Carissimo Alfredo,
mi sono sollazzato per il tuo divertimento con il filosofo
cattedratico. Peccato che non ti abbia bocciato per irriverenze al “maestro”;
sai che sguazzata mediatica avrei fatto! Dandoti 26 e non trenta e lode come meritavi si è
salvato in corner. Sempreché non riesca a far firmare qualche interrogazione
parlamentare: codesto “accademico” manco comprende che davanti non ha il solito
scolaretto mezzo bizzarro che s’iscrive in “filosofia”, ma un cinquantenne, un
ergastolano, un 4bis ostativo. Si doveva alzare in piedi e fare solo una
riverenza ad un ”filosofo” più “speculativo di lui”. Se questa è l’università,
chiudiamola e gli imbecilli mandiamoli a zappare. Mia moglie mi contraddice dicendomi che è
stato giusto che tu venga considerato studente al pari di altri e se meritavi
26, 26 dovevano darti. Non sono filosofo, ma la premessa è sbagliata: tu non
sei uno studente universitario al pari di altri. Anche perché inevitabilmente
tu sei più “colto” molto più “colto” (in senso gramsciano) di tutt igli
universitari meneghini messi insieme.
A proposito, in quale università sei iscritto?
Sarai un genio in tante cose ma se sul piano pratico molto
più fasullo di me. E’ scontato che tu CONTINUI GLI STUDI anzi iscriviti in
altra facoltà. I soldi? E’ chiaro che non c’è problema. Ma mi vuoi dire almeno
come posso fare?
Intanto domani cerco o con la banca o con la posta di sopperire
in linea provvisoria. Però, tu mi mandi tutti gli estremi per pagare ed io
comodamente con il mio computer e con la carta di credito assolvo. Senza fare
file che mi innervosiscono molto ad ottant’anni. Capisci che qui c’è il tuo
padre né naturale né legale, né adottivo ma diciamo, inventiamo la parola “,selettivo”.
Intelligenti pauca, E tu ti vanti di
essere intelligentissimo quasi mio pari. La modestia o umiltà (come
preferiscono dire le bigotte) non è pane per i nostri acuminatissimi denti.
Una cosa aggiungo: Malgradotutto pubblica un paio di mesi
dopo una tua missiva in cui faccio capolino a dire il vero come tedioso tuo
grillo parlante. Però hanno motivo di gongolare, parché pare che ‘sta benedetta
faccenda del computer appena lor signori ed appena tal Adragna si sono mossi,
puah! ecco tutto risolto; persino il vicecomandante ti viene ad ossequiare. Se
è così, buon per te, buon per loro e male per me! Ma meglio così, purché tu ci
guadagni. Intanto aspettiamo il falegname, quindi San Giuseppe? Il 15 marzo.
Aspetta e spera.
Ma se le cose stanno come tu dici e se ho ulteriore motivo
(diversamente da te) che in codesto carcere vi stanno “superiori” eccellenti –
ed io non sono permaloso, stando lontano, come te e giudico solo amorevolmente
spiritoso l’ “ ispettore” che essendo sbirro l’ironia c’è l’ha un po’ greve, ma
non è colpevole ma credo anche sincero –
allora perché non gli chiedi se posso mandarti un personal computer portatile
con pennetta? Farei risparmiare qualche
soldino allo stato, in atto piuttosto
malconcio quanto a soldini! Ma non vorrei mandalo a vuoto essendo un regalo di
mia moglie e di cui mi priverei con qualche disagio, ma per te questo ed altro?
Della Vedova, credo che non sia stato rieletto per la bufera
grillina che sta sconcertando tutti e tutto con mio personale gaudio che pur
non sono grillino, anzi!
Quanto alle leggi, si vede che non sei mai stato in
parlamento. I signori deputati approvano
una copertina vuota perché le norme
cambiano strada facendo sino ad un momento dopo la pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale. I poveri singoli deputati o senatori nulla sanno ed è meglio così
perché capiscono poco. Scrivo di getto a macchina per la mia illeggibile
calligrafia. Ma ti assicuro che di questa e della tua lettera ne farò la
massima divulgazione possibile, perché è giusto che si sappia in giro cosa
davvero è l’ergastolano ostativo ex 4 bis , dopo anni di 41 bis. Non ne sapevo
niente io prima di conoscerti, perché ne doveva sapere di più Della Vedova, un
pur valido parlamentare però di destra che mi risulta ignominiosamente
trombato, complice una certa “rottamazione”
Con paterno affetto “selettivo” Calogero Taverna.
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