Gentile dott. Taverna,
ho preferito scriverLe privatamente e non sul blog, per evitare sterili polemiche, che non interesserebbero nessuno ma alimenterebbero il gusto, di alcuni, per il negativo. Tengo a ripetere e sottolineare che la mia, nei Suoi confronti, non voleva essere e non vuole essere una critica allo stile che usa nei suoi scritti, ma una esortazione a semplificare quanto dice, per poter essere apprezzato da tutti. I Suoi pensieri, le Sue proposte, le Sue critiche, mi trovano, in linea di massima d'accordo. Non condivido pienamente quando Lei parla di Racalmuto come un paese che si è evoluto nel tempo. Io vivo a Milano, spesso, quando gli impegni di lavoro me lo permettono, torno al nostro paese. Provo una stretta al cuore vedendo il degrado che regna a Racalmuto. E non mi riferisco esclusivamente alla sporcizia o alle condizioni della pavimentazione. Parlo delle cattive amministrazioni votate solamente al proprio interesse, parlo dei giovani che la sera si vedono appartati negli angoli bui delle strade a consumare la dose di droga. Questo mi fa male ma ancor di più provo dolore nel vedere la gente che.....gira il capo dall'altra parte. Non credo che un sindaco, piuttosto che un altro, possa risolvere i problemi di un paese che versa nell'abbandono. Credo fermamente, invece, che occorra una presa di coscienza e una nascita del senso civico. Lei ha detto che se l'ente per cui ha lavorato non l'avesse riempito di denaro, non sarebbe stato quel fenomeno di onesta qual è. Non sono d'accordo, dott Taverna, Lei sarebbe stato ugualmente onesto perchè è nel Suo DNA. Spero di incontrarLa presto, magari a Racalmuto, magari per osservare compiaciuti, la rinascita del nostro paese. Cordiali saluti Mi farebbe piacere poter leggere le Sue pubblicazioni.Può indicarmi dove acquistarle? |
martedì 23 febbraio 2016
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