Caro Malgrado Tutto
lo scrive anche il tuo camaleontico Colpi di Spillo, io no ce l'ho con te; rapporti difficili invero i nostri da quando hai ospitato il defunto Petrotto che mi ha aggredito perché nel foglietto dell'A.C. di padre Puma parlavo del 'giummo' di Leonardo Sciascia. Certo allora ti inondai di tante pagine dattiloscritte da farvi un volume. Hai ritenuto, ma scusandoti, di non pubblicare per lunghezza smisurata del testo.
Due altre volte però mi hai dato confidenza: quando ti forni i flash di preistoria e di protostoria racalmutese che ad onta dei miei concorrenti microstorici fanno fonte storica unica.
E poi quello stralcio da mio LA TRASUTA di LI MIRICANI dall'assodato successo di pubblico e di critica.
Qualunque altra testata si sarebbe appropriata della mia gratuita firma, ma niente.
Non sum dignus. Solo tolleranza per certi miei contrappunti alle tue sortite nel campo del costume, della politica, della storia e soprattutto del tuo altalenare in quella fatua scelta tra inciucio con Grotte sì, inciucio con Grotte no.
Ciò detto, a chiarimento. mi sconcerti davvero in questo tuo pertinace avversarmi nella mia difesa dell'onore di Ettore Messama. racalmutese nato in una strana via nostra nel 1884.
Ma cui prodest?
Perché cosi devono persistere la Triestina Claudia Cernigoi e il figlio del martire di Partinico Giuseppe Casarrubea, che pur bravi in tutto, storici non sono.
Credimi, caro Malgrado Tutto. La Cernigoi ebbe ad avere nelle mani due o tre documenti ove si parla di Messana; non seppe contestualizzarli, non seppe vederne le implicazioni, non capì la vecchia astiosa guerra delle calunnie che scattò tra l'Italia e la Jugoslavia in quel terribile Biennio 1946-1947 tra una Italia perdente e una comunista Iugoslavia vincente in mano al Maresciallo Tito.
Congiuntura storica per tanti versi ancora da investigare secondo verità e obiettività. Sinora non ci sono riusciti i colossi della ricerca storica, figurati una periferica triestina vittima di tante paturnie cui le donne in fase di preclimaterio incappano.
Il Casarrubea ebbe il padre trucidato in quel di Partinico, la mamma divenne una irrefrenabile suffragette politica nel tentativo di avvalorare il marito come sindacalista comunista trucidato dalla mafia protetta dal questore Messana. Frottole ovvio, Gerbino lo grida a tutto spiano. Pendono processi per diffamazione. Il ragazzotto Giuseppe Casarrubea cresce ed entra nel tiaso al maschile di Danilo Dolci; non abbraccia la causa rossa comunista ma coloratosi di quello stantio colore rosseggiante di una sinistra disfattista può divenire voce assordante della novella stampa informatizzata. Ma non è storico. Guarda che bacchettata si è beccata da un giudice palermitano pochissimi anni fa. Te l'ho segnalato.
Caro Malgrado Tutto, dovevi farne tesoro ed invece mi vuoi ridicolizzarre come uno che si mette sulla fontana invisa a tanti della Piazzetta per strillare senza costrutto: LA STORIA SONO IO.
P.Q.M. Visti gli artt. 157 e ss. C.p., 531 c.p.p. DICHIARA Non doversi procedere nei confronti di CASARRUBEA GIUSEPPE in ordine al reato di cui al capo A), essendo lo stesso estinto per sopravvenuta prescrizione
E che era il capoA)? ma uua bella fattispecie di diffamazione a mezzo stampa.
Cavolo, che storico codesto Casarrubea: diffamava a mezzo stampa invece di fare storia 'avalutativa', vera obiettiva e non preconcetta.
Mi dispiace, caro Lillo Alaimo Di Loro, l'HUMUS non può inventarsi sulla base di un lontano colloquio con codesto diffamatore, la calunnia di un Messana novello Erode trucidatore di innocenti in quel di Portella della Ginestra. Solo il vangelo può inventarsi la strage degli innocenti, che non si è mai verificata in Palestina, almeno allora, ora con il sionismo imperante non so!!
E tu caro Malgrado Tutto non puoi farti cassa di risonanza di siffatti "diffamatori a mezzo stampa" lesivi dell'onore e del merito di un grande Racalmutese, nato nella nostra gloriosa terra presciasciana in quel 1884, cugino di primo grado di Don Luigino Messana e soprattutto di quella Elettra Messana che tutti adoriamo riconoscenti.
Quella operazione che hai ordito: razziare una mia foto del Messana con De Gasperi per manipolarla a tuo beffardo uso facendo apparire il grande commendatore di San Lazzaro e San Maurizio uno spiritato gesticolante è imperdonabile.
Sappi che me l'hai combinata bella: la foto me l'aveva rimessa religiosamente la vera ed unica nipote del Messana, donna Giovanna Messana. Adorabile signora, grande dama della aristocrazia romana. la quale se ne adontò tanto da rifuggire da ogni confidenza nei miei confronti, da togliermi la sua simpatia, e considerarmi "un caparbio" che utilizza la fulgida figura del suo grande nonno per farmi propaganda informatica. I detrattori del nonno le hanno procurato tanto dolore, discredito, disagi da spingere i suoi dieci figli a non vantarsi più della loro appartenenza alla stirpe di Ettore Messana.
