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xk COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO' !!
^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO
SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE
E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA
SICUREZZA RIFERISCE.^ !!!!
Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI
attestavano che questi aveva ®inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA
di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873. !
In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un
notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico
del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo
che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi
era un cambio di guardia nella gestione del Comune: ®entrava
al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il
partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine
comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma
proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi ®una voce di generale
malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno
ascolto ®agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva
®alle autorit… superiori¯, era come rivolgersi ®al muro¯. !
Secondo quella versione - sulla cui obiettivit… abbiamo molte
riserve - ®il Savatteri allora conoscendo che un tale
operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a
suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚
rimase inascoltato ®mosse guerra ostinata dal suo Studio
notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e
volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano
unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che
nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento
della nostra terra racalmutese doveva equivalere a
discriminante discordia. !
Il Savatteri ha, comunque, fede nelle ®forze del popolo¯ e
comincia a far propaganda nel suo studio notarile, ®dove si
ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si
aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti
aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea
di ®riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per ®schermirsi
da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra
_Societ… Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo
quella cronaca - il 6 gennaio del 1873. !
Benevola attesa della ®casta imperante¯ che fornisce persino
il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che
®conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,
si esager• in assemblearismo e si os• parlare ®di
emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la
benevolenza svan, e si sguinzagliarono ®i satelliti della
setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro
l'ancor fragile societ… operaia. !
Molti soci si fecero ®mettere la benda d'innanzi agli
occhi¯ e ®si lasciarono infemminire e snervare da quella gente
che chiama delitto persino il pensiero della libert… e si
affanna di presentare quelli che parlano di libert… e di
associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il
frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di
prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,
la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!
Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi— di tanto.
Inaugurata la Societ…, ®cominci• ad
informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del
sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo
pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.
L'opuscolo Š intitolato ®Pensieri sulla educazione
dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale
di Favara nel 1879. L… abbiamo potuto raccogliere le notizie
che stiamo fornendo. !
Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso
ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che
dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in
nome di una fratellanza massonica, potere educare la
plebe o - come allora si diceva - il popolo minuto. Non
sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi
quando il Savatteri tuonava: ®il servilismo, l'avvilimento,
l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del
lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici
autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe
mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra
infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di
vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,
l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore
e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la
reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit…
nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano
hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si
vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e
nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato
indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla
chiesa.¯ !
La denuncia Š arruffata eppure il quadro Š realistico. Ma
agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della
denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi
erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova
borghesia di Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva
parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli
che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli
'avvocaticchi': il rinomato Crispi. !
Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, ®la
Societ… progrediva gigantescamente. Le classi colpite
®vomitavano calunnie¯ ®accusando la societ…
d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che
tendevano a farla odiare e dalle autorit… e dai bigotti¯. !
Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il
sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di
ricreativit… sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli
ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio
appariva alquanto disaffezionato verso la Societ… di mutuo
soccorso e propendeva, invece, verso una ®istituzione pi—
spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio
Quadrio. !
Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore
della Societ… di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla
cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la
possibilit… di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il
sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto
ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo
stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza
settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il
quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore
ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il
Mutuo soccorso ha gi… un presidente e un segretario che
sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe Romano e
Giuseppe Orcel. !
Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano
erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al
cav. dr. Salvatore Romano,®superiore ad ogni sospetto, di
affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite
proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del
primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio
1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -
Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š
turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e
drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per
opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il
notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un
commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto
Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che
appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina
- prendono di mira
le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non
sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.
Bartolotta, o gli immigrati preposti all'esazione daziaria
come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di
Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'
Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente
ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e
perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo
citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.
Il Barone Tulumello viene accreditato quale ®persona degna di
rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi
concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la
fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel
son degni di stima. !
Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla
camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il
primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione
farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di
Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9
marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',
ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino
nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -
ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š
sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo
per il 'capo-mastro', mestiere pi— consono alla pretesa
operaistica del Mutuo Soccorso di allora. !
Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri
compare gi… un timbro del circolo che, tale e quale, permarr…
fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non
consente pi— l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico
timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute
consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che
proclama l'adesione del circolo all'®OND¯, e cioŠ al
dopolavoro fascista. !
Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema
corona circolare la scritta ®Societ… del Mutuo Soccorso degli
Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati
compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di
mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a
cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei
vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che
s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi—
rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi
di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i
suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come
®affiliato alla Loggia Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era
entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la
massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I
massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire
di rappresentare ®il dramma stupendo di Agesilao Milano con
tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del
popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei
racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne. !
Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non
furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile
polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di
Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š
persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a
compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle
logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che
®la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,
fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande
Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di
Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo
5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da
fornire. ®Dalle avute informazioni - pu• egli completare il
suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una
in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra
in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo
umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio
statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne
copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il
numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta
politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non … nulla
da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei
due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese
ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo
Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della
massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;
addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato
come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per
compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche
lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit… a
conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene
mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)
esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno
politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini
tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo
Soccorso. ®In questo mandamento - dicono i rapporti
polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi— in Racalmuto,
non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le
opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi— dal
lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine
dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile
occupasi del miglioramento della sua propriet…, ed il popolo
minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa
fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che
d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si
volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯
Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto
come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse
ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo
Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben
presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di
radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente
repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece
niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il
Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o
meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in
circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi
paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire
l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato
senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava
per trovare simpatici compagni per partite a carte ,
per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore
esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro
sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•
spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio
venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad
alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico
d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci
del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente
incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo
Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche
iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al
circolo questa sua appartenenza non interessava: se non
segreta restava estranea al modo di essere e di volere
apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua
apoliticit…. !
Quali che siano stati gli intenti del
Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per
uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel
periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,
conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -
dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al
contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila
abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado! !
Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del
suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di
sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi
sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno
tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta
per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime
e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono
astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del
Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e
Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,
il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -
blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare
Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei
carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe
Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere
dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e
sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo
dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato
stigmatizzato che a Racalmuto ®si posponeva la pubblica
istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello
Stato - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).
L'anonimo ci informa che ®si rimossero abilissimi professori¯
quali ®Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il
coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare
che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di ®insultare
ed opprimere¯ il ®professore provetto e direttore delle scuole
sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo
derideva con il salace motto: ®non la schiaffeggi• per non
lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine
pettegola e la gravit… dell'accusa sociale. Il Matrona,
nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza
chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di
iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada
l'impressione di decadenza e inettitudine. La scolarit… resta
fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla
richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario
Alasia, il Matrona risponde: ®abbiamo le scuole elementari e
le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non
abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno
scatto difensivo: ® Si lagnano che si Š tolta la scuola
tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno
squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un
quadro contabile della scolarit… locale davvero desolante.
®La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo
e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli
allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie
se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli
undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,
l'alfabetizzazione del
paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e
scrivere sono poco pi— di 500 (appena il 7% della popolazione
maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la
preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La
scolarit… femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del
ceto elevato, in vena di
eccentricit…. Era comunque l'epoca in cui
l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato
nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%. !
Non credo che sia offensiva l'obiettivit… storica: a
quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di
acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la
prressochŠ totalit… dei ceti operai di Racalmuto, nel
quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚
ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso
in quello scorcio finale del XIX secolo. !
Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario
Arcivescovile di Agrigento, sar… stato forse un illuso. Senza
dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella
vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente
sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,
dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i
remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -
almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo
Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di
Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini
(pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz
(pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San
Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss…
perch‚? - esplodeva: ®_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero
nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit… e macello di
uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.
Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,
analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non
potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,
notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici. !
Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del
Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un
funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una
relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di
Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:
®non esistono nello stretto senso della parola partiti
politici, ma invece dei gruppi pi— o meno numerosi di varie
opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle
attualit…; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il
pi— numeroso; il terzo di principi spinti non Š
ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit… positive
alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit…
dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi—
che la Giuvent— Civile, generalmente parlando, sanno appena
leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui
accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo
passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha
avvenire. !
®Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š
diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco
Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,
Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in
verit… ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle
opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli
amministrati. !
®Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro
ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit… dei
Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di
arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•
specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si
agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi— di
uomini inetti e deboli, come si asserisce. !
®Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze e
velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero
desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico. !
®La popolazione nella generalit… Š docile, ed ha di che
comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi— specialmente
l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,
e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle
grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,
colla leva, colla legge penale e principalmente colla
attivit…, ed impegno delle autorit… preposte al mantenimento
dell' Ordine Pubblico. !
®Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura
diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede
regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi—
presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che
si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit… al
regolare andamento dell'amministrazione della giustizia. !
®Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare
in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della
stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore
energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali
profittandosi della bont… del loro capo sono un p• rilassati
nel servizio, non prestandolo con quella attivit… che si
richiede; attivit… indispensabile per potere alla meglio
sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre
la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la
stazione di almeno altri due carabinieri non essendone che
soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane
quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due
corriere postali che transitano in questo stradale ogni
giorno. !
®Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e
Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di
farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente
addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,
sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i
suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit… Comunale
commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo. !
®Gli Uffici del registro, telegrafico e Poste non danno
motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi—
di attivit… in quest'ultimo servizio, e che il capo
dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel
prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non
abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.
Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e
distratto. ...............IL DELEGATO¯ !!
A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le
sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi
discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma
tant'era! !
La prefettura di Girgenti cambier… di l a qualche anno
opinione. Racalmuto verr… descritto come un paese amministrato
da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e
rispettoso della legge. Le campagne erano infestate
da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva
consolare: il lestofante era di Favara. !
La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi
celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar… una
coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in
Racalmuto la Societ… Operaia di Mutuo Soccorso. !!!!
p
xk DAI MATRONA AI TULUMELLO !!!
Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo
cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento
disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci
al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di
quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,
che era denominato in modo alquanto complicato: ®Comitato
Direttivo della societ… di Mutuo Soccorso ed Eletterale di
_Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto
esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente
e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia
TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed
ammettere i nuovi soci. !
Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e
roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.
Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di
stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:
trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da
una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si
erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,
l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della
nobile schiatta del barone TULUMELLO. !
Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11
agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la
solerzia, apertura mentale e disponibilit… dell'attuale
presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le
ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite
scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate
smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr…
al MULE' se un lembo della storia locale non si dissolver…
irrimediabilmente. !!
Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a
quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale
documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo
Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia
Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica
e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte
dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne
legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua
novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,
mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci
assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per
nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di
fine ottocento. !
I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano
agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla
fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le
magnanimit… di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan
matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il favore di un
elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto
nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla
cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici. !
Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di
paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.
Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in
Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale
(ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in
protesto. !
Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,
i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un
centro clientelare di base alle fortune elettoralistiche
della famiglia gi… consolidatasi e vincente, ed a scorno dei
soccombenti Matrona. !
Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia
la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello
che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -
cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un
segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)
che mostra una non disprezzabile
cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente
corretti come poi raramente avverr… nella vita del circolo,
redatti in una gradevole grafia. !
Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,
l'indicazione dell'oggetto. ®Esame della domanda dei controlli
- recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le
riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!
Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO
Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,
MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA
Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA
CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI
Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore. !
I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed
importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono
frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a
carte. La passione del gioco non Š
del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si
accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il
maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit…
Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la
piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,
valutano e propongono provvedimenti disciplinari. !
Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza
disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si
controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e
rappresentativit… ai 'controlli'. Costoro non possono ancora
avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti
dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce
l'importanza e ®ad unanimit… di voti per alzata di mano
delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno
i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando
sar… per discutersi su quistioni disciplinari¯. !
A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di
indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit….
Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale
- a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e
nell'efficacia espressiva. Il Comitato ®con pari unanimit… di
voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio
Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola
canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu
Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte
all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in
caso di rifiuto.¯ !
Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose
all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del
sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una
settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un
altro incidente. Stavolta Š il caso di una vera e propria
rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di
Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di
Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di
Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli
organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non
sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.
Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.
Differenziano le pene pi— in considerazione del livello
sociale che dell'effettiva responsabilit…. Il recondito senso
si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: ®Il Consiglio
presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano
Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a
maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla
Societ… per un mese del socio Mastrosimone e di quindici
giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯ !
