Carissimo Gigi Restivo, carissimo cugino.
Volevi notizie eclatanti su Sindona. Quelli che ti davo non
ti soddisfacevano. Mi dicevi che di più e di meglio avevi già trovato in
parlamento o tra le scartoffie dei tribunali. Sogghigno all'idea. Non vi sono
le carte giuste e la sentenza o le condanne sono false e bugiarde. La verità
non processuale è ben altra.
Cominciamo da qui: da
questo servizio dell'Espresso del 15 marzo del 2012. Sai? questo fascicolo di
Sindona, Nico Mattina Giammeria mio
compagno racalmutese di Liceo voleva a tutti i costi rifilarmelo d'ordine e
conto di Joe Macaluso.
Buon per me che
assolutamente manco l'ho voluto guardare. Nico mi invocava che almeno me lo ritenessi.
Doveva assicurare il buon esito del mandato che gli aveva affidato Joe d'ordine
e conto di Sindona.
In fondo il carteggio era innocuo. Sindona nulla davvero
sapeva delle "sue" banche. Le delibere del CdA più scottanti e
dilapidatorie non portano la firma di Sindona, non per distrazione, ma perché i
veri domini clericalmassoni vaticanidemocristiani ioristi, lo tenevano all’oscuro.
Qualcuno dirà: già! ma tu in esordio di rapporto hai scritto:
"le traversie aziendali dell'ispezionata - uno degli enti bancari autocraticamente
gestiti dall'avvocato Michele Sindona -
sono sfociate alla fine, nel provvedimenti delle autorità amministrative della messa in
liquidazione (pag. 2)." Sì certo, ma allora manco il diritto alla pensione
avevo maturato data la mia eccessiva giovane età. Comunque scrivevo a pag. 12
"un tentativo chiarificatore è riscontrabile solo nell'elaborato FABI
rassegnato alla locale Sede della Banca d'Italia il 26 Luglio 1974. Il corredo
di accordi .... fornisce una qualche apprezzabile delucidazione: delucidazione però
che ha tutta l'aria di una ammissione, a firma degli amministratori e dei
sindaci dell'epoca, di atti gravemente censurabili."
Ammetto: criptico e burocratese. Ma cosa si voleva? un
attacco esplicito alla Banca d'Italia che mi pagava e mi pagava anche bene? Che
dovevo proprio inginocchiarmi dinanzi ai giudici di allora tanto supponenti e
indisponenti e gridare: FABI significa
fascicolo bilancio; lì una banca doveva
spiattellare tutte le sue velature di bilancio; nel caso di specie il Sindona e
C. tutto avevano svelato alla Banca d'Italia; dunque la Banca d'Italia sapeva e
per come era allora la LEGGE BANCARIA di conseguenza tollerava ne dava copertura in un certo qual senso
legittimità? Allora vigeva la teoria che
la Banca d'Italia fosse organo supremo statuale per una cosiddetta Costituzione
Materiale. Grandi giuristi del settore pubblico - a pagamento - sostenevano
questa tesi. Quindi o la Banca d'Italia era colpevole e non Sindona o Sindona e
C. avevano avuto l'assoluzione per dispensa come dire governatoriale.
Ritorno al fascicolo: Io non lo volli da Nico Mattina, ma
Joe Macaluso lo portò con le sue proprie mani sfrontatamente al grande Leonardo
Sciascia. Io poi potei farla franca con Imposimato. Sciascia ci lasciò le penne con Falcone come
appare dalla disvelatura di ogni segreto istruttorio che Falcone avrebbe consumato
dilungandosi nella nota intervista
rilasciata a Marcelle Padovanì.
Questo fascicolo dunque dovrebbe stare alla Fondazione Sciascia. Ci sta? Dopo
il guaio Savatteri con le carte di Tortora ora sappiamo che in quella
fondazione costata l'ira di dio alle cosse anche comunali di Racalmuto per la
custodia delle carte "ricevute" nessuno sa quali carte ci stanno e
sembra che ce ne stiano poche di quelle carte per stitichezze familiari.
Ma qui mi chiedo, non
recita l'art. 25 C.C." L'autorità governativa esercita il controllo e la
vigilanza sull'amministrazione della fondazione ... provvede ... quando le diposizioni contenute nell'atto
di fondazione non possono attuarsi .. può sciogliere l'amministrazione ... Etc." E chi mai è questa autorità governativa?
davvero nulla seppe per il caso delle trafugate carte del caso Tortora?. Non
prende mai provvedimenti? Per rispetto di chi? Ecco perché sono stasera passato
armi e bagagli al supporto di Messana Sindaco, così finalmente cercherò di
mettere le "mani sulla fondazione".
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