giovedì 14 marzo 2013

MEGLIO DUE LAUREE CHE UNA: CIAO CARO ALFREDO SOLE


Obbedisco: vuoi che una tua recentissima risposta ad una mia lettera te la faccia rimbalzare io sulla tua “posta diretta”, ed eccoti accontentato.

12/03/2013

Carissimo Lillo,

devo dare ragione a tua moglie: il 26 è quello che mi sono meritato. Non perché non conoscessi la metafisica di Hegel, Ficthe, Kant, Reneke e Herbart, ma perché ho avuto la presunzione di conoscerla così bene da non approfondire la diversità nel concepire l’infinito tra Hegel ed Herbart. Uno la concepiva come un cerchio  (che altro non è, secondo me, che il ritorno all’identico, la ripetizione di tutto), mentre l’altro lo concepiva come una linea retta, logicamente infinita. E’ bastato peccare in questo punto per fare abbassare il mio voto; ho iniziato a criticare, dopo che mi ha fatto l’esempio con il cerchio e la linea su carta … sia il cerchio di Hegel sia la linea di Herbart e questo mi ha portato a sfoderare quel motto di Nietzsche che critica la metafisica identificandola con la credenza dialettica del mondo di Platone. Ma la credenza in un mondo vero che, nella sua eternità e perfezione , rappresenta l’antitesi ontologica del nostro mondo «apparente. » La rappresentazione di tale mondo metafisico è per Nietzsche il frutto di una bugia di sopravvivenza elaborata dell’umanità ai fini di esorcizzare il volto caotico e mediceo dell’essere . “ C’è un solo mondo ed è falso, crudele, contraddittorio, corruttore, senza senso [ …] un mondo così fatto è il vero mondo [ …] Non abbiamo bisogno della menzogna per vincere questa realtà, questa verità. La menzogna della metafisica per poter sopravvivere”. Visto che c’ero, perché non tirare in ballo Wittsenstein? “ Di fronte ai problemi metafisici, possiamo solo constatare la loro insensatezza”.

 

Questo 26 per me è un voto molto importante, mi ha fatto cambiare idea sul tema che vorrei trattare nella mia futura tesi di laurea. Non più filosofia medievale con tutte le allettanti critiche che già pregustavo nel trattare il pensiero metafisico … da Agostino (non sarebbe mancato di certo Plotino) in poi, ma della metafisica in generale, partendo da Parmenide. Con questo voto più basso degli altri, il docente non mi ha chiuso una porta, anzi: l’ha spalancata. Ecco perché penso che sia stato un bene.

Per quanto riguarda l’iscrivermi in un’altra università è impossibile. Per legge devo scegliere l’università più vicina solo se non c’è la facoltà che intendi frequentare puoi scegliere una più lontana. Perciò sono costretto a continuare in questa facoltà che non fa sconti di tasse per i detenuti. A pensare che a Pisa avevo anche la borsa di studio che, logicamente, persi quando fui trasferito qui.

 

La mia università? “ Università degli studi di Milano”. Ti riporto quello che c’è scritto nel libretto accademico: SOLE ALFREDO NATO A RACALMUTO. Il 18/11/1967. IMMATRICOLATO IL 18/10/2010.  MATRICOLA 789519. ANNO ACCADEMICO 2010/2011 – CORSO DI LAUREA: FILOSOFIA .  C22.

 

Di solito si occupa di tutto l’assistente volontario.  Non è ancora tornato; credo che sia sotto chemioterapia. Se non torna presto mi farà perdere l’occasione di dare questa materia di psicolgia con il docente attuale, visto che tra non molto andrà in pensione.

 

Hai ragione, non ci si addice la modestia o umiltà, una  perché spesso sconfina nella falsa modestia, l’altra, oltre tutto spesso, non è altro che una maschera per celare la superbia. Perciò meglio evitarli.

Non so se gli estremi che ti ho scritto possano essere utili, ma non mi sono mai occupato delle tasse (lo fa il volontario). Se così non fosse, dovrò aspettare il volontario per ulteriori estremi. Come potrò mai sdebitarmi? Di sicuro adesso dovrò mettere più impegno negli studi per non deluderti visto che da padre selettivo sei diventato anche il mio mecenate.

 E’ colpa mia se Malgrado Tutto ha pubblicato una mia missiva così in ritardo. La lettera mi è tornata indietro dopo più di un mese dalla spedizione perché avevo sbagliato il numero civico. Sto iniziando a rincretinirmi.

Comunque, inizio a convincermi che questo “ brancolare” (?) non durerà molto. Quei tavoli il falegname non li finirà mai, un lavoro fatto ad arte da far invidia a Penelope e quando gli si chiederà a che punto sono, tornerà la vecchia e a quanto pare fruttuosa risposta ” stiamo provvedendo”.

Ancora una volta avrai avuto ragione.