La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il
due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe
fu Raffaele contro cui si appunta ®la querela mossa da
Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette
settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome
oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene
addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno
al Consiglio. E' un capo di accusa ®contro il controllo
Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte
dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i
testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯. La
questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i
testi e si appura che il ®Controllo Sciascia Leonardo di
Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della
Societ…. Tale organo decide allora di ®fare ci• che non
fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente
del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei
testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare ®il
Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile
i quali poterono udire
le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui
furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di
allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,
FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,
MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe
e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro
SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti ®cinque giorni di
allontanamento dalla Societ… durante il quale tempo deve
guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne
adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente
nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare
asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo
appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile
1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr… animatore di una
corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili
(rispetto alla base di partenza di L. 50), passer… a L. 45 e
quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali
BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,
nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e
CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA
(L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo
colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š
un tantinello birichina. ®Il Presidente - ci viene tramandato
- visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il
parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel
casiniere e la scelta verr… fatta a sorte fra i concorrenti.¯
Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,
anche se alcuni di loro si erano offerti come
'casinieri' a meno delle lire 40. Restano Cino Pagliarello e
Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito
che ®l'asta sar… aggiudicata a colui il quale sortir… il
primo¯. Indi, ®il Presidente fa estrarre da un ragazzo un
bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il
nome di Cino Pagliarello.¯ !
Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma
affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue
richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria
ancestrale racalmutese. !
Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet… della
partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello
SCIASCIA (e parimenti nella seriet… d'intenti dello BRUCCULERI
e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un
compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del
Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO. !
Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo
antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su
Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per
raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento
racalmutese. ®Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai
Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della
contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,
volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto
di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora
Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato
prima: ®Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si
scoprirono pi— tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯ !
Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare
proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro
'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali
magari si permetter… qualche ®impropria parola¯. !
c * !!!!
c *@@@@@@@@@* !
p
xkc*+ ************************* !
c xk _CALOGERO TAVERNA_ !!!!
c xk * !!!
c xk *@@@@@@@@* !!!!
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xkc ^[IL 'MUTUO SOCCORSO'^[ !!
xk c fra STORIA e CRONACA di !!!
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xk COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO' !!
^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO
SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE
E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA
SICUREZZA RIFERISCE.^ !!!!
Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI
attestavano che questi aveva ®inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA
di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873. !
In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un
notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico
del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo
che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi
era un cambio di guardia nella gestione del Comune: ®entrava
al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il
partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine
comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma
proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi ®una voce di generale
malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno
ascolto ®agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva
®alle autorit… superiori¯, era come rivolgersi ®al muro¯. !
Secondo quella versione - sulla cui obiettivit… abbiamo molte
riserve - ®il Savatteri allora conoscendo che un tale
operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a
suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚
rimase inascoltato ®mosse guerra ostinata dal suo Studio
notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e
volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano
unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che
nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento
della nostra terra racalmutese doveva equivalere a
discriminante discordia. !
Il Savatteri ha, comunque, fede nelle ®forze del popolo¯ e
comincia a far propaganda nel suo studio notarile, ®dove si
ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si
aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti
aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea
di ®riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per ®schermirsi
da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra
_Societ… Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo
quella cronaca - il 6 gennaio del 1873. !
Benevola attesa della ®casta imperante¯ che fornisce persino
il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che
®conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,
si esager• in assemblearismo e si os• parlare ®di
emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la
benevolenza svan, e si sguinzagliarono ®i satelliti della
setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro
l'ancor fragile societ… operaia. !
Molti soci si fecero ®mettere la benda d'innanzi agli
occhi¯ e ®si lasciarono infemminire e snervare da quella gente
che chiama delitto persino il pensiero della libert… e si
affanna di presentare quelli che parlano di libert… e di
associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il
frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di
prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,
la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!
Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi— di tanto.
Inaugurata la Societ…, ®cominci• ad
informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del
sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo
pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.
L'opuscolo Š intitolato ®Pensieri sulla educazione
dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale
di Favara nel 1879. L… abbiamo potuto raccogliere le notizie
che stiamo fornendo. !
Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso
ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che
dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in
nome di una fratellanza massonica, potere educare la
plebe o - come allora si diceva - il popolo minuto. Non
sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi
quando il Savatteri tuonava: ®il servilismo, l'avvilimento,
l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del
lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici
autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe
mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra
infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di
vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,
l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore
e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la
reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit…
nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano
hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si
vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e
nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato
indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla
chiesa.¯ !
La denuncia Š arruffata eppure il quadro Š realistico. Ma
agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della
denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi
erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova
borghesia di Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva
parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli
che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli
'avvocaticchi': il rinomato Crispi. !
Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, ®la
Societ… progrediva gigantescamente. Le classi colpite
®vomitavano calunnie¯ ®accusando la societ…
d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che
tendevano a farla odiare e dalle autorit… e dai bigotti¯. !
Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il
sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di
ricreativit… sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli
ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio
appariva alquanto disaffezionato verso la Societ… di mutuo
soccorso e propendeva, invece, verso una ®istituzione pi—
spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio
Quadrio. !
Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore
della Societ… di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla
cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la
possibilit… di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il
sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto
ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo
stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza
settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il
quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore
ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il
Mutuo soccorso ha gi… un presidente e un segretario che
sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe Romano e
Giuseppe Orcel. !
Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano
erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al
cav. dr. Salvatore Romano,®superiore ad ogni sospetto, di
affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite
proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del
primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio
1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -
Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š
turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e
drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per
opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il
notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un
commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto
Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che
appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina
- prendono di mira
le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non
sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.
Bartolotta, o gli immigrati preposti all'esazione daziaria
come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di
Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'
Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente
ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e
perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo
citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.
Il Barone Tulumello viene accreditato quale ®persona degna di
rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi
concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la
fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel
son degni di stima. !
Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla
camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il
primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione
farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di
Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9
marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',
ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino
nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -
ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š
sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo
per il 'capo-mastro', mestiere pi— consono alla pretesa
operaistica del Mutuo Soccorso di allora. !
Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri
compare gi… un timbro del circolo che, tale e quale, permarr…
fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non
consente pi— l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico
timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute
consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che
proclama l'adesione del circolo all'®OND¯, e cioŠ al
dopolavoro fascista. !
Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema
corona circolare la scritta ®Societ… del Mutuo Soccorso degli
Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati
compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di
mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a
cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei
vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che
s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi—
rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi
di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i
suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come
®affiliato alla Loggia Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era
entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la
massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I
massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire
di rappresentare ®il dramma stupendo di Agesilao Milano con
tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del
popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei
racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne. !
Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non
furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile
polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di
Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š
persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a
compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle
logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che
®la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,
fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande
Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di
Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo
5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da
fornire. ®Dalle avute informazioni - pu• egli completare il
suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una
in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra
in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo
umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio
statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne
copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il
numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta
politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non … nulla
da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei
due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese
ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo
Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della
massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;
addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato
come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per
compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche
lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit… a
conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene
mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)
esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno
politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini
tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo
Soccorso. ®In questo mandamento - dicono i rapporti
polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi— in Racalmuto,
non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le
opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi— dal
lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine
dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile
occupasi del miglioramento della sua propriet…, ed il popolo
minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa
fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che
d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si
volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯
Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto
come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse
ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo
Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben
presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di
radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente
repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece
niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il
Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o
meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in
circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi
paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire
l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato
senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava
per trovare simpatici compagni per partite a carte ,
per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore
esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro
sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•
spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio
venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad
alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico
d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci
del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente
incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo
Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche
iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al
circolo questa sua appartenenza non interessava: se non
segreta restava estranea al modo di essere e di volere
apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua
apoliticit…. !
Quali che siano stati gli intenti del
Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per
uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel
periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,
conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -
dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al
contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila
abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado! !
Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del
suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di
sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi
sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno
tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta
per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime
e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono
astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del
Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e
Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,
il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -
blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare
Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei
carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe
Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere
dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e
sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo
dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato
stigmatizzato che a Racalmuto ®si posponeva la pubblica
istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello
Stato - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).
