mercoledì 20 novembre 2013


_CALOGERO  TAVERNA_                                           !!!!

                                                                         

                                                                         

                                                                         

c   xk  *                                                             !!!

c   xk  *@@@@@@@@*                                                    !!!!

        @@@@                                                          !!!!

xkc     ^[IL  'MUTUO SOCCORSO'^[                                      !! 

xk c    fra STORIA e CRONACA di                                       !!!

xk  c   _R A C A L M U T O_                                           !!!!

c  xk   *@@@@@@@*                                                     !!!

c xk    *                                                             !  

p                                                                        

*-<     ms20nc110nr56                                                    

xk      COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO'                             !! 

        ^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO        

        SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE    

        E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA   

        SICUREZZA RIFERISCE.^                                         !!!!

                                                                          

        Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI         

        attestavano che questi aveva (r)inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA   

        di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873.       !  

        In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un       

        notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico         

        del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo     

        che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi     

        era un cambio di guardia nella gestione del Comune: (r)entrava     

        al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il         

        partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine      

        comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma              

        proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi (r)una voce di generale   

        malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno          

        ascolto (r)agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva   

        (r)alle autorit... superiori¯, era come rivolgersi (r)al muro¯.     !  

        Secondo quella versione - sulla cui obiettivit... abbiamo molte    

        riserve - (r)il Savatteri  allora conoscendo che un tale           

        operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a    

        suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚       

        rimase inascoltato (r)mosse guerra ostinata dal suo Studio         

        notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e   

        volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano       

        unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che        

        nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento           

        della nostra terra racalmutese doveva equivalere a               

        discriminante discordia.                                      !  

        Il Savatteri ha, comunque, fede nelle (r)forze del popolo¯ e       

        comincia a far propaganda nel suo studio notarile, (r)dove si      

        ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si       

        aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti           

        aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea     

        di  (r)riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per (r)schermirsi    

        da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra          

        _Societ... Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo        

        quella cronaca - il 6 gennaio del 1873.                       !  

        Benevola attesa della (r)casta imperante¯ che fornisce persino     

        il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che            

        (r)conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,      

        si esager• in assemblearismo e si os• parlare (r)di                

        emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la          

        benevolenza svan, e si sguinzagliarono (r)i satelliti della       

        setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro   

        l'ancor fragile societ... operaia.                              !  

        Molti soci si fecero (r)mettere la benda d'innanzi agli            

        occhi¯ e (r)si lasciarono infemminire e snervare da quella gente   

        che chiama delitto persino il pensiero della libert... e si        

        affanna di presentare quelli che parlano di libert... e di         

        associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il           

        frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di    

        prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,              

        la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!  

        Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi- di tanto.    

        Inaugurata la Societ...,  (r)cominci• ad                             

        informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del    

        sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo               

        pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.            

         L'opuscolo Š intitolato (r)Pensieri sulla educazione               

        dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale          

        di Favara nel 1879. L... abbiamo potuto raccogliere le notizie     

        che stiamo fornendo.                                          !  

        Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso        

        ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che           

        dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in   

        nome di una fratellanza massonica, potere educare la             

        plebe o - come allora si diceva -  il popolo minuto. Non         

        sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi     

        quando il Savatteri tuonava: (r)il servilismo, l'avvilimento,      

        l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del         

        lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici        

        autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe           

        mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra   

        infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di        

        vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,        

        l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore   

        e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la      

        reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit...     

        nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano      

        hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si    

        vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e         

        nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato    

        indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla          

        chiesa.¯                                                      !  

        La denuncia Š arruffata eppure il quadro  Š realistico. Ma       

        agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della        

        denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi       

        erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova             

        borghesia di  Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva   

        parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli    

        che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli      

        'avvocaticchi': il rinomato Crispi.                           !  

        Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, (r)la      

        Societ... progrediva gigantescamente. Le classi colpite            

        (r)vomitavano calunnie¯ (r)accusando la societ...                      

        d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che         

        tendevano a farla odiare e dalle autorit... e dai bigotti¯.     !  

        Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il          

        sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di            

        ricreativit... sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli   

        ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio    

        appariva alquanto disaffezionato verso la Societ... di mutuo       

        soccorso e propendeva, invece, verso una (r)istituzione pi-        

        spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio   

        Quadrio.                                                      !  

        Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore   

        della Societ... di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla      

        cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la       

        possibilit... di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il     

        sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto     

        ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo         

        stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza        

        settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il          

        quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore          

        ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il   

        Mutuo soccorso ha gi... un presidente e un segretario che          

        sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe  Romano e         

        Giuseppe Orcel.                                               !  

