Illeggibile
la data? Sì e no! nella foto originale
dell'originale che dovrebbe tenere con
cura e
riservatamente padre Martorana
Ciucia , la data la intuisco: DIE 26 martii 1638 (diconsi
milleseicentrotrentotto). Già chi può vantare archivi parrocchiali che così per
celia e non morire può vantare anagrafici registri per commemorare gli
officianti sacerdoti defunti, dal 1638.
Da tre secoli e 68 anni sacerdoti colti,
capaci di annotare in latino date e memorie dei loro predecessori , ci hanno
tramandato gloriose memorie. Viene il sedicente padrone dell'attuale sedicente
museo chiaramontano e mi irr9de persino. Che
cosa vuoi avere tu? Ma cosa vorresti dire nel nostro gran museo dell’alabastrino
scultorello. Non sei degno. Tre o quattro mie iniziative bocciate. Iniziative
per il recupero della memoria storica di un paese veramente storico: RACALMUTO.
Niente regalpetra, niente denigrazioni, anche quelle alate di un gran qualcuno
che qualche altro, non capendon è andato a scalpellare in un brutto macigno marmoreo
all’entrata del paese, dalla stazione ferroviaria. Mi irrita sentirmi dire che
apparterrei "alla povera GENTE" [di Racalmuto] .. [tanto stupidina da
abbabbicarsi alle frescacce letterarie]
come dire che "ha una gran fede nella scrittura". E quale scrittura?
Ma quella sua, del natio grande scrittore che "ha tentato di raccontare
qualcosa della vita di un paese che ama, e spera [bontà sua] di aver dato il
senso di quanto lontana sia questa vita dalla libertà e dalla giustizia, cioè
dalla ragione". Caro Totò Petrotto, non prendertela con questo o con
quello e soprattutto con la Cancellieri, ma prendetela con chi autorevolmente
dal 1956 dice queste cose di Racalmuto, paese dove si vive lontani dalla
libertà, dalla giustizia, e quindi
Calogero Taverna … a me
francamente non sembra. Ecco una bella smentita. Già, direte, non si legge
nulla, non si capisce nulla. Vediamo se è vero: LIBER in quo ADNOTATA
REPERIUNTUR NOMINA plurimorum SACERDOTUM, nec non DIACONORUM , subdiaconorum et
Clericorum huius Terrae Racalmuti [il resto lo salto per non svelare tutta la
mia scienza - almeno questa Ignazio Licata me la riconosce. sempreché però
Calogero Taverna Con gli Sferrazza
- questo però non è uno Sferrazza Papa - padre Puma un po' dovette avercela se annotò
prima di stendere l'elogio funebre del munifico assistito padre Chiarilluzzo un
incerto Sac. Calogero Sferrazza Papa senza aggiungere altro. Il grande,
intelligentissimo, forbito, mansueto, mirabile padre gesuita, mio amico ed
estimatore, P. Angelo Sferrazza (Papa) S, J, il quale non dovrebbe entrarci nulla, Del resto
l'arciprete Puma, di solito tanto solerte, nulla aggiunge.
Calogero Taverna …. Signor
Galeani, certo lei venendo da lontano
(a proposito da dove viene e che carica aveva quando in servizio?) ignora
queste cose e comunque non le fanno né freddo né caldo. Ma secondo lei non
sarebbe bene che prendendo appena mille euro da quei novantamila fuori bilancio
che ci ha rifuso il viminale per farvi stare sette ore a settimana in questo
sperduto paese, e dandoli a Studio98 - alle tipografie locali troppo si è dato
ammesso che là restassero - fare giornate di studio nella Cappella Palatina dei
Carretteschi. Come non sa manco questo come per la ex chiesetta di San
Sebastiano? mi offro come gratuito mentore.
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