martedì 3 marzo 2015

NON TUTTO, NON TUTTI, NON TUTTE ... Malgrado tutto DRIBBLA

Comica se non fosse tragica tutta quella sceneggiata di non so quanti raduni consiliari per salvare l'anima con la faccenda del soldo per i gettoni di presenza::questi  sì, questi no? Alla giunta qualche euro in meno sì, qualche euro in meno no? Il sindaco che tanto sta perdendo nella sua avviata professione di avvocato deve fare proprio la fame sì o essere costretto all'elemosina?
Io che cattolico non mi sento più da tempo. ricordo un San Paolo che diceva: chi vive per l'altare deve vivere dell'altare.
Tutta questa compagine di signori che voi avete eletto (io tre giorni prima delle elezioni me ne sono tornato a Roma per cui posso affermare senza tema di smentita che manco per mia nipote ho votato) non sono redditieri, hanno famiglia, sono onesti e dignitosi, ma remuneriamoli adeguatamente!
 Allora sì che potremmo pretendere atti coraggiosi. Ora dovrebbero rischiare una denuncia, un richiamo della corte dei conti, una inchiesta per un atto amministrativo non usuale, per che cosa? per cinque  dieci euro per quelle rare volte che si radunano? E in fretta e furia perché se dovessero prolungare una seduta consiliare per appurare diciamo se la Fondazione Sciascia la Tarsu arretrata la deve pagare  no, si scavalca l'ora fatale della mezzanotte e si avrebbe diritto a far diventare i cinque euro dieci. Scandalo! e con l'aria tutta moralistica che tira per la faccenda agrigentina di Ziletti  sarebbero certamente guai persino giudiziari.
E così la Fondazione può star tranquilla e quei 126 mila euro di cui scrissi rimangono nelle cassa dell'ente in cui all'UNANIMITA' hanno mandato a far da tesoriere l'incompetente finanziario Cavallaro.
Ma diciamola tuta: la Fondazione è economicamente alla frutta e penso che tra breve dovrà chiudere e quindi è inutile voler spremere sangue da una cute.
Sì. ma la ITALKALI la monnezza la paga oppure no? e quella essendo una STABILE ORGANIZZAZIONE con immobili a distesa la TARSU la dovrebbe e cara e tanta: altro che soldo per riparare il cancello, che invero l'enorme quantità di gente a contratto al Comune potrebbe dovrebbe avere riparato da tempo.
Direi che codesto consiglio comunale invece di scannarsi per vedere che l'esiguo costo del gettone di presenza doveva essere preteso richiamando   chissà quale promessa elettorale, non doveva rinunciarci anzi incrementarselo.
Già perché avendovi rinunciato, per la legge della produttività, visto che non si è pagati  si è esonerati dall'approfondire le questioni della pubblica amministrazione e non è più colpa stabilire dissennatamente tariffe in applicazione di un furbo regolamento monnezzaro dei Commissari che neppure aveva concluso l'iter di legge e quindi come atto amministrativo NULLO.
Invece di queste eroiche rinunce, giustificative di ogni accidia amministrativa, insomma mi sarebbe piaciuto che si chiedesse al sindaco che senso ha avuto scendere a transazione  con inidonee  cooperative rosse che avrebbero fatto "accertamenti" tassaioli al posto di Lauricella.
 Il Lauricella che stando  a capo dell'ufficio Tributi da una ventina d'anni (decennio più decennio meno) sa benissimo che il regolamento monnezzaro prima e tarsu dopo non è stato mai pubblicato e quindi inapplicabile e quindi non giustificativo di sanzioni e slittamenti  di termini di decadenza-
Sa benissimo che il regolamento suppletivo della cosiddetta "perimetrazione" non ha mai avuto corso e non si può sapere a che distanza potevano gli stabili dello 0,20 avere diritto di una decurtazione o di un'atra.