                                                                         

        Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano      

        erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al              

        cav. dr. Salvatore Romano,(r)superiore ad ogni sospetto, di        

        affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite        

        proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del      

        primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio   

        1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -      

        Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š    

        turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e           

        drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per        

        opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il            

        notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un            

        commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto               

        Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che   

        appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina               

        - prendono di mira                                               

        le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non     

        sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.            

        Bartolotta,  o gli immigrati preposti all'esazione daziaria      

        come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di      

        Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'     

        Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente   

        ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e    

        perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo          

        citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.   

        Il Barone Tulumello viene accreditato quale (r)persona degna di    

        rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi          

        concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la           

        fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel      

        son degni di stima.                                           !  

        Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla     

        camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il                  

        primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione   

        farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di         

        Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9   

        marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',    

        ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino       

        nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -      

        ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š      

        sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo   

        per il 'capo-mastro', mestiere pi- consono alla pretesa          

        operaistica del Mutuo Soccorso di allora.                     !  

        Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri          

        compare gi... un timbro del circolo che, tale e quale, permarr...    

        fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non          

        consente pi- l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico        

        timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute             

        consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che     

        proclama l'adesione del circolo all'(r)OND¯, e cioŠ al             

        dopolavoro fascista.                                          !  

        Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema    

        corona circolare la scritta (r)Societ... del Mutuo Soccorso degli    

        Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati         

        compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di     

        mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a      

        cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei      

        vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che          

        s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi-          

        rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi     

        di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i       

        suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come        

        (r)affiliato alla Loggia  Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era    

        entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la            

        massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I          

        massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire   

        di rappresentare (r)il dramma stupendo di Agesilao Milano con      

        tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del         

        popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei        

        racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne.                    !  

        Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non     

        furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile         

        polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di   

        Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š     

        persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a           

        compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle     

        logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che    

        (r)la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,   

        fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande     

        Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di     

        Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo    

        5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da          

        fornire. (r)Dalle avute informazioni - pu• egli completare il      

        suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una     

        in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra    

        in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo       

        umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio   

        statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne    

        copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il     

        numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta         

        politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non ... nulla    

        da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei    

        due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese         

        ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo     

        Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della         

        massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;           

        addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato     

        come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per            

        compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche   

        lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit... a          

        conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene              

        mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)   

        esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno   

        politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini   

        tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo             

        Soccorso. (r)In questo mandamento - dicono i rapporti              

        polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi- in Racalmuto,      

        non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le     

        opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi- dal    

        lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine       

        dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile      

        occupasi del miglioramento della sua propriet..., ed il popolo     

        minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa      

        fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che     

        d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si       

        volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯     

        Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto      

        come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse       

        ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo   

        Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben        

        presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di      

        radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente               

        repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece    

        niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il        

        Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o         

        meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in   

        circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi              

        paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire         

        l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato    

        senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava         

        per trovare simpatici compagni per partite a carte ,             

        per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore       

        esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro    

        sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•   

        spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio      

        venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad        

        alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico        

        d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci      

        del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente      

        incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo        

        Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche           

        iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al          

        circolo questa sua appartenenza non interessava: se non          

        segreta restava estranea al modo di essere e di volere           

        apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua        

        apoliticit....                                                  !  

        Quali che siano stati gli intenti  del                           

        Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per      

        uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel           

        periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,       

        conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -        

        dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al    

        contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila        

        abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado!    !  

        Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del      

        suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di     

        sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi       

        sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno      

        tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta   

        per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime   

        e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono   

        astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del      

        Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e     

        Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,    

        il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -       

        blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare            

        Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei      

        carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe       

        Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere    

        dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e         

        sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo     

        dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato     

        stigmatizzato che a Racalmuto (r)si posponeva la pubblica          

        istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello       

        Stato  - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).    

        L'anonimo ci informa che (r)si rimossero abilissimi professori¯    

        quali (r)Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il    

        coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare     

        che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di (r)insultare   

        ed opprimere¯ il (r)professore provetto e direttore delle scuole   

        sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo     

        derideva con il salace motto: (r)non la schiaffeggi• per non       

        lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine      

        pettegola e la gravit... dell'accusa sociale. Il Matrona,          

        nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza          

        chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di    

        iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada               

        l'impressione di decadenza e inettitudine.  La scolarit... resta   

        fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla     

        richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario     

        Alasia, il Matrona risponde: (r)abbiamo le scuole elementari e     

        le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non      

        abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno   

        scatto difensivo: (r) Si lagnano che si Š tolta la scuola          

        tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno   

        squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un        

        quadro contabile della scolarit... locale davvero desolante.       

