lunedì 22 febbraio 2016

Gaspare Agnello


Orsù dunque: Nego con tutte le mie forze che mio padre sia stato mai una persona mite: doveva guadagnarsi il pane quotidiano con l'ira e con i denti. Io sono nato mie, sto finendo piromane.

A te ti conosco da molti decenni. Direi come ai tempi del  telefoni bianchi: ti odio per la paura di stimarti troppo Un momento! lungi da ogni omofilia. La froscia non è per noi.

Non vedo però che cosa mai ci trasi questo tuo invito alla sciarra simile ad un atto ostativo come quelli di Grassonelli.

Il mio sgarro? Aver “condiviso”  una tua scintillante autobiografia, che condivido toto corde e che ancore implementerò con integrativi plausi con onore al merito.

Invero miravo (e miro) a ben altro. Esiste ancora il premio letterario Racalmare-Leonardo Sciascia? Se sì ti volevo proporre imporre disporre esporre deporre non una ma due produzioni letterarie. Una riguarda un fatiscente confessione alla rovescia di una ex giovane donna con la quale oggi ho litigato di brutto sino a cassare ogni contatto tramite  'amicizia’ FB (s'intende).

S'intitola ORNELLA PENNACCHIONI - Il Dispiacere Solitario - Gilda D. La storia di Viola. Prefazione di Alessio Patti.

 

Alessio Patti è titanica figura di poeta e scrittore siciliano ma dell’altra sponda (Messina).

A me assolutamente non piace. Tu la potresti intervistare: è voluttuosa donna frigida. Credo che avresti companatico per tuoi denti.

L'altra è una fatica molto seria di Peppe Bruno che tra l'altro ha musicato le Tavole della Dittatura di Sciascia in versione pittorica  a nome Agato Bruno. Di recente tramite Accursio Vinti mi hai chiesto ragguagli.

 

Tra noi due la differenza è questa: tu sei di Grotte immigrando da Racalmuto, io son di Racalmuto venendo da Grotte. Siamo copia conforme. Ciao

Dottor Calogero Taverna

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