Mi perdoni l'amico Emilio. Così finisce con l'ammettere che il suo problema non è patrimoniale, di bilancio. Le coperture dunque ci stanno. Solo questione di liquidità dunque. Ma come può dirlo proprio di questi tempi in cui crede di avere rinvenuto sedici milini di euro di sopravvenienze attive (sia chiaro sono tutt'altro che i miei quindici milioni di crediti certi liquidi ed esigibili fuori bilancio)? Di sicuro tanti a Racalmuto stanno abboccando e stanno immettendo liquidità fuori bilancio nelle giacenze bancarie di tesoreria. I soldi diciamo non vincolati da rigidi capitoli di bilancio ci stanno: prenderli per pagare o dare anticipi pressoché totali ai dipendenti è una semplice quanto doverosa operazione di tesoreria. Certo Emilio circondato come è da incapaci a tanto non arriva essendo lui avvocato cassazionista e non ragioniere (e il suo ragioniere mi pare che sia un geometra). Ma si circondi allora da collaboratori che lo farebbero su mera base volontaristica o nomini assessori competenti. Diversamente porta se stesso e il paese allo sfascio.
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