Obbedisco: vuoi che una tua recentissima risposta ad una mia
lettera te la faccia rimbalzare io sulla tua “posta diretta”, ed eccoti
accontentato.
12/03/2013
Carissimo Lillo,
devo dare ragione a tua moglie: il 26 è quello che mi sono
meritato. Non perché non conoscessi la metafisica di Hegel, Ficthe, Kant,
Reneke e Herbart, ma perché ho avuto la presunzione di conoscerla così bene da
non approfondire la diversità nel concepire l’infinito tra Hegel ed Herbart.
Uno la concepiva come un cerchio (che
altro non è, secondo me, che il ritorno all’identico, la ripetizione di tutto),
mentre l’altro lo concepiva come una linea retta, logicamente infinita. E’ bastato
peccare in questo punto per fare abbassare il mio voto; ho iniziato a
criticare, dopo che mi ha fatto l’esempio con il cerchio e la linea su carta …
sia il cerchio di Hegel sia la linea di Herbart e questo mi ha portato a
sfoderare quel motto di Nietzsche che critica la metafisica identificandola con
la credenza dialettica del mondo di Platone. Ma la credenza in un mondo vero
che, nella sua eternità e perfezione , rappresenta l’antitesi ontologica del
nostro mondo «apparente. » La rappresentazione di tale mondo metafisico è per
Nietzsche il frutto di una bugia di sopravvivenza elaborata dell’umanità ai
fini di esorcizzare il volto caotico e mediceo dell’essere . “ C’è un solo
mondo ed è falso, crudele, contraddittorio, corruttore, senza senso [ …] un
mondo così fatto è il vero mondo [ …] Non abbiamo bisogno della menzogna per
vincere questa realtà, questa verità. La menzogna della metafisica per poter
sopravvivere”. Visto che c’ero, perché non tirare in ballo Wittsenstein? “ Di
fronte ai problemi metafisici, possiamo solo constatare la loro insensatezza”.
Questo 26 per me è un voto molto importante, mi ha fatto
cambiare idea sul tema che vorrei trattare nella mia futura tesi di laurea. Non
più filosofia medievale con tutte le allettanti critiche che già pregustavo nel
trattare il pensiero metafisico … da Agostino (non sarebbe mancato di certo
Plotino) in poi, ma della metafisica in generale, partendo da Parmenide. Con
questo voto più basso degli altri, il docente non mi ha chiuso una porta, anzi:
l’ha spalancata. Ecco perché penso che sia stato un bene.
Per quanto riguarda l’iscrivermi
in un’altra università è impossibile. Per legge devo scegliere l’università più
vicina solo se non c’è la facoltà che intendi frequentare puoi scegliere una
più lontana. Perciò sono costretto a continuare in questa facoltà che non fa
sconti di tasse per i detenuti. A pensare che a Pisa avevo anche la borsa di
studio che, logicamente, persi quando fui trasferito qui.
La mia università? “ Università degli studi di Milano”. Ti
riporto quello che c’è scritto nel libretto accademico: SOLE ALFREDO NATO A
RACALMUTO. Il 18/11/1967. IMMATRICOLATO IL 18/10/2010. MATRICOLA 789519. ANNO ACCADEMICO 2010/2011 –
CORSO DI LAUREA: FILOSOFIA . C22.
Di solito si occupa di tutto l’assistente volontario. Non è ancora tornato; credo che sia sotto
chemioterapia. Se non torna presto mi farà perdere l’occasione di dare questa
materia di psicolgia con il docente attuale, visto che tra non molto andrà in
pensione.
Hai ragione, non ci si addice la modestia o umiltà, una perché spesso sconfina nella falsa modestia, l’altra,
oltre tutto spesso, non è altro che una maschera per celare la superbia. Perciò
meglio evitarli.
Non so se gli estremi che ti ho scritto possano essere utili,
ma non mi sono mai occupato delle tasse (lo fa il volontario). Se così non
fosse, dovrò aspettare il volontario per ulteriori estremi. Come potrò mai sdebitarmi?
Di sicuro adesso dovrò mettere più impegno negli studi per non deluderti visto
che da padre selettivo sei diventato anche il mio mecenate.
E’ colpa mia se Malgrado
Tutto ha pubblicato una mia missiva così in ritardo. La lettera mi è tornata
indietro dopo più di un mese dalla spedizione perché avevo sbagliato il numero
civico. Sto iniziando a rincretinirmi.
Comunque, inizio a convincermi che questo “ brancolare” (?)
non durerà molto. Quei tavoli il falegname non li finirà mai, un lavoro fatto
ad arte da far invidia a Penelope e quando gli si chiederà a che punto sono,
tornerà la vecchia e a quanto pare fruttuosa risposta ” stiamo provvedendo”.
Ancora una volta avrai avuto ragione.
Ma anche se le cose andassero diversamente e tutto si risolva
davvero, non potrò ricevere un computer da fuori, tanto meno la pennetta che è per
loro un pallino della sicurezza. O il mio computer oppure uno dell’amministrazione.
