10 luglio 14.46.18
"Ma è possibile che il Ministro Scelba si possa fidare
di un uomo di cui si presume che conosca anche il passato? Lasciamo stare che
Messana è nell'elenco dei criminali di guerra di una nazione vicina; questo può
far piacere ad una parte della Camera, la quale pensa: "Va bene, è un
massacratore; però, di stranieri!", ma Scelba come può ignorare che
Messana ha iniziato la sua carriera facendo massacrare dei contadini siciliani?
Il 9 ottobre del 1919, infatti, cadevano a Riesi più di sessanta contadini, di
cui tredici morti: trucidati a freddo, sulla piazza, dove si svolgeva un
comizio. I vecchi di quest'Aula ricorderanno come in quell'occasione il
Ministero Nitti ordinò un'inchiesta mandando sul posto il generale dei carabinieri
Densa, mentre la Magistratura iniziò un'inchiesta giudiziaria soprattutto per
accertare le cause della morte misteriosa di un tenente di fanteria, che si
rifiutò di eseguire l'ordine di far fuoco del Messana, che ne disapprovò
apertamente la condotta, e che il giorno dopo fu assassinato. Questi i
precedenti del commendator Messana, noti al ministro dell'Interno. Ci troviamo,
come vedete, di fronte ad un uomo che per istinto è contro il popolo, e trova,
nei legami con i nemici del popolo, il modo di esercitare la professione di
massacratore di contadini. Oggi, sfacciatamente, questo non può farlo, per
quanto nel clima creatosi in Sicilia è possibile -- in Sicilia, terra dei
"Vespri" -- che i poliziotti di Scelba, ministro siciliano, aggrediscano
un pacifico corteo di donne che dimostrano contro il carovita."
___________ Questo è un veemente passo di un vociante intervento al Parlamento
del nostro grande LI CAUSI. Siamo nel luglio del 1947: L'Ispettore Generale di
PS gr.uff. Dottore Ettore Messana "per rotazione". come costume in
Polizia - lascia lo sfavorevole altissimo incarico siciliano e s'insedia molto
autorevolmente ed ossequiato in Viminale a Roma- Messana in Sicilia in fin dei
conti non fu mai alle dipendenze di Scelba. Ora a Roma è collaboratore diretto
del Ministro ma non può venire chiamato in causa per la brutta evoluzione delle
vicende brigantesche di Sicilia. Con Messana a Palermo, l'EVIS ed altre
aggregazioni malavitose subiscono colpi micidiali. Senza Messana il bandito
Giuliano mi pare che può briganteggiare per altri tre anni. A ben leggere il
passo di Li Causi. questi allude, insinua, ammonisce, ma non ha alcun elemento
vero, preciso e concordante per inchiodare ad alcuna responsabilità il Messana,
cui peraltro deve gratitudine per avergli salvata la vita. Si attacca alla
"tradizione" ad una pretesa memoria di qualche residuato senatoriale
di vecchissima data, ad una inchiesta dei carabinieri non sortita a nulla, non
approdata a nulla, non coinvolgente il Messana neppure con un avviso di garanzia.
Il Li Causi, causidicamente cerca di ribaltare l'onere della prova. Non v'è
prova alcuna circa una qualunque responsabilità del Messana nei fatti di Riesi.
Scaltramente il Li Causi usa abili perifrasi, "iniziò la carriera facendo
massacrare". In che termini, a quale titolo, con quale arbitrio. Il Li
Causi non si chiede neppure come un giovanotto di 31 anni poteva "fare
massacrare". A distanza di 28 anni con una guerra in mezzo non ha alcuno
straccio di documento. Solo un quasi prete valdese scrive nel 1934 alcuni
ricordi di quella triste vicenda. E lì il Messana non è citato, e lì i fatti
gravi vengono addebitati all'Esercito e ad un ufficiale dell'Esercito che per
rabbia i rivoltosi trucidano. E' vero si parla di una triade di dita che in
contemporanea premono sul grilletto di un mitra. Si accenna ad un
"commissario" come mero compartecipe della sparatoria. I morti che
dice il prete valdese sarebbero stati NOVE. Inseguito ed ucciso, solo
l'ufficiale dell'Esercito. Vi era partecipe davvero il giovane commissario
Messana? Mi sono recato all'Archivio Centrale di Stato: quel che emerge esclude
ogni presenza del Messana. Mi sono recato all'Archivio di Stato di
Caltanissetta: NULLA! Ho interpellato la Questura di Caltanissetta: sorpresa
delle sorprese non c'era alcuna questura a Caltanissetta nel 1919. Solo qualche
anno dopo inizia a funzionare quell'importante istituzione. C'era soltanto un
nucleo di polizia agli ordini del Prefetto. La relativa documentazione
dell'Archivio Centrale dello Stato palesa una provincia all'epoca quieta e
composta. Nessuno sciopero per tutto il 1918 e nessuno per il primo semestre
del 1919. Dei fatti di Riesi dell'ottobre 1919 vi sono documenti che nel caso
escludono ogni coinvolgimento del Messana. All'epoca troppo giovante, ininfluente
per avere magari il piacere di venire citato. Ecco perché il Li Causi che deve
drammatizzare insinua sì ma subito gira al largo. Ebbene ora secondo la
signorina Cernigoi il Messana può venire disintegrato moralmente e civilmente
dovendo lui da morto provare la sua innocenza. Abbiamo riportato testualmente
le infamie che la Cernigoi spara contro il Messana colorando il tutto con
apodittici giudizi di condanna del Messana in ordine ai fatti di Riesi.
Condanne morali e legali con il ribaltamento dell'onere della prova. Questo
sarà l'alto grado di civiltà giudiziaria della Jugoslavia del Maresciallo Tito,
ma in Italia non ha diritto di cittadinanza. Si crucifigga pure un grande e
meritevole servitore dello stato - defunto - ma con prove indubitabili in mano.
Se vi fu una inchiesta dei carabinieri quella fu forse solo annunciata perché
non ebbe alcun seguito. E nel processo doveroso per l'uccisione dell'ufficiale
dell'esercito dei fatti di Riesi, nessuna chiamata di correo per Messana,
nessuna condanna per Messana, nessun coinvolgimento del Messana Anzi!! Il
giovanotto trentunenne Messana, che non poteva godere di nessuna protezione, lo
vediamo poi avanzare meritevolmente in carriera sino a raggiungere i posti
apicali della Polizia di Stato. Come i fatti di Riesi vengono ora a distanza di
quasi un secolo da parte di sedicenti giornalisti e giornaliste filoslavi è
sotto gli occhi di chi se ne sta interessando. Noi abbiamo cercato documenti,
fatto riscontri, consultato archivi pubblici e privati e siamo arrivati alla
conclusione dell'assoluta innocenza del Messana: Chi oggi l'accusa non può
pensare di scomunicarlo senza prove e senza fondamento. Lo sta infangando
criminalmente!!!
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