E sempre il Lauricella non può non sapere che dopo la legge del 1993 e il notturno regolamento del 1995 tanti soldi il Comune ha sborsato per far fare il controllo "in loco" delle aere suscettibili di produrre monnezza e come capo dell'ufficio tributi non può non avere tutta quella documentazione "accertativa" e non avere quindi contezza che varato un regolamento (però non pubblicato) l'assioma ermeneutico fu "case di campagna e magazzini non pagano" e questo assioma i suoi uffici ripeterono all'infinito,  come anche a me fu varie volte detto.
Come fa ora lo stesso Lauricella a dire: no! case di campagna e magazzini pagano e siccome non si sono fatte le dichiarazioni entro i termini invero del 10 febbraio del 1997 e quindi  successivamente ogni anno, l'Ufficio pretende tassazione retroattiva integrale negando persino i benefici della lontananza dagli effettivi punti di raccolta.
 Questa bagarre l'intero Consiglio comunale non riesce a contestarla al sindaco che candidamente ci dice che ha così scoperto  quali evasori totali evasori n. 1707 onesti padri di famiglia per il 2008 (praticamente l'intera cittadinanza) e ha rinvenuto oltre 230.000 mq. evasi (atti comunque a polverizzare la tariffa del 3,07 ammesso che davvero il costo complessivo fu quello che seppure nascostamente hanno a suo tempo enfiato (se devo credere alle lagnanze del Petrotto).
E certo, se il Consiglio Comunale fosse adeguatamente pagato non avrebbe mancato subito di chiedere al Sindaco: ma poi quelle 230.000 aree evase che avresti scoperto sono tutte? Diciamo, c'è la Fondazione, c'è l'Italkali, ci sono le altre stabili organizzazioni come ad esempio le installazioni della CMC a prescindere dal fatto che si mettano a esaltare il nostro Sciascia insieme a Pirandello e Camilleri (e quell'altro ignoto scrittore favarese per fare quaterna, facendo scomodare persino Grasso quando si voleva dar da fare per conseguire qualche chance nella corsa alla presidenza della Repubblica)?
 E scendendo per li rami ci sta quel maniero sito al foglio 25, particella 307, esteso in superficie 25 are e 30 centiare (da moltiplicare per almeno 2,50 e quindi ridurre all’80%)?
Noi pensiamo di no perché i signori dell’Ufficio Tributi d Racalmuto hanno preso i dati catastali del 2014 e qui quel maniero non ci sta perché continua, a dispregio delle norme berlusconiane, a figurare quale “fabbricato rurale” e tale figurava nel 2008. Ma compito dell’Ufficio Tributi accertativo era quello di inverare l’effettività delle caratteristiche degli immobili da tassare.
In analogia, cosa si è fatto delle 568 partite che pur esistenti non figuravano al Catasto e pertanto finirono nell’albo pretorio di Racalmuto il 5 maggio 2012 e cioè in un AVVISO DI DEPOSITO DI ATTI NELLA CASA COMUNALE dato che era stata inflitta “attribuzione di rendita catastale presunta  ai fabbricati non dichiarati in catasto, liquidazione di oneri e irrogazione sanzioni (art. 5 bis legge 26 febbraio 2011, n. 10).”?
 Indiscutibile che per tutta quella selva di appartamenti non accatastati nel 2008 già scattava la TARSU. L’ufficio Tributo che ha gestito quella grossa grana di 568 evasori catastali ha incluso  tra i 1007 anche questi altri evasori (se non hanno pagato monnezza)? Se no, perché? Ai signori tutti del Consiglio non incombe l’obbligo di vigilare, chiedere ragguagli. Informarsi per informarci?
Divento qui forse cattivo: se qualche sindaco, qualche assessore, qualche consigliere comunale, qualche alto dirigente comunale incappasse in quell’elenco degli evasori totali che Emilio ci dice ammontare a n.° 1707, (e si tratterebbe di evasori ACCERTATI) non scatta un conflitto di interesse e pertanto o il malcapitato o si dimette o lo si fa dichiarare decaduto?

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