe le fasce Le frasche che coprono i cranii sfracellati. Il vento che passa. Il suono delle zappe e delle vanghe che scavano la fossa profonda Le voci dei becchini La mota nelle scarpe Ricordarsi della cantilena mortuaria prima della scarica Tra il muro del cimitero e la cappella grigia Le ortiche contro il muro tragico Nello scritto successivo il poeta considerò i ribelli come una sorta di eroi traviati, cui volle comunque rendere onore, ricordandoli accanto ai molti compagni caduti durante il conflitto: Dissanguata dai troppi combattimenti, consunta in troppe trincee, stremata di forze, non restaurata dal troppo breve riposo, costretta a ritornare nella linea del fuoco, già sovversa dai sobillatori […] l´eroica Brigata ´Catanzaro´una notte, a Santa Maria la Longa, presso il mio campo d´aviazione, si ammutinò […]. La sedizione fu doma con le bocche delle armi corazzate […]. Una parola spaventevole correva coi mulinelli di polvere, arrossava la carrareccia, per la via battuta: ´La decimazione! La decimazione!´L´imminenza del castigo incrudeliva l´arsura […]. Di schiena al muro grigio furono messi i fanti condannati alla fucilazione, tratti a sorte nel mucchio dei sediziosi. Ce n´erano della Campania e della Puglia, di Calabria e di Sicilia […]. I fucilieri del drappello allineati attendevano il comando, tenendo gli occhi bassi, fissando i piedi degli infelici, fissando le grosse scarpe deformi che s´appigliavano al terreno come radici maestre […]. I morituri mi guardavano. I loro sguardi smarriti non più erravano ma si fermavano su me che dovevo esser pallido come se la vita mi avesse abbandonato prima di abbandonarli […]. Siete innocenti? Siete traditi dalla sorte della decimazione? Sì, vedo. La figura eroica del vostro reggimento è riscolpita nella vostra angoscia muta, nell´osso delle vostre facce che hanno il colore del vostro grano […]. Siete contadini. Vi conosco dalle mani. Vi conosco al modo di tenere i piedi in terra. Non voglio sapere se siete innocenti, se siete colpevoli. So che foste prodi, che foste costanti […]. I fanti avevano discostato dal muro le schiene. Tenevano tuttora i piedi piantati nella zolla ma le ginocchia flesse come sul punto di entrare nelle impronte delle calcagna. E, con una passione che curvava anche me verso terra, vidi le loro labbra muoversi, vidi nelle loro labbra smorte formarsi la preghiera Il poeta tornò un´ora dopo mezzogiorno al luogo del supplizio e depose un fascio di foglie d´acanto sui cadaveri in attesa della sepoltura. Mi piace · Rispondi · 1 h Lillo Taverna Lillo Taverna Grandiosa Patrizia- Io conoscevo solo la prosa a suo tempo pubblicata credo sui giornali. Ne venni a conoscenza cercando davvero come si era 'disperso' mio nonno Calogero Taverna come me, analfabeta e contadino diversamente da me. Mi piace · Rispondi · 1 · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi tutto il mio Rispetto la mia Riconoscenza la mia Rabbia per onorare il Tuo Grande Nonno Calogero Taverna !!! mi inginocchio e canto un peana per Lui Non mi piace più · Rispondi · 1 · 1 h Lillo Taverna Lillo Taverna Commosso, verso le poche lacrime che mi restano dacché piansi l'ultima volta penso mezzo secolo fa! I maschi non piangono! Mi piace · Rispondi · 1 · 1 h Bolero Patrizia Masi Bolero Patrizia Masi I veri Maschi piangono con tenerezza, questo li rende Grandi, questo fa loro Onore! (Achille pianse fiumi di lacrime, Lillo!!!!)
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