Gentile dott Taverna,
la Sua stima crescente nei miei confronti, mi onora.
Anche sui partiti siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Ma io mi definisco un nostalgico comunista, in quanto non riscontro più, nella
realtà attuale,
i valori di sinistra che tanto mi entusiasmano.
Sono figlio di Alfonso (oggi avrebbe 90 anni) e di Di Falco Salvatrice (oggi
avrebbe 85 anni).
I miei nonni materni abitavano a sant'Anna (la nonna era una Schillaci
Ventura, sorella dei notai con studio in Roma).
Io sono del 10 maggio del 1955.
Un caro saluto
Salvatore Alfano
Calogero Taverna
Non sono pratico di queste
diavolerie di FB. Non mi pare che tu sia molto > interessato a quello che penso
io. Tu ti rivolgi a Sergio, ma il tuo nobile > appello è finito nella mia
posta. Credo per semplice conoscenza. Ho da dire o > ridire qualcosa? Sì.
Stiamo facendo tanto rumore per nulla. Per me a maggio non > si vota e le
nostre istanze le dovremo rivolgere alla nuova Triade di > Commissari. Un male?
Per tanti versi, sì. Qualche scisto positivo? A Racalmuto, > per il momento
sono interdetti sogni, pie illusioni, nobili intenti etc. etc. > Si trattasse
solo di panni sporchi da lavare in casa, saremmo tutti felici e > contenti.
Sono le grandi metastasi diffusesi in oltre quarant'anni nel tessuto > sociale
racalmutese che abbisognano di interventi chirurgici radicali, tanto >
dolorosi, tanto dannosi, tanto indisponenti. Interventi impopolari che i >
candidati politici concorrenti negli agoni elettorali si guardano bene >
dall'accennarvi, prima, e dopo dal prenderli. E si prendono denunce penali, >
scioglimenti, gogne mediatiche. Qualche esempio? Chi sa che quelli che io >
chiamo sarcastimante (ed è peccato mortale; ma io sono un ottantenne fanatico >
peccatore) "lavoratori (e lavoratrici) socialmente inutili" sono per quasi >
l'intero pagati con fondi regionali. A suo tempo calcolai 5 miliardi di vecchie
> lire l'anno e mi son detto "sordi biniditti" per l'economia racalmutese, per
l' > "indotto", per i commercianti, per i piccoli supermercati, per i barbieri,
e, > scusami, per i tanti volontariati racalmutesi. Quelli a ruolo erano circa
250 > sette anni fa ed ora mi pare che sono stati ridotti ad appena 120.
Orbene, mi > pare che ora la Regione, per il bossiano federalismo fiscale dovrà
falcidiare > tali forme di sostegno finanziario. Quella pletora di "precari"
racalmutesi chi > li paga? Solo noi gravati di ICI, ora IMU, IRAP, prelievi
IRPEF, smodata > monnezza, devastanti Bucalossi, occupazioni di suolo pubblico,
etc.etc.? Quale > sindaco può mettere le mani su sto' casino? Quante denunce si
becca per > omissione di rapporto, culpa in vigilando, intese mafiose? Povero
Sergio! I > commissari dico io sono "anodini", opereranno indifferenti
all'"estorsione del > consenso" per dirla alla Bobbio. Estirperanno i bubboni
racalmutesi. Non ci > saluteranno neppure e se ne andranno. Se l'operazione
chirurgica riuscirà, > Racalmuto risorgerà e le prospettive saranno rosee (sai,
io sono vetero > comunista e sono condannato all'ottimismo. Tu, invece?) >
>Analoga questione per l'evasione ICI, per lo 0,20 eseguito in barba ai limiti
> del decreto regionale del 1980, per gli accumuli di "rosticcio" che sono >
cancerogeni (altro che i passati scioperi contro le viscere di Gibillini, >
sospettate di ospitare scorie atomiche). Che dire poi degli oneri della >
Bucalossi tenuti in frigorifero, perché oltretutto vanno a colpire Big sui >
quali potrà cadere la scure del conflitto di interessi. Mica sono Berlusconi. >
Che dire degli "espropri consensuali" ultra rifusi, magari in corsia >
preferenziale rispetto agli indigenti creditori in eterna mora comunale? Quando
> sette anni fa costituii la GILER trasversale ne scoprii di magagne insieme al
> vostro genio informatico Fofò Lo Sardo. Ne facemmo di denunce mediatiche. Vox
> clamantis in deserto. E non parlo qui delle sornionerie epistolari >
dell'Italkali, del vandalismo pretesco del nostro patrimonio ecclesiastico >
(archivistico, archeologico, marmoreo, paramentale, librario), e del disastro >
ambientale di Sacchitieddu. Ne ho fatto un'ampia denuncia fotografica per >
REGALPETRA LIBERA. Sergio non l'ha ancora pubblicata, credo per difficoltà >
tecniche. > > > >CALOGERO TAVERNA > >
>
>
>
>
>
>Egregio Stefano
>
>
>
>ovviamente Lei ha perfettamente ragione. Rispondevo a tale "volontario"
Giaocchino Tonino la cui postulazione a Sergio è finita nel mio profilo FB.
Credo che sia finita anche nel Suo. Credo che Sergio si prosterni per acquisire
un voto in più. Per me, fatica inutile. Se mi pubblicano l'ultimo commento (a
ridosso del Suo, già pubblicato) spiego il perché e perchè ho cercato di
diffondere a largo raggio la risposta al "volontario" Giaocchino Tonino" (di
cui non so nulla), per il rilievo ultrapersonale delle mie amare ultime
considerazioni. Quanto alla Sua rispettabilissima persona, pensi che mi sto
"sfurniciando" per sapere se Lei è parente di una defunta zia o ha a che fare
con un Alfano mio compagno di scuola elementare.
>
>Noi, peraltro, siamo sulla stessa lunghezza d'onda in tantissime cose: non lo
siamo in materia di valutazione dei partiti. Gramscianamente per me i "Partiti"
sono strumento di crescita democratica (a dire il vero ciò è riferito ad un
unico partito, oggi inesistente negli atti ufficali, quale mezzo unico di
redenzione della classe operaia). Il giaio è che la moneta buona, stomacata
moralmente, se ne va e quindi resta la moneta cattiva. Ma non esageriamo sa.
Ieri il PD di Racalmuto è entrato in fibrillazione (ed io non posso dichiararmi
del tutto estraneo).
>
>Con crescente stima
>
>CALOGERO TAVERNA
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