L'anonimo ci informa che ®si rimossero abilissimi professori¯
quali ®Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il
coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare
che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di ®insultare
ed opprimere¯ il ®professore provetto e direttore delle scuole
sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo
derideva con il salace motto: ®non la schiaffeggi• per non
lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine
pettegola e la gravit… dell'accusa sociale. Il Matrona,
nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza
chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di
iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada
l'impressione di decadenza e inettitudine. La scolarit… resta
fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla
richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario
Alasia, il Matrona risponde: ®abbiamo le scuole elementari e
le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non
abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno
scatto difensivo: ® Si lagnano che si Š tolta la scuola
tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno
squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un
quadro contabile della scolarit… locale davvero desolante.
®La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo
e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli
allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie
se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli
undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,
l'alfabetizzazione del
paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e
scrivere sono poco pi— di 500 (appena il 7% della popolazione
maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la
preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La
scolarit… femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del
ceto elevato, in vena di
eccentricit…. Era comunque l'epoca in cui
l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato
nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%. !
Non credo che sia offensiva l'obiettivit… storica: a
quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di
acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la
prressochŠ totalit… dei ceti operai di Racalmuto, nel
quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚
ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso
in quello scorcio finale del XIX secolo. !
Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario
Arcivescovile di Agrigento, sar… stato forse un illuso. Senza
dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella
vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente
sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,
dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i
remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -
almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo
Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di
Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini
(pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz
(pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San
Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss…
perch‚? - esplodeva: ®_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero
nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit… e macello di
uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.
Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,
analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non
potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,
notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici. !
Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del
Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un
funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una
relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di
Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:
®non esistono nello stretto senso della parola partiti
politici, ma invece dei gruppi pi— o meno numerosi di varie
opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle
attualit…; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il
pi— numeroso; il terzo di principi spinti non Š
ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit… positive
alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit…
dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi—
che la Giuvent— Civile, generalmente parlando, sanno appena
leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui
accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo
passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha
avvenire. !
®Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š
diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco
Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,
Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in
verit… ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle
opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli
amministrati. !
®Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro
ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit… dei
Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di
arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•
specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si
agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi— di
uomini inetti e deboli, come si asserisce. !
®Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze e
velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero
desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico. !
®La popolazione nella generalit… Š docile, ed ha di che
comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi— specialmente
l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,
e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle
grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,
colla leva, colla legge penale e principalmente colla
attivit…, ed impegno delle autorit… preposte al mantenimento
dell' Ordine Pubblico. !
®Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura
diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede
regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi—
presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che
si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit… al
regolare andamento dell'amministrazione della giustizia. !
®Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare
in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della
stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore
energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali
profittandosi della bont… del loro capo sono un p• rilassati
nel servizio, non prestandolo con quella attivit… che si
richiede; attivit… indispensabile per potere alla meglio
sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre
la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la
stazione di almeno altri due carabinieri non essendone che
soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane
quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due
corriere postali che transitano in questo stradale ogni
giorno. !
®Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e
Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di
farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente
addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,
sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i
suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit… Comunale
commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo. !
®Gli Uffici del registro, telegrafico e Poste non danno
motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi—
di attivit… in quest'ultimo servizio, e che il capo
dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel
prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non
abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.
Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e
distratto. ...............IL DELEGATO¯ !!
A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le
sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi
discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma
tant'era! !
La prefettura di Girgenti cambier… di l a qualche anno
opinione. Racalmuto verr… descritto come un paese amministrato
da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e
rispettoso della legge. Le campagne erano infestate
da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva
consolare: il lestofante era di Favara. !
La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi
celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar… una
coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in
Racalmuto la Societ… Operaia di Mutuo Soccorso. !!!!
p
xk DAI MATRONA AI TULUMELLO !!!
Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo
cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento
disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci
al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di
quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,
che era denominato in modo alquanto complicato: ®Comitato
Direttivo della societ… di Mutuo Soccorso ed Eletterale di
_Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto
esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente
e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia
TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed
ammettere i nuovi soci. !
Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e
roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.
Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di
stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:
trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da
una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si
erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,
l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della
nobile schiatta del barone TULUMELLO. !
Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11
agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la
solerzia, apertura mentale e disponibilit… dell'attuale
presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le
ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite
scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate
smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr…
al MULE' se un lembo della storia locale non si dissolver…
irrimediabilmente. !!
Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a
quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale
documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo
Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia
Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica
e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte
dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne
legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua
novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,
mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci
assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per
nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di
fine ottocento. !
I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano
agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla
fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le
magnanimit… di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan
matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il favore di un
elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto
nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla
cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici. !
Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di
paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.
Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in
Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale
(ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in
protesto. !
Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,
i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un
centro clientelare di base alle fortune elettoralistiche
della famiglia gi… consolidatasi e vincente, ed a scorno dei
soccombenti Matrona. !
Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia
la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello
che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -
cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un
segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)
che mostra una non disprezzabile
cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente
corretti come poi raramente avverr… nella vita del circolo,
redatti in una gradevole grafia. !
Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,
l'indicazione dell'oggetto. ®Esame della domanda dei controlli
- recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le
riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!
Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO
Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,
MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA
Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA
CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI
Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore. !
I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed
importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono
frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a
carte. La passione del gioco non Š
del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si
accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il
maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit…
Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la
piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,
valutano e propongono provvedimenti disciplinari. !
Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza
disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si
controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e
rappresentativit… ai 'controlli'. Costoro non possono ancora
avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti
dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce
l'importanza e ®ad unanimit… di voti per alzata di mano
delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno
i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando
sar… per discutersi su quistioni disciplinari¯. !
A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di
indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit….
Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale
- a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e
nell'efficacia espressiva. Il Comitato ®con pari unanimit… di
voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio
Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola
canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu
Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte
all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in
caso di rifiuto.¯ !
Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose
all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del
sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una
settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un
altro incidente. Stavolta Š il caso di una vera e propria
rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di
Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di
Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di
Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli
organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non
sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.
Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.
Differenziano le pene pi— in considerazione del livello
sociale che dell'effettiva responsabilit…. Il recondito senso
si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: ®Il Consiglio
presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano
Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a
maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla
Societ… per un mese del socio Mastrosimone e di quindici
giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯ !
La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il
due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe
fu Raffaele contro cui si appunta ®la querela mossa da
Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette
settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome
oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene
addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno
al Consiglio. E' un capo di accusa ®contro il controllo
Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte
dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i
testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯. La
questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i
testi e si appura che il ®Controllo Sciascia Leonardo di
Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della
Societ…. Tale organo decide allora di ®fare ci• che non
fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente
del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei
testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare ®il
Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile
i quali poterono udire
le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui
furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di
allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,
FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,
MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe
e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro
SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti ®cinque giorni di
allontanamento dalla Societ… durante il quale tempo deve
guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne
adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente
nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare
asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo
appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile
1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr… animatore di una
corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili
(rispetto alla base di partenza di L. 50), passer… a L. 45 e
quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali
BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,
nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e
CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA
(L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo
colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š
un tantinello birichina. ®Il Presidente - ci viene tramandato
- visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il
parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel
casiniere e la scelta verr… fatta a sorte fra i concorrenti.¯
Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,
anche se alcuni di loro si erano offerti come
'casinieri' a meno delle lire 40. Restano Cino Pagliarello e
Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito
che ®l'asta sar… aggiudicata a colui il quale sortir… il
primo¯. Indi, ®il Presidente fa estrarre da un ragazzo un
bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il
nome di Cino Pagliarello.¯ !
Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma
affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue
richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria
ancestrale racalmutese. !
Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet… della
partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello
SCIASCIA (e parimenti nella seriet… d'intenti dello BRUCCULERI
e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un
compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del
Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO. !
Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo
antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su
Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per
raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento
racalmutese. ®Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai
Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della
contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,
volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto
di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora
Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato
prima: ®Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si
scoprirono pi— tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯ !
Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare
proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro
'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali
magari si permetter… qualche ®impropria parola¯. !
c * !!!!
c *@@@@@@@@@* !
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