        (r)La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo    

        e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli         

        allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie    

        se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli       

        undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,           

        l'alfabetizzazione del                                            

        paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e   

        scrivere sono poco pi- di 500 (appena il 7% della popolazione    

        maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la            

        preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La        

        scolarit... femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del   

        ceto elevato, in vena di                                         

        eccentricit.... Era comunque l'epoca in cui                         

        l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato     

        nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%.       !  

        Non credo che sia offensiva l'obiettivit... storica: a             

        quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di                

        acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la             

        prressochŠ totalit... dei ceti operai di Racalmuto, nel            

        quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚      

        ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso      

        in quello scorcio finale del XIX secolo.                      !  

        Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario    

        Arcivescovile di Agrigento, sar... stato forse un illuso. Senza    

        dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella     

        vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente   

        sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,     

        dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i       

        remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -      

        almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo     

        Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di     

        Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini     

        (pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz       

        (pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San     

        Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss...         

        perch‚? - esplodeva: (r)_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero      

        nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit... e macello di        

        uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.         

        Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,   

        analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non     

        potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,        

        notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici.        !  

        Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del       

        Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un         

        funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una           

        relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di          

        Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:   

        (r)non esistono nello stretto senso della parola  partiti          

        politici, ma invece dei gruppi pi- o meno numerosi di varie      

        opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle              

        attualit...; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il     

        pi- numeroso; il terzo di principi spinti non Š                  

        ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit... positive    

        alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit...      

        dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi-      

        che la Giuvent- Civile, generalmente parlando, sanno appena      

        leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui       

        accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo        

        passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha          

        avvenire.                                                     !  

        (r)Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š        

        diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco     

        Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,     

        Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in       

        verit... ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle       

        opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli                

        amministrati.                                                 !  

        (r)Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro    

        ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit... dei       

        Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di         

        arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•       

        specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si      

        agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi- di      

        uomini inetti e deboli, come si asserisce.                    !  

        (r)Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze  e      

        velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero     

        desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico.          !  

        (r)La popolazione nella generalit... Š docile, ed ha di che          

        comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi- specialmente       

        l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,   

        e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle      

        grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,      

        colla leva, colla legge penale e principalmente colla            

        attivit..., ed impegno delle autorit... preposte al mantenimento     

        dell' Ordine Pubblico.                                        !  

        (r)Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura       

        diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede                

        regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi-       

        presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che   

        si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit... al           

        regolare andamento dell'amministrazione della giustizia.      !  

        (r)Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare    

        in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della         

        stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore        

        energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali            

        profittandosi della bont... del loro capo sono un p• rilassati     

        nel servizio, non prestandolo con quella attivit... che si         

        richiede; attivit... indispensabile per potere alla meglio         

        sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre    

        la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la      

        stazione di almeno  altri due carabinieri non essendone che      

        soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane     

        quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due     

        corriere postali che transitano in questo stradale ogni          

        giorno.                                                       !  

        (r)Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e      

        Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di   

        farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente    

        addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,       

        sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i       

        suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit... Comunale          

        commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo.    !  

        (r)Gli Uffici del registro, telegrafico  e Poste non danno         

        motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi-     

        di attivit... in quest'ultimo servizio, e che il capo              

        dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel            

        prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non               

        abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.   

        Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e           

        distratto. ...............IL DELEGATO¯                        !! 

        A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le            

        sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi     

        discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma            

        tant'era!                                                     !  

        La prefettura di Girgenti cambier... di l a qualche anno          

        opinione. Racalmuto verr... descritto come un paese amministrato   

        da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e   

        rispettoso della legge. Le campagne  erano infestate             

        da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva          

        consolare: il lestofante era di Favara.                       !  

        La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi     

        celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar... una              

        coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in       

        Racalmuto la Societ... Operaia di Mutuo Soccorso.               !!!!

p                                                                        

xk      DAI MATRONA AI TULUMELLO                                      !!!

        Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo    

        cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento            

        disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci     

        al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di           

        quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,       

        che era denominato in modo alquanto complicato: (r)Comitato        

        Direttivo della societ... di Mutuo Soccorso ed Eletterale  di      

        _Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto    

        esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente       

        e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia     

        TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed   

        ammettere i nuovi soci.                                       !  

        Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e   

        roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.   

        Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di        

        stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:    

        trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da      

        una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si        

        erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,       

        l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della    

        nobile schiatta del barone TULUMELLO.                         !  

        Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11      

        agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la     

        solerzia, apertura mentale e disponibilit... dell'attuale          

        presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le       

        ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite            

        scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate          

        smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr...    

        al MULE' se un lembo della storia locale  non si dissolver...      

        irrimediabilmente.                                            !! 

        Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a        

        quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale   

        documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo      

        Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia       

        Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica    

        e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte   

        dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne    

        legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua      

        novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,      

        mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci          

        assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per   

        nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di     

        fine ottocento.                                               !  