Ma anche se le cose andassero diversamente e tutto si risolva davvero, non potrò ricevere un computer da fuori, tanto meno la pennetta che è per loro un pallino della sicurezza. O il mio computer oppure uno dell’amministrazione. Il mio non so se dopo 4 anni funzioni ancora; il loro, non sarà altro che un vecchio macinino messo in funzione alla meglio. Un computer dunque come macchina da scrivere e nulla più. Tutte le altre funzioni saranno off limits .

Visto che della lettera che mi hai scritto me ne arrivata anche una copia dalla “posta diretta”, volevo scrivere questa in duplice copia e spedirla anche lì, ma non ho trovato neanche un po’ di carta carbone. Risponerò nella posta diretta solo alla lettera “buona fortuna Alfredo”. Questa, se vorrai, potrai inviarla tu in risposta alla tua sulla “posta diretta”.

Ti abbraccio affettuosamente.

Alfredo.

 

Carissimo figlio “selettivo”

Da buon padre neppure putaivo (come san Giuseppe) ma soltanto “selettivo” ti ho fatto persino da dattilografo, che mestiere mio proprio non è. Ma non dirmi grazie né aggiungere frasi come “non so come sdebitarmi”. Non hai nulla di cui sdebitarti per la semplice ragione che non c’è debito alcuno da assolvere.

Qualche nota: mi hai dato una lezione di filosofia (veramente di storia della filosofia) e i filosofi quando fanno storia fanno storie, come quel docente che ti ha rifilato un pessimo 26 a suo disdoro. Se legge questa ”missiva” dovrebbe pubblicamente giustificarsi.

Calogero Taverna è tipo bizzoso: lo era a quaranta, figurati ad ottant’anni. Ed a Milano modestamente qualcuno se ne ricorda ancora, anche nelle patrie procure della Repubblica.  Convinto come sono che Sindona fu “suicidato”, giudici del tempo forse qualche fastidio lo sentono, perché la mia voglia di chiamarli in causa (sulle stampe dei Mass-Media) ce l’ho specie dopo la morte per “suicidamento” di quel bravo signore di manco mezz’età del MPS che ha nome DAVID ROSSI.

Che non ti diano ancora il computer perfidamente, cinicamente un po’son contento. Vatti a fidare di Camilleri e di Adragna ed ecco i risultati. Passata la festa, gabbato lu santo!. A Tanu lo tolgo di mezzo perché gli voglio un bene dell’anima (specie per mio debito verso il padre) ma soprattutto perché lo considero un bravo ragazzo assolutamente in buona fede. Sono gli altri i perfidi (e tolgo anche mio cugino Gigi, oltretutto grande avvocato: le sue cause per “guochi di potere” per dissequestro di “alberghi (quello di Borsellino) per proscioglimento dalla incandidabilità di Lillo Campanella con addebito delle spese al Ministero dell’Interno le ha vinte tutte. Bravo Gigi, perché non ti occupi allora di Alfredo Sole? Ci sono spese da sostenere? Le sostengo io; ho un figlio selettivo e debbo badargli!).

Veramente io ti avevo scritto di iscriverti al contempo in altra facoltà della medesima università. Ma la tua risposta fuori tema mi ha fatto riflettere. Perché non chiedi di iscriverti in una facoltà che esiste solo nell’Università di Agrigento?  [Esiste, sai!]Così qualche viaggetto in Sicilia te lo fai?

Pensavo pure: ma questo mio figlio “selettivo” perché non si affretta a laurearsi con qualsiasi voto. Subito non riusciamo a fargli dare un incarico in qualche “scuola privata” come splendido e preparatissimo professore di filosofia? Mica vorranno tenerlo tutta la vita sotto l’infamia del 4 bis?

Il senatore Della Vedova – ora è senatore di Monti – è persona seria e viene da sinistra, anzi dai movimenti libertari, direi radicali. Ora sta a destra ma è persona validissima e capacissima. Molto sensibile.  Perché non gli scrivi al Senato della Repubblica? Ricordargli tutto quello che vuoi ricordargli.  Ma mi raccomando mai con i tuoi soliti toni imperiosi e sardonici. Questi lasciali tutti a me: mi sono consentiti per tarda età.

Potresti anche parlargli di me. Assicuralo subito che io nulla chiedo e  a nulla aspiro. Solo a far qualcosa di utile a questo mondo, magari a questa Italia bigotta ed eternamente papalina: basta che qualcuno cambia nome  e lo santificano prima ancora di sperimentarlo.

Potrebbe darmi un appuntamento qui a Roma. Gli potrei essere tanto utile quanto alla problematica esiziale della banca d’Italia, quanto ai derivati (si pensi ai due milioni di euro del macilento comune d Gotte), quanto a questa tragica vicenda del Monte Paschi di Siena. Se vuol fare politica seria deve pur circondarsi di collaboratori disinteressati e competenti, E credo di avere entrambi i due requisiti. Il padre di D’Alema come presidente della commissione finanza e tesoro si è molto avvalso di me e credo che sia rimasto soddisfatto. Qualche presenza moralizzatrice gli si ascrive meritevolmente.  S’intende che penserei soprattutto al mio unico figlio “selettivo”,

Chiaro?

Paternamente ti abbraccio

Calogero Taverna.

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