Hanno quindi imposto alla mamma di non accordarmi più l'avallo alle mie ricerche storiche e di non plaudire ai miei risultati anche se tutti in onore e vanto del grande Ispettore Generale della Polizia Italiana.
Ma sappi, caro Malgrado Tutto, che a me quando sono alla ricerca della verità non mi ferma niente, non perché presumo di essere 'storico'. Non lo sono, non ho mai avuto pretese del genere. Sono solo un bravo (ex) Ispettore di Vigilanza Bancaria e un meritevole (ex) Superispettore del Secit di Reviglio.
So però fare autocritica. Fui convinto che Michele Sindona fosse un bancarottiere e credo di essere stato artefice della sua rovina imponendo a Carli il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa (allora si poteva, oggi so di no). Ma poi mi sono ravveduto: Sindona fu suicidato dal Mossad. La mafia non c'entrava per niente. Il nostro Joe Macaluso un fanfarone senza valore.
Caro Malgrado Tutti, se pubblichi le vacue pretese storiche di Coco devi contestualizzarle, appena potrebbero apparire denigratorie verso il 'mio' ETTORE MESSANA.
L'approccio a quella grande tragedia dell'invasione dell'ASSE della Jugoslavia fa tremare le vene e i polsi ai grandi storici di peso mondiale e figurati se un Coco di turno può sbrìgativamente sunteggiarla. Ma se scrive:
Secondo Gueli uno dei casi in cui il dissidio tra autorità civile e militare aveva prodotto i maggiori problemi era quello della provincia di Lubiana, di cui nel 1941 divenne questore Ettore Messana. Nel 1942, il generale del IX Corpo d’armata, Mario Robotti, scriveva che Messana «anziché affiancare la propria opera a quella dell’autorità militare ha assunto sempre più un atteggiamento nettamente in contrasto con qualsiasi forma di collaborazione». (3)
allora basta citargli: TEODORO SALA - L'Italia nell'Europa durante la seconda guerra mondiale - COLLETTI SALA VACCARINO e se trova difficolta codesto Coco a rinvenire quel testo STORICO non recentissimo può chiederlo alla Biblioteca Nazionale di Roma 241 - T - 85 e là si spiegherebbe cosa fu questo contrasto tra Mario Robotti e il racalmutese Ettore Messana e Messana ne esce meritevole ed ammirevole. l'ha dovuto riconoscere anche il grintoso prof. Gero Difrancesco in un nostro serrato contrasto in preparazione del convegno andato in fumo per l'improvvido gesto del general manager dell'Humus di Racalmuto, imbeccato non so da chi.
Caro Malgrado Tutto, quanto sopra non legittima una pace guerreggiata tran noi?
Lasciamo stare le ragioni per le quali il convegno sul Messana (inquinato da Humus) non è andato in porto, ma tu caro Malgrado Tutto puoi appropriarti dell'iniziativa: organizzare non un convegno ma una teoria di incontri seri ponderati non polemici, volti non a stabilire se una strada Messana sì, o una strada a Messana no (per queste arlecchinate basta l'inciucio con Grotte) ma per traree spunto dal protagonismo storico di uno che non è, come stucchevolmente titola il tuo Colpi di Spillo "un poliziotto morto mezzo secolo fa", e forse dire una parola e illuminante su un periodo di storia convulso, quello della Sicilia finito nelle mani degli Americani nel luglio del 1943 ed in quelle dell'OSS come le carte Nara che in parte stanno a Partinico insinuano e che divenne teatro di sangue non certo perché in folle Messana armò Giuliano tramite il suo caudatario Ferreri o fra' diavolo che dir si voglia, e che divenne l'ultima isola di un Valerio Borghese Junio e della sua X/mas divenuta in Sicilia una banda armata anticomunista sotto gli scherani americani dell'antenata Cia che allora si chiamava OSS.
Andiamo a intervistare Emmanuele Macaluso, prima che muoia, per sapere perché Togliatti liquidò Li Causi e mandò Bufalini, uomo di vino, ma affiancato da un già promettentissimo Emmanuele Macaluso.
Ha dairci qualcosa su quali furono i patteggiamenti tra il partito di Togliatti e quello di De Gasperi quanto a questa patata bollente del nobile romano Valerio Borghese Junio? Forse persino saprebbe perché hanno dato al criminale Borgese una licenza bancaria in via Veneto a Roma. E forse mi spiegherebbe perché mi fece cacare sotto a San Macuto, in occasione dell'inchiesta aSindoniana, quando don Peppimo D'Alema , previo accordo con me, cominciò a chiedermi che sapevo del salvataggio di quella banca da parte di Sindona che era andata in fumo per avere finanziato il colpo di stato (fallito) della Forestale di Cittaducale.
Sì, Macaluso impedì che si facesse chiarezza su quel misterioso e agghiacciante salvataggio bancario da parte di Carli di una banchetta corrompi INPS SPERATRICE di tantissimi soldi per eseguire direttive di un presidente della repubblica in quegli anni tristi.
Malgrado Tutto non potresti divenire un organo di verità storica. finanziato con i 50 mila euro che la Regione quest'anno passato negò alla Fondazione?
Vuoi davvero finire in un miserevole salotto ove si parla di corna agrigentine?
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