Alla
Festa di la B.M. di lu MUNTI pronunciammo il 5 luglio del 1993 - l'anno
prossimo fa vent'anni e reiteriamo ora la richiesta per una rievocazione,
sperando che il volpino ufficio comunale sta volta non si opponga - questa
"dotta" prolusione a lu Chianu Castieddu in gloria del Mutuo
Soccorso. Pierino Carbone, solerte come
sempre,
aveva fatto venire un glorioso cantastorie di cui noi manco il cognome ricordiamo
(a maggior disdoro nostro).
Omaggiavamo
Carminu Gueli, presidente, e torniamo a farlo ancora qui. Grande e loquace
Carminu!. Riddiliu per Alfonso Scimé lui e riddiliu ora io, per volere del
baffuto Sardo.
Avevamo
dato carte pregevoli: smentivano un burbanzosetto demente di culo che la faceva
da despota. Lo invitavamo a espungere i muri d'ingresso del Mutuo da funeree,
fallaci, lapidee incisioni. Vinse Lui e noi - il dottor Calogero Taverna e il
defenestrato Carmelo Gueli - fummo esiliati. Quelle lapidee sconcezze stanno
ancora là, riprotamente immarciscibili.
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