Il mio non so se dopo 4 anni funzioni ancora; il loro, non sarà altro che un
vecchio macinino messo in funzione alla meglio. Un computer dunque come
macchina da scrivere e nulla più. Tutte le altre funzioni saranno off limits .
Visto che della lettera che mi hai scritto me ne arrivata
anche una copia dalla “posta diretta”, volevo scrivere questa in duplice copia
e spedirla anche lì, ma non ho trovato neanche un po’ di carta carbone.
Risponerò nella posta diretta solo alla lettera “buona fortuna Alfredo”.
Questa, se vorrai, potrai inviarla tu in risposta alla tua sulla “posta diretta”.
Ti abbraccio affettuosamente.
Alfredo.
Carissimo figlio “selettivo”
Da buon padre neppure putaivo (come san Giuseppe) ma soltanto
“selettivo” ti ho fatto persino da dattilografo, che mestiere mio proprio non
è. Ma non dirmi grazie né aggiungere frasi come “non so come sdebitarmi”. Non
hai nulla di cui sdebitarti per la semplice ragione che non c’è debito alcuno
da assolvere.
Qualche nota: mi hai dato una lezione di filosofia (veramente
di storia della filosofia) e i filosofi quando fanno storia fanno storie, come
quel docente che ti ha rifilato un pessimo 26 a suo disdoro. Se legge questa ”missiva”
dovrebbe pubblicamente giustificarsi.
Calogero Taverna è tipo bizzoso: lo era a quaranta, figurati ad
ottant’anni. Ed a Milano modestamente qualcuno se ne ricorda ancora, anche
nelle patrie procure della Repubblica. Convinto
come sono che Sindona fu “suicidato”, giudici del tempo forse qualche fastidio
lo sentono, perché la mia voglia di chiamarli in causa (sulle stampe dei
Mass-Media) ce l’ho specie dopo la morte per “suicidamento” di quel bravo signore
di manco mezz’età del MPS che ha nome DAVID ROSSI.
Che non ti diano ancora il computer perfidamente, cinicamente
un po’son contento. Vatti a fidare di Camilleri e di Adragna ed ecco i
risultati. Passata la festa, gabbato lu santo!. A Tanu lo tolgo di mezzo perché
gli voglio un bene dell’anima (specie per mio debito verso il padre) ma
soprattutto perché lo considero un bravo ragazzo assolutamente in buona fede.
Sono gli altri i perfidi (e tolgo anche mio cugino Gigi, oltretutto grande
avvocato: le sue cause per “guochi di potere” per dissequestro di “alberghi
(quello di Borsellino) per proscioglimento dalla incandidabilità di Lillo
Campanella con addebito delle spese al Ministero dell’Interno le ha vinte
tutte. Bravo Gigi, perché non ti occupi allora di Alfredo Sole? Ci sono spese
da sostenere? Le sostengo io; ho un figlio selettivo e debbo badargli!).
Veramente io ti avevo scritto di iscriverti al contempo in
altra facoltà della medesima università. Ma la tua risposta fuori tema mi ha fatto
riflettere. Perché non chiedi di iscriverti in una facoltà che esiste solo nell’Università
di Agrigento? [Esiste, sai!]Così qualche
viaggetto in Sicilia te lo fai?
Pensavo pure: ma questo mio figlio “selettivo” perché non si
affretta a laurearsi con qualsiasi voto. Subito non riusciamo a fargli dare un
incarico in qualche “scuola privata” come splendido e preparatissimo professore
di filosofia? Mica vorranno tenerlo tutta la vita sotto l’infamia del 4 bis?
Il senatore Della Vedova – ora è senatore di Monti – è persona
seria e viene da sinistra, anzi dai movimenti libertari, direi radicali. Ora
sta a destra ma è persona validissima e capacissima. Molto sensibile. Perché non gli scrivi al Senato della
Repubblica? Ricordargli tutto quello che vuoi ricordargli. Ma mi raccomando mai con i tuoi soliti toni
imperiosi e sardonici. Questi lasciali tutti a me: mi sono consentiti per tarda
età.
Potresti anche parlargli di me. Assicuralo subito che io
nulla chiedo e a nulla aspiro. Solo a far
qualcosa di utile a questo mondo, magari a questa Italia bigotta ed eternamente
papalina: basta che qualcuno cambia nome e lo santificano prima ancora di sperimentarlo.
Potrebbe darmi un appuntamento qui a Roma. Gli potrei essere
tanto utile quanto alla problematica esiziale della banca d’Italia, quanto ai derivati
(si pensi ai due milioni di euro del macilento comune d Gotte), quanto a questa
tragica vicenda del Monte Paschi di Siena. Se vuol fare politica seria deve pur
circondarsi di collaboratori disinteressati e competenti, E credo di avere
entrambi i due requisiti. Il padre di D’Alema come presidente della commissione
finanza e tesoro si è molto avvalso di me e credo che sia rimasto soddisfatto.
Qualche presenza moralizzatrice gli si ascrive meritevolmente. S’intende che penserei soprattutto al mio unico
figlio “selettivo”,
Chiaro?
Paternamente ti abbraccio
Calogero Taverna.
Nessun commento:
Posta un commento