Mia carissima Tina. Ho voglia di raccontarti questo. Nell'ispettorato eravamo come dire tripartiti, asteriscati. Nulla di ufficiale s'intende. Un asterisco per i buoni, due per i medi tre per i pessimi. A me credo che in un certo punto mi hano messo tutti gli asterischi di questo mondo e mi cacciaono via. Quando si doveva fingere di fare una ispezione ad una banca amica, mandavano un capo missione con un asterisci, se si trattava di banca né buona né cattica uno con due asterichi. 'Stiamo a vedere'. Quando dovevano seppellire una baca un bell'ispettore con tre asterischi. Io acquisii due asterischi e mezzo con la Fabbrocini, Quando poi quel venerdì di fine giugno del 1974 Londra ci fece quel brutto scherzo di dichiarare Banca Unione e Banca Privata Finanziaria di Milano inaffidabili, allora Carli disperato dvette chiedere consiglio al non più amato Occhiuto (non l'aveva promosso). Una bella ispezione che appurasse come erano andate le cose che ben si conocevano. In quelle banche da poco c'erano stati i big dell'ispettorato viglanza che avevano fatto cilecca ma eran ispettori con un solo asterisco. Allora quel furbacchione di Occhiuto, come capo della viglanza, impone due nomi: me e De Sario. Non avevamo ancora il grado per un incarico di sì alto livello. Ma Occhiuto non si curava di forme e di 'smorfie'. Vi era una terza banca del gruppo a Milano ma era defilata e al pur bravo mio amico Piero Izzo non si presentarono ostacoli insormontabili. Ma c'era poi una quarta impensabile banca, la Banca di Messina il cui direttore generale era un tal Martinez cognato degli intoccabili Martino. Una banca che aveva fatto fortuna e fatta fare fortuna con la faccenda della Karonte quella dei traghetti alternativi alle FF.SS. tra Scilla E Cariidi. Ma mndarono un innocuo ispettore senza asterischi e tutto passò in cavalleria. Se la comprò il Banco di Sicilia che poi con lo Sbarco in Sicilia di Geronzi. previo un grande imbroglio di bilancio, finirono comprara e compratrice in Capitalià per defluire indine in Unicredit oggi illiquida in modo pauroso. Uno scaicquone dello siacquone dello sciacquone e tuttu bbuonu e binidittu. Ma per tutti c'è questa faccenda del Ponte sullo stretto che può far saltare la Karonte. E' gente potente ed ultradanarosa e da qui tutta una campagna moralizzatrice ed ambientalistica contro il Ponte. Mi si dice che anche berlusconi ad un certo punto toccò i fili del Pone (nel senso che si convertì all'opera) e guarda caso c'è chi parla che il povero berlusconi all'improvviso venne conpottato con la faccenda Monti e carcerato per la tardiva ira della Boccassini, quella diTrapani. Boh! non so che dire. Alle bvolte mi do dell'intellettuale impegnano e voglio capire la storia che viviamo. Bobbio diceva che la democrazia in fondo è l'arte del consenso estorto. Di questi tempi mi chiedo se quell'arte non abbia vapovolto l'obiettivo e sia divenuta quella del DISSENSO ESTORTO. E perché mai? E qui divento filosofico (ma Colpi di Spillo diRacalmuto dice invece che tendo a suonar troppo la mia corda pazza). Divento hegeliano. La TESI dello stato assistenziale va superata. Ecco la mecessità di un'antitesi pilotata: IL DISSENSO ESTORTO. Obiettivo? ma giungere allo stato razionalissimo di struttura mitteleuropea. Sarà così? Boh!
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