IO NON AMO NESSUNO PERCHE' ODIO ME STESSO
Caro carissimo Orso noi, noi due, vittome dell'assurdo scomporsi ricomporsi disporsi indisporsi sovrapporsi contrapporsi di creature femminee di eccezionale avvenenza supponenza presenza assenza demenza possiamo testimoniare che l'amore non esiste e questo perchè non ha concretezza alcuna, metafisica titolarità, giuridica disciplinarità. Sempre la solita solfa: la donna che dice di amare un uomo nei momenti in cui o per sensualità invadente o per depressione sconvolgente o per ribellismo ad insopportabili canoni di religiosa salvezza dell'anima esplode di amore per SE STESSA.L'uomo babbeo per natura, mammone indefettibile, che odiando se stesso è tutto AMORE per chi in fondo lo odia non è dunque soggetto di amore solo talora in euforico suicidio esistenziale. Siamo in presenza di una dissociazione esistenziale cosmica.E se nel mondo dei "normali" questa beffa degi inganni si dice amore trionfante, nel mondo degli "anormali" è tragedia di carnescialesca teatralità. Nell'uno e nell'altro mondo mettere al mondo un bimbo impone seria struggente responsabilità. Nessun bimbo deve avviarsi per le infide strade del momdo celando vergogne natali. La bizzarria di coniugi che in crisi ormai irreversibile mettono al mondo una nuova vita nella speranza che il loro matrimno possa avere una chance di sopravvivenza, l'atto rribelle di una donna che lascia il talamo legale per farsi ingravidare non so da chi, la femmina immonda che presta il proprio ventre per scimmiottature generative di uomini in deliquio sessuale gridano vendetta al cospetto di dio e soprattutto degli uomini. Mi dispiace pure per Veronesi, è sempre irrilevante melttere al mondo una nuova vita, è imperativo categorico il divieto di mettere al mondo un essere destinato ad un umiliante disagio esitenziale. Il problema non è dei più o meno supposti genitori, ll problema è quello e solo quello del frutto del ventre di una donna. Con questo son bigotto? No, no, sono aridamente cinicamente loico e laico. Ma so di avere ragione.
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