Scoprire con triste ed amara meraviglia che certi
personaggi, davvero inquietanti, che hanno segnato, assai negativamente, la
storia d'Italia sono di Racalmuto, mi rattrista non poco.
Mi riferisco al mafioso vero e non presunto tale, Jò Macaluso, braccio destro di Sindona, una sorta di factotum siculo-americano che aveva le porte aperte persino alla Casa Bianca, ai tempi di Nixon!
Od ancora, ad Et...tore Messana, il terribile questore, fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920.
Lo stesso Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti.
Un criminale di guerra che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati, dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto! Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, od ancora al mafioso Jò Macaluso.Visualizza altro
Mi riferisco al mafioso vero e non presunto tale, Jò Macaluso, braccio destro di Sindona, una sorta di factotum siculo-americano che aveva le porte aperte persino alla Casa Bianca, ai tempi di Nixon!
Od ancora, ad Et...tore Messana, il terribile questore, fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920.
Lo stesso Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti.
Un criminale di guerra che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati, dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto! Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, od ancora al mafioso Jò Macaluso.Visualizza altro
Lillo Taverna
Carissimo Totò, ti piace il tono acuto anzi acutissimo e figurati se puoi
troare un censore nel sottoscritto che se può ha voglia di gridare più di te.
Trattandosi ora ell'onore diRacalmuto cui tengoin modo spasmodico sino a
bittare natemi a figli di amici miei che mi sono sari e cui debbo persino
gratitudine, mi permetto di contraddirti.
Lillo Taverna
Joe Macluso non fu (anzi non è visto che è ancora vivo) quel truculento boss
della mafia siculo-americana che fu comodo far credere. Le ciarle dei giornali
e dei mass-madia sono comiche di disinformati. Personaggio folklorico quanto ti
pare, capace di andare a S. Francesco e cercare di liberare il padre dal tetto,
ma niente di più. Quanto a Sindona - e credo di saperne e di sapere cose in
esclusiva - fu utile idiota, tanto più utile quanto più idiota. Ci rimise persino
la pelle per la sua insipienza. Sai che Occiuto ed io restammo disorientati dal
fatto che codesto signor Presidente di ben quattro banche (tre a Milano ed una
a Messina) non aveva manco apposto la firma nei più scottanti verbali dei
consigli di amministrazione e non per furbizia, solo per non essere stato manco
inviato.
Lillo Taverna
Sul Messana le mie ricerche storiche dicono ben altro. Ma ho scritto qui troppo
e non mi riesce più a contrapporti fatti, vicende e verità storiche anche per
l'ora tarda e ad ottant'anni occorre andare a letto. Non fu l'aguzzino che si
dice altrimenti l'accordo segreto De Gasperi Togliatti avrebbe saputo
frantumarlo. Dovrei almeno correggere i tanti errori di battuta commessi, ma
non mi va. Vogliami comunque sempre bene Calogero Taverna
Nessun commento:
Posta un commento