Racalmutese Fiero | 18 gennaio 8.50.24 |
Gentile dott. Taverna,
ho preferito scriverLe privatamente e non sul blog, per evitare sterili polemiche, che non interesserebbero nessuno ma alimenterebbero il gusto, di alcuni, per il negativo.
Tengo a ripetere e sottolineare che la mia, nei Suoi confronti, non voleva essere e non vuole essere una critica allo stile che usa nei suoi scritti, ma una esortazione a semplificare quanto dice, per poter essere apprezzato da tutti.
I Suoi pensieri, le Sue proposte, le Sue critiche, mi trovano, in linea di massima d'accordo.
Non condivido pienamente quando Lei parla di Racalmuto come un paese che si è evoluto nel tempo.
Io vivo a Milano, spesso, quando gli impegni di lavoro me lo permettono, torno al nostro paese.
Provo una stretta al cuore vedendo il degrado che regna a Racalmuto.
E non mi riferisco esclusivamente alla sporcizia o alle condizioni della pavimentazione.
Parlo delle cattive amministrazioni votate solamente al proprio interesse, parlo dei giovani che la sera si vedono appartati negli angoli bui delle strade a consumare la dose di droga.
Questo mi fa male ma ancor di più provo dolore nel vedere la gente che.....gira il capo dall'altra parte.
Non credo che un sindaco, piuttosto che un altro, possa risolvere i problemi di un paese che versa nell'abbandono.
Credo fermamente, invece, che occorra una presa di coscienza e una nascita del senso civico.
Lei ha detto che se l'ente per cui ha lavorato non l'avesse riempito di denaro, non sarebbe stato quel fenomeno di onesta qual è.
Non sono d'accordo, dott Taverna, Lei sarebbe stato ugualmente onesto perchè è nel Suo DNA.
Spero di incontrarLa presto, magari a Racalmuto, magari per osservare compiaciuti, la rinascita del nostro paese.
Cordiali saluti
Mi farebbe piacere poter leggere le Sue pubblicazioni.Può indicarmi dove acquistarle?
ho preferito scriverLe privatamente e non sul blog, per evitare sterili polemiche, che non interesserebbero nessuno ma alimenterebbero il gusto, di alcuni, per il negativo.
Tengo a ripetere e sottolineare che la mia, nei Suoi confronti, non voleva essere e non vuole essere una critica allo stile che usa nei suoi scritti, ma una esortazione a semplificare quanto dice, per poter essere apprezzato da tutti.
I Suoi pensieri, le Sue proposte, le Sue critiche, mi trovano, in linea di massima d'accordo.
Non condivido pienamente quando Lei parla di Racalmuto come un paese che si è evoluto nel tempo.
Io vivo a Milano, spesso, quando gli impegni di lavoro me lo permettono, torno al nostro paese.
Provo una stretta al cuore vedendo il degrado che regna a Racalmuto.
E non mi riferisco esclusivamente alla sporcizia o alle condizioni della pavimentazione.
Parlo delle cattive amministrazioni votate solamente al proprio interesse, parlo dei giovani che la sera si vedono appartati negli angoli bui delle strade a consumare la dose di droga.
Questo mi fa male ma ancor di più provo dolore nel vedere la gente che.....gira il capo dall'altra parte.
Non credo che un sindaco, piuttosto che un altro, possa risolvere i problemi di un paese che versa nell'abbandono.
Credo fermamente, invece, che occorra una presa di coscienza e una nascita del senso civico.
Lei ha detto che se l'ente per cui ha lavorato non l'avesse riempito di denaro, non sarebbe stato quel fenomeno di onesta qual è.
Non sono d'accordo, dott Taverna, Lei sarebbe stato ugualmente onesto perchè è nel Suo DNA.
Spero di incontrarLa presto, magari a Racalmuto, magari per osservare compiaciuti, la rinascita del nostro paese.
Cordiali saluti
Mi farebbe piacere poter leggere le Sue pubblicazioni.Può indicarmi dove acquistarle?
