Foto rubata a Piero Carbone di Archivio&pensamenti
le alcove di velluto rosso!
Sarebbe comico se non fosse tragico: un po' di conti che sbaglio
sempre (più che scrivere a macchina) :2016-2002 fa 14 o mi sbaglio? Bene! Un
teatro monarchico si apre, un architetto famoso vien da Venezia per far
riaprire un teatro che io so quante lacrime e sangue costarono ai racalmutesi
per le megalomanie di borghesucci arricchiti di nome Matrona. Un prete -
Giudice - strilla: ma questo è bordello, quei palchi lì con tende di velluto
chiudibili, alcove sono. Ed era vero.
Vero sino al 1951, quando ancora funzionava. Una compagnia di gran nome venne,
ma non faceva pane. Per mangiare attrici
e comprimarie si offrirono a certi galantuomini in quelle ancora passabili
alcove. La blenorragia colpì molti di quei galantuomini. Per fortuna allora il
circolo unione era zeppo di soci e tra
questi molti medici; poterono di
nascosto curare quei signorotti di paese che non sapevano cosa dire alle mogli
cadenti ma sempre attive. Bordello sempre è stato il Margherita a Racalmuto. Ora
arriva il nulla empedoclino. Maestro? maestro dei miei stivali. Direttore che
chiude subito l'appena riaperto teatro delle alcove ora dismesse; inagibile. Ma
serve per intrupparci come LSU architetti di paese senza arte né parte. Insomma
bordello politico, bordello amministrativo, bordello clientelare. Segue Tano
Savatteri in tempo per beccarsi credo una denuncia. Il teatro non è agibile. Ma
per il nipote di Sciascia si fa eccezione. Lo buttan fuori ed ora serrato:
ancora inagibile!
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Il direttore è Camilleri
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Il direttore è Camilleri
L'ormai prossima riapertura del teatro Regina Margherita di Racalmuto restituirà al piccolo paese in provincia di Agrigento, ma anche a tutta la Sicilia, un vero gioiello di arte e architettura. Il teatro, realizzato nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto Dionisio Sciascia, allievo del Basile, ricalca infatti, seppure in scala minore, il più celebre teatro Massimo di Palermo. E con il Massimo, purtroppo, anche il teatro di Racalmuto ha condiviso il triste primato della lunga chiusura. L'esterno imponente, di stile classicheggiante, le decorazioni a fresco della volta interna in cui i mesi dell'anno fanno da contorno al Carro dell'aurora, il sipario, con la spettacolare rappresentazione pittorica della rivolta dei Vespri siciliani ne fanno un monumento degno della massima attenzione. La stagione teatrale, messa a punto con il direttore artistico - l'incarico è stato affidato al noto scrittore agrigentino Andrea Camilleri - prenderà l'avvio nel prossimo mese di dicembre.
La Repubblica, ed. di Palermo, 7.11.2002
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