la sognerò stanotte codesta Teresa tanto mia omologa. Le chiederò di far l'amore con me impudicamente. Lei così libera giammai libertina, io macilentemente libertino giammai libero. Apparenze ingannevoli, giochi metafisici da puritana alcova come quella ancor oggi residua al collegio dinanzi alla pescheria ferrea ma divelta. Vi dormì puritanissima vedova poi immacolata dal 1917 mia nonna. Oh! le vergini madri di quei tempi. Oggi da 16 anni nel nuovo millennio così in antitesi col suo predecessore ove tutti noi ci formammo apparendo ora davvero deformati, riformati come in guerra. Cara Teresa, tu umile comprendi, Iddio resiste ai superbi.
Ornella Pennacchioni
-TERESA LA SARTINA- a Lillo Taverna
di Ornella Pennacchioni.
di Ornella Pennacchioni.
Casa sua odorava di cavoli ribolliti passati d'aglio e peperoncino. La pentola del risparmio e tant...
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