Gent.mo Dottore
Lei mi dovrà scusare, ma per questa maledetta malformazione dell'anonimato del blog REGALPETRA LIBERA l'avevo scambiata in un primo momento per un ex assessore durato lo spazio di un mattino cui tutto sommato avevo pizzicato il sedereino con il mio vago accenno alle gravissime responsabilità della giunta. Loro dormono sonni tranquilli ma non sanno che molto presto dovranno risponderne alle varie procure, da quelle penali a quelle della corte dei conti. Quando in una mia risposta alla sua rispettabilissima ed estranea persona ho parlato di Riccardo Virgilio c'era venenum in cauta. Riccardo era un mio collega al SECIT; in atto presidente del CGA di Palermo e prossimo presidente del Consiglio di Stato, se il bruttissimo caratteraccio che ha (ancor peggiore del mio) non gli tira un brutto scherzo come in tante occasioni della sua vita. Intanto l'ereduzione biblica ostentata alla sua persona mi è servita per un richiamo ad una presa d'atto della diatriba che mi vanto di avere scatenato sul citato blog (in cui non metterò più piede in quanto scaduto ad un mefitico lupanare di paese, avendolo permesso una mancata censura).
A quasi ottant'anni ho girato il mondo e soprattutto ho duvuto scandagliare tanti misfatti di Stato, anzi di Stati. Se penso a quell'estate del 1974 passata tra l'insopportabile umidità meneghina alle prese col caso Sindona (per il quale le mie conoscenze mi portano a sogghignare sulla vulgata imperante), mi vengono ancora le paturnie. Ne parlo in un romanzetto simbolico, LA DONNA DEL MOSSAD, che nussuno mi vuol pubblicare, nemmeno la FELTRINELLI cui ho fatto lucrare un mare di soldi con l'anonimo (si fa per dire) I SOLDI TRUCCATI di Lombard. Tutto questo per dire cosa? In due aspetti Lei dovrà finire coll'essere d'accordo con me: Racalmuto tutto sommato non è peggiore di tanti altri comuni (sicuramente è migliore di Milano, dove abita Lei e di Roma, ove abito io). E secondo punto: stiamo attenti con questa vulgata della CASTA: quando al SECIT facevo i c.d. punti qualità sugli uffici finanziari come voleva Reviglio, dovevo sorbirmi le querimonie dei dirigenti che mi esibivano i loro davvero scarni cedolini; ma così facendo si sbracciavano e spuntavano costosissimi ROLEX, e sotto li aspettavano luccicanti mercedes con autista che li portavano nei più lussuosi studi di consulenza fiscale, quelli - soprattutto di Milano - capaci di corrompere tutto e tutti "estero su estero". Ne accenno in una ripiccata risposta ad un suo commento e sotto sotto pensavo a qualche nobile figlio di Regalpetra. Mi creda: non si possono mal retribuire magari con 75 euro a seduta (che si vogliono portare a 55) chi ha alta competenza e soprattutto dispone di forte potere. Se gli si ammala la moglie di cancro al seno e deve ricorrere ad una predace clinica privata, si corrompe se ne ha le possibilità. Lo stipendiuccopo ministeriale non basta neppure a pagare i taxì in tempo di targhe pari e di targhe dispari. Non per nulla scrivo a pag 195 del mio RACALMUTO NEI MILLENNI: Racalmuto non ha mai avuto bisognp di eroi (per non avere guai) e di guai ne ha avuto tanti per non avere mai avuto bisogno di eroi. (Già, i miei libri: La signoria racalmutese dei del Carretto l'ho tutto regalato, quanto a RACALMUTO NEI MILLENNI se c'incontriamo a Racalmuto mi onorerò di fargliene omaggio: vi sono poi i CD i DVD le dispense dattiloscritte - pensi che già nel 1982 avevo trovato interessanti carte su Racalmuto nell'archivio segreto vaticano - che giaccionoipresso la biblioteca comunale di Racalmuto).
A questo punto dovrei parlare della questio SARDO-TAVERNA, ma mi sono troppo dilungato prima. Riprenderò il discorso in altra occasione, se si presenterà. Qui solo per dirLe che Totò Sardo non pensa lontanamente di ripresentarsi. Sono io che reputo la sua candidatura salutare per il paese. La squallida fattoria degli animali - tutta protesa a conseguire le SSS - nel terrore si è scatenata contro di me ( e ne ha diritto) e distorcendo il senso dei miei commenti contro Totò Sardo ( e qui si scade nella diffamazione che se può venire elusa con l'anonimato, ne resta sempre responsabile il direttore). Ha davvero ragione Lei, evangelicamente dobbiamo parlare oltre che di porcile, anche di canile.
Mi creda con simpatia Calogero Taverna
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