Di norma è sopra la cultura che sta tanto, ma ad averla! Di
norma donne e preti non son mai poeti, figurarsi librarsi dentro le superiorità
della cultura trascendenti il vacuo scrivere o il femmineo sognare. Alla
signora Brigida rendo noto che vengo provocato in casa. Un sollazzo per un
dadaista (vi sommergeremo in un mare di ridicolo) che per di più oltre le
ottanta primavere ama pur anco also sprach Zarathustra di un tale ostativo
della guepière di ardua pronuncia quale Friedrich Nietzsche. Il mio codicillo?
Un provocatore quale fui e sono con cede mai l'ultima parola.
"Zarathustra
dormì a lungo, sì che non soltanto il lume rosso dell'aurora passò sul suo
viso, ma anche il mattino. E presto il suo occhio si aprì: con stupore Zarathustra
guardò nella foresta e nel silenzio, con stupore guardò entro se stesso. Poi si
alzò di scatto, come un navigatore che all'improvviso vede la terra e mandò un
grido di giubilo: poiché sorgeva una nuova verità. E allora così parlò al suo
cuore: - 'Mi si apre una luce: ho bisogno di compagni, ma vivi, non compagni
morti e cadaveri che io porto con me dove voglio./ Ho bisogno di compagni vivi
che mi seguano perché essi stessi lo vogliono, e che mi seguano la dove io
voglio recarmi./ Una luce mi si è fatta dentro; Zarathustra non parla alla
folla ma a compagni di cammino! Zarathustra non deve diventare il pastore e il cane
di un gregge!/ Persuadere molti ad abbandonare
il gregge: ecco lo scopo per cui sono venuto. La folla e il gregge debbono
serbarmi rancore, e Zarathustra sarà chiamato brigante dei pastori./ Ho detto
pastori, ma essi chiamano se stessi i buoni, i giusti. Ho detto pastori: ma
essi si chiamano credenti della giusta fede./ Guardate quei buoni, e quei
giusti! Chi è che essi odiano di più? Quello che rompe le loro tavole dei valori,
l'infrangitore, il malfattore: ma egli è colui che crea./ Colui che crea cerca
compagni e non cadaveri, e nemmeno greggi e credenti. Il creatore cerca uomini
che creino con lui. Uomini che scrivani nuovi valori sulle tavole. …..
[segue dopo le correzioni
dattilografiche]
Verrò a questo punto rampognato: ma tu vuoi dileggiare la
signora Ornella Pennacchioni? No!
assolutamente no! Solo che ho nostalgia dei suoi prischi tremori femminei. Ha
penna che prodighi dei le hanno appuntita, lieve maliarda. Bramerei suoi empiti
blasfemi tremolanti maniaci derelitti soavi, quali penso una donna depurata
finalmente della sua fecondità volge all’abbraccio di uomini e sogni senza
alcun pudore. Una mia maschilistica fisima. Tuto qui.
Dottore Calogero Taverna
Nessun commento:
Posta un commento