Io non sono un politico ma faccio politica da 65 anni. Nell'agone elettorale la dialettica si infiamma ed a me la polemica mi manda in brodo di giuggiole. Ma francamente quella sfilza di acidi giudizi di valore del professore Scimè non la riesco ad appioppare ai miei avversari politici. Iniziamo da quello che se il PD non trova la giusta dose di astuzia elettorale sarà il prossimo Sindaco: il prof. Adile. Scialbo, senza programma, proteso a conseguire chissà quali interessi personali, moscio, ignaro del bene comune? Francamente non me la sento di giudicarlo così. Purtroppo temo che sia l'opposto. Borsellino, come sopra, decisamente no!! Il dottore Sardo, storico, politico di lungo corso, scrittore, sagace, con buone esperienze persino nella gestione di un distaccamento universitario ad Agrignto, come sopra? Non direi. Dissento. Il dottore Falletti se si candida per il M5S, togliamoci tanto di cappello. La signora Morena Mattina? Non la conosco e non so giudicarla. Ma non credo abbia nessuno dei connotati negativi che il professore Scimé, responsable in tutti i sensi di un blog planetario, ha tratteggiato sicuramente per eccesso di rabbia personale. L'avvocato Emilio Messana, a cui cederei volentieri il passo se dovesse venire prescelto a candidato unico di una coalizione PD centripeta, ha tutta la mia stima e ammirazione. Mi sentirei offeso di persona se si insinuasse una qualche maligna diceria di cui alla silloge stroncante del professore Scimé. Siccome, se sono bene informato, se la prefettura approfittando di una qualche sbadataggine burocratica fa slittare le votazioni in autunno, tornerebbe a bomba il giornalista dottore Cavallaro, diciamogli quel che vado dicendo, ma nessun epiteto della silloge Scimeana gli si addice. Quando la passione accieca, si spara grosso. Basta rinsavire. Mettiamoci tutti a propiziare una serrata campagna elettorale per spingere tutti i candidati a contrapporre i loro programmi di modo che alla fine chiunque vinca non potrà che cogliere il fior da fiore e portare questo paese ai lidi del progresso, della laboriosità, della correttezza amministrativa, riprendendo un cammino che solo una sfilza di errori politici e amministrativi dalla prefettura alla regione al Ministero dell'Interno, ha interrotto. Nessuna infiltrazione mafiosa c'è stata almeno dopo la strage di Piazza Castello nel Comune di Racalmuto. Mala gestio? e allora qui a Roma o a Milano o a Torino?
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