        I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano      

        agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla    

        fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le           

        magnanimit... di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan      

        matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il  favore di un      

        elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto   

        nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla   

        cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici.    !  

        Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di     

        paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.    

         Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in             

        Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale       

        (ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in           

        protesto.                                                     !  

        Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,             

        i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un    

        centro  clientelare di base alle  fortune elettoralistiche       

        della famiglia gi... consolidatasi e vincente, ed a scorno dei     

        soccombenti Matrona.                                          !  

        Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia    

        la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello   

        che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -   

        cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un           

        segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)                    

        che mostra una non disprezzabile                                  

        cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente   

        corretti come poi raramente avverr... nella vita del circolo,      

        redatti in una gradevole grafia.                              !  

        Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,        

        l'indicazione dell'oggetto. (r)Esame della domanda dei controlli   

        - recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le    

        riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!  

        Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO         

        Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,      

        MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA           

        Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA      

        CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI        

        Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore.                    !  

        I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed          

        importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono        

        frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a   

        carte. La passione del gioco non Š                               

        del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si    

        accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il          

        maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit...   

        Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la    

        piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,     

        valutano e propongono provvedimenti disciplinari.             !  

        Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza            

        disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si     

        controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e        

        rappresentativit... ai 'controlli'. Costoro non possono ancora     

        avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti            

        dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce           

        l'importanza e (r)ad unanimit... di voti per alzata di mano          

        delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno   

        i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando     

        sar... per discutersi su quistioni disciplinari¯.               !  

        A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di           

        indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit....        

        Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale   

        - a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e     

        nell'efficacia espressiva. Il Comitato (r)con pari unanimit... di    

        voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio         

        Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola         

        canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu        

        Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte          

        all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in   

        caso di rifiuto.¯                                             !  

        Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose              

        all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del           

        sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una       

        settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un        

        altro incidente. Stavolta Š il caso  di una vera e propria       

        rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di        

        Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di      

        Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di           

        Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli      

        organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non    

        sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.       

        Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.     

        Differenziano le pene pi- in considerazione del livello          

        sociale che dell'effettiva responsabilit.... Il recondito senso    

        si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: (r)Il Consiglio    

        presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano     

        Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a             

        maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla   

        Societ... per un mese del socio Mastrosimone e di quindici         

        giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯             !  

        La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il    

        due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe     

        fu Raffaele contro cui si appunta (r)la querela mossa da           

        Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette       

        settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome       

        oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene           

        addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno     

        al Consiglio. E' un capo di accusa (r)contro il controllo          

        Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte      

        dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i    

        testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯.  La          

        questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i    

        testi e si appura che il (r)Controllo Sciascia Leonardo di         

        Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della    

        Societ.... Tale organo  decide allora di (r)fare ci• che non         

        fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente     

        del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei        

        testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare (r)il        

        Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile                      

        i quali poterono udire                                           

        le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui    

        furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di       

        allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,   

        FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,       

        MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe     

        e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro    

        SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti (r)cinque giorni di   

        allontanamento dalla Societ... durante il quale tempo deve         

        guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne         

        adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente      

        nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare      

        asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo           

        appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile    

        1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr... animatore di una      

        corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili          

        (rispetto alla base di partenza di L. 50), passer... a L. 45 e     

        quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali        

        BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,     

        nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e   

        CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA   

        (L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo       

        colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š    

        un tantinello birichina. (r)Il Presidente - ci viene tramandato    

        - visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il    

        parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel          

        casiniere e la scelta verr... fatta a sorte fra i concorrenti.¯    

        Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,      

        anche se alcuni di loro  si erano offerti come                   

        'casinieri' a meno delle lire 40.  Restano Cino Pagliarello e    

        Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito      

        che (r)l'asta sar... aggiudicata a colui il quale sortir... il         

        primo¯. Indi, (r)il Presidente fa estrarre da un ragazzo un        

        bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il    

        nome di Cino Pagliarello.¯                                    !  

        Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma        

        affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue            

        richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria            

        ancestrale racalmutese.                                       !  

        Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet... della          

        partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello     

        SCIASCIA (e parimenti nella seriet... d'intenti dello BRUCCULERI   

        e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un            

        compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del        

        Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO.               !  

        Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo         

        antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su       

        Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per         

        raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento     

        racalmutese. (r)Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai     

        Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della   

        contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,     

        volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto     

        di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora    

        Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato   

        prima: (r)Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si         

        scoprirono pi- tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯  !  

        Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare                 

        proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro        

        'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali       

        magari si permetter... qualche (r)impropria parola¯.              !  

c       *                                                             !!!!

c       *@@@@@@@@@*                                                   !  

p                                                                         

 

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