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Calogero Taverna
Carissimo Vittorio a me della perfezione non me ne importa nulla. In un certo
qual senso sono un esistenzialista: l'unica cosa che importa è VIVERE, con
gioia con creatività, amando la bellezza, la donna (se maschio), il maschio (se
è donna), anche il prossimo, ma non l'ipocrita amore del prossimo del
catechismo, ma quello che mi ispiri tu, quello che spero ti ispiro io, il
sorriso di una bella donna, magari il sussulto erotico di uno sguardo fugare,
meglio se di una carezza ardita, una bella splendida poesia di chi poeta lo è
veramente e non volgare rimatore, magari scritta in latino, da Catullo o da
Ovidio. Io preferisco Garcia Lorca. Che ce ne facciamo di papi, di gesuiti, di salesiani di
commissari del popolo, di Grillo di Berlusconi. di Bersani. Comunque io un
presidente del consiglio lo preferisco e lo preferisco se posso votarlo. Anche
un buon Governatore della banca d'Italia mi piace, se no, il lavoro non c'è perché
le banche non hanno soldi per finanziare gli investimenti. Della sussistenza
vaticana ne farei volentieri a meno. Sai che turismo se tutto il vaticano
potesse essere un bel Museo. E il Papa mandiamolo in Argentina come a suo tempo
se ne andò dai francesi ad Avignone. Come si alleggerirebbe il traffico il
mercoledì a Roma!
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