martedì 12 marzo 2013

Ritorno al 4 ottobre: non molto è cambiato tra Alfredo Sole e me.


Non è per esibizionismo e neppure per buonismo: trascrivo qui la nota di risposta che il mio amico Alfredo Sole mi trasmise a seguito di una mia un tantinello provocatoria lettera. Qualche riferimento non si capirà mancando la mia.

Opera 4/10/2012

                                                                                       

Mio carissimo Lillo.

Né con un semplice “grazie, né con qualche altro tipo di ringraziamento potrei mai liquidarti. Questo “liquidare” non è nel mio vocabolario. Non per una persona che ho imparato a voler bene e a stimare. Quello che hai fatto e continui a fare per me non ha prezzo.

Sinceramente non me ne frega più di tanto se qualcuno possa pensare che tu ti stia approfittando per farti pubblicità nello scrivere un libro su di me. Io so bene come stanno le cose e anzi ti dico SCRIVI quello che devi. Per quanto riguarda gli invidiosi è un loro problema, anche per chi incomincia ad avere un certo terrore di te. I maligni , indipendentemente da quello che decidi di fare.

Io sto scrivendo direttamente con la speranza che questa lettera ti arrivi prima di quelle del SITO. Purtroppo se ci sono delle tue lettere in informacarcere dove mancano le mie risposte, è perché io le scrivo così come sto scrivendo questa, cioè a penna e poi le spedisco ad Alessandro, i blogger dell’associazione Pantagruel. Lui deve poi “tradurre  i miei geroglifici, e ribattere il tutto su computer”. Purtroppo le mie lettere passano per le poste di Borromeo-Milano dove lavorano degli impiegati stanchi e perciò strafottenti, A volte la posta rimane bloccata là per giorni. Proprio oggi ho ricevuto una lettera da Roma spedita il 18 settembre!! Questi ritardi non devono farti minimamente pensare che io mi stia allontanando da te. Perciò, se tu non vuoi più scrivere nulla su di me rispetto la tua decisione e non per questo ti vorrò meno bene. Ma ciò non deve essere legato alla mia impossibilità di rispondere tempestivamente alle tue lettere (questa calligrafia fa più schifo delle altre lettere. Sto scrivendo di fretta per riuscire a imbucare la lettera per tempo.)

Neanche io ho capito de perché Scimé ha voluto “spiegarmi” l’essenza di Regalpetra. Dovrò rispondere ma sarà una risposta ad intuito e non perché io abbia capito cosa volesse dirmi. Il nostro TANU voleva sapere la storia del Computer e a quanto pare ha deciso di scrivere a riguardo. Era ora!

Oggi ho ricevuto i libri che mi hai spedito: ti ringrazio molto. Ho finito di leggere Racalmuto nei Millenni e ho iniziato “la donna del Mossad”.

Mi piace come scrivi e non vedo l’ora  di leggere “La Signoria racalmutese dei del Carretto”.

Ritornando al discorso che vuoi farti un po’ da parte. Non posso di certo impedirtelo; basta che questo non significhi che non riceverò più posta da te. Io tengo all’amicizia e che tu non parli più di me sarà una tua decisione, l’importante è che parli con me. Comunque ti ripeto, fanculo gli invidiosi ed i maligni, se vuoi scrivere un libro, fallo!

Se hai bisogno di chiarimenti sulla mia vita passata, chiedi: sarò felice di “aiutarti” in questa impresa-libro.

Adesso devo lasciarti e imbucare la lettera. Continuerò sulla “posta diretta” (che non è poi così diretta). A rispondere alle tue lettere.

Ciao un abbraccio.

Alfredo Sole.

P.S. Ehi non smettere di parlare con me e … anche a me! Ormai mi hai abituato a questa “notorietà”; non puoi mollarmi adesso.

 

 

E chi ha mai pensato di mollare.   Alfredo l’hanno fatto bivaccare in un due per tre per ventidue anni. Naturale che veda maligni là dove no ci stanno. Non tutti possono condividere il ribellismo contro l‘ergatolo, ma questo non significa “mollarlo”. Credo di essere stato artefice INDIRETTO di un riavvicinamento con TANU (anche se certe ultime iniziative non mi convincono). Spero Che Sergio Scimé inviti Aldredo Sole a mantenere una sorta di rubrica nel suo popolarissimo blog diffuso tra i racalmutesi di tutto il mondo. Io ci sono riuscito con il blog on line ARTICOLO21 e qualche esito confortante l’abbiamo avuto Tra noi possiamo (e dobbiamo litigare) a più non posso, purché siano liti concentriche. Così là dove si puote capiscono che c’è un movimento bipartizan e niente affatto prevenuto o ribellistico. Elogi e riserve non mi appartengono. Ho pubblicato per l’obiettivo sopra abbozzato.

Nessun commento: